«Le condizioni sono severe»
Moderatore: Cruscanti
1, 2 (al sing. a p. xiv, al pl. a p. xviii e xxii; inoltre sono presenti le espressioni severe criminal history/ies e severe criminal history records). Potrebbe trattarsi di un'espressione propria del linguaggio giuridico anglo-americano.
Senza "severe" su Wikipedia.
Senza "severe" su Wikipedia.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
- Infarinato
- Amministratore
- Interventi: 5603
- Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
- Info contatto:
Per il momento, direi solo americano.Zabob ha scritto:Potrebbe trattarsi di un'espressione propria del linguaggio giuridico anglo-americano.
Ma il punto è che, già in inglese, severe criminal record è una fusione impropria di severe crime e criminal record, che dovrebbero invece dare severe crime record o severely criminal record.
Beh, certo: criminal record è la nostra «fedina penale sporca».
- Freelancer
- Interventi: 1930
- Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37
Osservo di passaggio che sia il Devoto-Oli sia il Treccani dicono che fedina = certificato penale, quindi, in senso stretto, dire fedina penale significa dire certificato penale penale. Invece il Gradit dà fedina penale come locuzione sostantivale, giustificando quindi la ridondanza. Comprensibile direi, perché in tante persone si è perso, come in molti altri casi (p. es. calligrafia) il significato originario della parola.
Sono stato frettoloso e me ne scuso: intendevo dire che forse l'aggettivazione severe in riferimento a criminal record lì da lei non si usa, ma nell'inglese americano sì (i due testi che ho collegato sono in effetti editi negli Stati Uniti).Infarinato ha scritto:Per il momento, direi solo americano.Zabob ha scritto:Potrebbe trattarsi di un'espressione propria del linguaggio giuridico anglo-americano.
Ho usato l'aggettivo anglo-americano (forse era meglio senza trattino) nel senso riportato dal vocabolario Treccani (1.b.: «L’inglese parlato negli Stati Uniti, diverso per alcuni aspetti fonetici, lessicali, morfologici, ecc. dall’inglese parlato nella Gran Bretagna»).
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
- Infarinato
- Amministratore
- Interventi: 5603
- Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
- Info contatto:
In questo articolo pubblicato sul sito dell'Istat compare per ben cinque volte l'espressione "severa deprivazione [materiale]", e una volta "severamente deprivate" (calco dell'ingl. severe deprivation/severely deprived, ché anche "deprivare" è un inutile prestito). Nell'analoga relazione riguardante l'anno precedente compariva, invece, accanto a "severa deprivazione", due volte "gravemente deprivato".
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
- Freelancer
- Interventi: 1930
- Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37
Re: «Severo» (= «grave»)
Severo e severità in ambito medico sono tecnicismi collaterali. Si legga in merito a pagina 155 di Un treno di sintomi di Luca Serianni, dove sono riportati vari esempi da riviste e autori. Conclude Serianni: "Il riferimento all'ambito medico è già registrato nel XIX secolo dal dizionario del Petrocchi; isolati esempi settecenteschi sono stati segnalati in un opuscolo del 1782 di Germano Azzoguide (Bologna 1740-1814). L'attuale fortuna dipende certamente dal modello dell'inglese severe".Infarinato ha scritto: lun, 27 mar 2023 15:02Meglio gravi.Canape lasco ctonio ha scritto: lun, 27 mar 2023 13:27 [T]uttora usata in forme severe di depressione cronica…![]()
Re: «Le condizioni sono severe»
Curiosamente il GDLI ammette il significato medico di ‘grave’ e non accenna al fatto che sia un anglismo semantico (a meno che quella nota finale «n. 10» non sia un errore per «n. 11»). Invece per il significato economico, abbastanza simile, cita addirittura Pavese.
- Infarinato
- Amministratore
- Interventi: 5603
- Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
- Info contatto:
Re: «Le condizioni sono severe»
D’accordo, però, se si vuole riesumare un filone di tredici anni fa, bisognerebbe prendersi la briga di rileggersi quanto è stato scritto fin qui… 
Innanzitutto, notiamo che gli esempi letterari recano l’aggettivo severo in posizione quasi esclusivamente attributiva. Col che, condizioni severe appare comunque piú accettabile/italiano di un le condizioni sono severe.
Poi, certo, è vero «severo e severità in àmbito medico sono tecnicismi collaterali [lessicali]», per dirla col Serianni.
Innanzitutto, notiamo che gli esempi letterari recano l’aggettivo severo in posizione quasi esclusivamente attributiva. Col che, condizioni severe appare comunque piú accettabile/italiano di un le condizioni sono severe.
Poi, certo, è vero «severo e severità in àmbito medico sono tecnicismi collaterali [lessicali]», per dirla col Serianni.
Insomma, nella lingua comune (ma anche nel linguaggio letterario non specialistico) faremo bene a limitare l’uso di questi tecnicismi (e di qualsiasi tecnicismo in generale)…L. Serianni, op. cit, p. 140 (sott. mia), ha scritto: Nel loro insieme, i TC lessicali possono essere riuniti in tre gruppi fondamentali: a) alcuni rappresentano un “nome generale”, cioè un termine di estrema latitudine semantica come fatto o fenomeno; b) altri sono costituiti da un sinonimo di registro piú elevato rispetto a un vocabolo corrente (esordio ‘inizio’, inibire ‘impedire’, pregresso ‘precedente’), talvolta con intenzione eufemistica (indesiderato, infausto); c) altri ancora presentano uno scarto semantico rispetto alla lingua comune che potrebbe risultare ambiguo o equivoco per il comune paziente. Spesso si tratta di parole che correntemente presuppongono come soggetto un essere umano (o, come si dice, presentano il tratto [+ umano]) e che vengono adoperate in riferimento a enti inanimati (una malattia, una parte del corpo, un principio chimico ecc.), cioè col tratto semantico [- animato].
La sofferenza epatica, per esempio, non dà necessariamente “sofferenza” fisica all’ammalato, che potrebbe addirittura ignorare di avere problemi di fegato. Altre volte cambia la connotazione, da positiva (come in apprezzare: a. un gesto di cortesia, un bel quadro) a non marcata: leggendo in un referto che «non si apprezzano lesioni di natura traumatica a carico dei legamenti crociati», qualcuno invece di compiacersene potrebbe preoccuparsi, pensando che certe lesioni “non si apprezzano”, “non vengono apprezzate”, cioè vengono considerate “gravi” dal medico.
Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: Ahrefs [Bot] e 3 ospiti