Infarinato ha scritto:valerio_vanni ha scritto:[N]on dico che sia insensato dare più peso ai fenomeni fonematici (mi pare di leggere questo sottinteso nel suo intervento), ma quelli fonetici rimangono tali solo nel loro ambito (regionale). Uscendone, quindi essendo filtrati da differenti sensibilità, possono facilmente varcare i confini di fonema.
Questo, no, ché il sistema fonematico del fiorentino moderno è [
sostanzialmente] quello del fiorentino antico… e dell’italiano. Se, per l’ascoltatore, alcuni allofoni del fiorentino/toscano sembrano «varcare i confini di fonema» è
proprio perché il sistema fonematico del
suo italiano locale/regionale (di quello dell’ascoltatore, cioè) è diverso da quello dell’italiano, non perché tale sia il sistema fonematico fiorentino:
in questo senso è giusto attribuire minore importanza a quei fenomeni allofonici. :)
In alcuni casi può essere vero, anche se io parlerei di "concorso di colpa" dato che usando gli allofoni indicati nel dizionario l'ascoltatore avrebbe capito.
In altri casi no, secondo me. Faccio un esempio: un toscano dice "pipa" (con gorgia) a un'ascoltatore geolinguisticamente lontano.
Se la parola non viene compresa, o magari viene intesa come "fifa", la "colpa" non è dell'ascoltatore. Non è detto che sia una stranezza del suo Italiano regionale: la comunicazione può falliere anche se (quell'Italiano regionale) non ha alcuna irregolarità del fonema /p/ e del fono [p].
Semplicemente, si trova davanti un fono estraneo all'Italiano. Per collocarlo correttamente, non basta che conosca l'Italiano: deve conoscere anche le particolarità della parlata toscana.
Tutto ciò vale, ovviamente, se si considerano le pronunce (tradizonale e moderna) per come sono ora. Se poi si sostiene che dovrebbero includere le particolarità fonetiche della Toscana, tutto cade. Ma si starebbe parlando di un'altra cosa, a quel punto.
Cambiando discorso: non ho capito esattamente perché Canepari non indichi le esse intervocaliche per le altre regioni del Centro. Per la Toscana dà [
s/z], ed è chiaro.
Ma il vuoto cosa sta a significare? Dà per scontato che il lettore sappia [
s], magari per risparmiare spazio?
In linea di massima, non indicare niente su delle regioni dovrebbe rimandare alla prima voce indicata.
Per esempio, "forbici" (ˈfɔrbiʧi; -o- [U o/ɔ]) dovrebbe sottintendere [TMLR ɔ]. Analogamente, però, verrebbe da attribuire un'intervocalica sonora alle regioni mediane.