«Condividere»

Spazio di discussione su questioni di lessico e semantica

Moderatore: Cruscanti

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Avatara utente
Freelancer
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«Condividere»

Intervento di Freelancer »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Condivido con voi [...]
Senza alcuna intenzione di criticare, ma solo a titolo di osservazione linguistica: questa accezione di condividere è chiaramente un calco dell'inglese I share, che si sta diffondendo a macchia d'olio in virtù anche dell'(ab)uso che se ne fa nelle reti sociali - o forse si è già diffusa a tal punto che possiamo considerarla acquisita nella nostra lingua - e sta mandando nel dimenticatoio espressioni come vi segnalo questa intervista o vi invito a leggere questa intervista e così via.

Niente di grave, beninteso: nel suo significato originale to share significa 'tell someone about (something), esp. something personal: she had never shared the secret with someone before' (dall'American Oxford Dictionary), che sarebbe il nostro confidare; ormai to share in inglese (almeno qui negli Usa) significa (anche e) semplicemente dire, comunicare e l'italiano, come spesso capita, ha assorbito per osmosi questo significato anziché risemantizzare confidare.

:wink:
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

A mio avviso, quest'uso di condivido con voi è del tutto legittimo e consolidato in italiano, che si tratti o no di un calco. Si dice lo stesso in francese Je partage avec vous. Che i dizionari non lo reigstrino è solo segno della loro pochezza: a loro interessa registrare le parole straniere per vendere di piú, e non arricchire le accezioni delle parole italiane già esistenti.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Freelancer
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Intervento di Freelancer »

Secondo te anche partage è un calco, quando usato con questa accezione? Ossia, quali sono i significati di partage che si trovano nei dizionari fino a, diciamo, 20 anni fa? O anche 10?
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Ferdinand Bardamu
Moderatore
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Ringrazio Freelancer per l’osservazione. Iersera mi sono soffermato — molto poco, a dire il vero — a pensare se condividere fosse accettabile; mi è parso che questo calco, come ha detto Marco, sia ormai acquisito in italiano. Concordo con te che il suo abuso in rete rischia di soppiantare le alternative pienamente italiane.

Quanto alla risemantizzazione di confidare, credo che sarebbe stata un’estensione di significato non meno ampia che quella di condividere. Che ne pensi?
PersOnLine
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Intervento di PersOnLine »

Posso chiedervi qualche esempio in cui condividere vale confidare. Perché nel filone che ha dato origine a questa discussione, condividere mi pare che valga semplicemente 'condividere un'informazione [con qualcun altro]'.
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marcocurreli
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Intervento di marcocurreli »

Personalmente non riesco a vedere in quest'accezione di condividere un calco dall'inglese. Mi pare che si avvicini molto al significato etimologico "dividere con".
«Voglio condividere quest'articolo con voi» non si limita solo a «vi segnalo» o «vi invito a leggere». Indica anche il desiderio (razionale o inconscio che sia) di "leggere quest'articolo insieme a voi"; c'è un'idea di "contemporaneità" e di coinvolgimento emotivo che manca nel semplice "vi invito a leggere".

Per quanto riguarda il verbo "to share":
Oxford Advanced Learner's Dictionary ha scritto:share

verb, noun
verb
use at same time
1 ~ (sth) (with sb) to have or use sth at the same time as sb else:
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Zabob
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Intervento di Zabob »

Trovo quel "condivido" a inizio frase un po' brutale; io avrei scritto invece "vorrei condividere".
Naturalmente è un'impressione del tutto personale, ma quando ho letto prima il titolo del filone e poi quel «Condivido», la mia mente ha pensato «ecco che Ferdinand ci sta dicendo che condivide, ossia che è d'accordo, col punto di vista espresso nell'articolo di cui sta per fornirci il collegamento»; l'ambiguità si è poi dissipata continuando a leggere, ma un «Vorrei condividere» l'avrebbe comunque evitata.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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marcocurreli
Interventi: 625
Iscritto in data: ven, 25 set 2009 22:36
Località: Cagliari

Intervento di marcocurreli »

Zabob ha scritto:[...] «ecco che Ferdinand ci sta dicendo che condivide, ossia che è d'accordo, col punto di vista espresso nell'articolo [...]
Condividere nel senso di approvare, essere d'accordo, è solo una delle accezioni di "condividere", e non è nemmeno la prima nell'ordine in cui si trova nei vocabolari.
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Animo Grato
Interventi: 1384
Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11

Intervento di Animo Grato »

Marco1971 ha scritto:A mio avviso, quest'uso di condivido con voi è del tutto legittimo e consolidato in italiano, che si tratti o no di un calco.
Sono moderatamente sicuro di aver letto, nel nostro foro o in un rimando intertestuale, la citazione di qualche [le nebbie si infittiscono...] studioso che affermava che ogni calco semantico in realtà non fa che recuperare, di una parola, significati già posseduti e poi caduti in disuso. Ammesso e non concesso che questo vago ricordo non sia stato inventato di sana pianta dal mio povero cervellino, Lei saprebbe risalire alla fonte?
Ferdinand Bardamu ha scritto:Quanto alla risemantizzazione di confidare, credo che sarebbe stata un’estensione di significato non meno ampia che quella di condividere.
È anche la mia impressione. Certo, a cose fatte mi viene difficile immaginare quale sarebbe stata la mia opinione "vergine", ma oggi mi sembra che avrei reagito peggio ad una estensione di significato (di fatto, una banalizzazione) di confidare.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Avatara utente
Freelancer
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Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37

Intervento di Freelancer »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Quanto alla risemantizzazione di confidare, credo che sarebbe stata un’estensione di significato non meno ampia che quella di condividere. Che ne pensi?
Quando ho scritto della (mancata) risemantizzazione di confidare, sapevo di fare un'ipotesi antistorica. Non credo sia mai esistita questa possibilità, dato che chi conosce un minimo di inglese sa che to share significa condividere e basta, quindi era pressoché inevitable che condividere assumesse lo stesso significato che to share ha assunto in inglese.

Agli altri che hanno detto che condividere/to share implica un certo grado di partecipazione emotiva, che to share significa to use at the same time e così via: sono d'accordo. Ma con il significato con cui è stato usato, fino a un certo tempo fa (non sono in grado di stabilire quando, ma sospetto prima della diffusione delle reti sociali) non si sarebbe adoperato to share/condividere.

Prima si condividevano (sia in inglese sia in italiano) speranze, gioie, dolori, opinioni, un pasto, un letto, e così via.

Ma si confidava un segreto (to share a secret).

Adesso (sia in inglese sia in italiano in quest'ultimo caso per osmosi o calco che dir si voglia) si condividono notizie, articoli, fatti personali, ossia si comunica una notizia della quale si è già al corrente, si informa che esiste un certo articolo (già letto, implicando che si avrebbe piacere che lo si leggesse), si rivela una propria abitudine, e così via.

Tutto qui. Come ho detto prima, una semplice osservazione linguistica.
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