Mi associo, se non all'orrore, per lo meno al senso di fastidio di cui sopra. Io percepisco l'uso attuale di questo superlativo come un abuso.
Anche se i sacri testi li danno come sinonimi, io percepisco una differenza fra "buonissimo" e "strabuono", forse dettata dal fatto che una volta il primo prevaleva nell'uso. Per cui, quando era necessario esprimere un grado ancora superiore, straordinario, il prefisso stra- veniva in aiuto, automaticamente differenziandosi nella sfumatura.
Intendo dire, una cosa strbuona la percepisco come più buona di una buonissima, raggiunge un livello extra, oltre ogni possibilità.
Insomma, quando sento le sfilze di strabello, strabravo, strainverno etc. (si sente anche su sostanitivi...), percepisco un'esagerazione, l'espressione di un grado veramente massimo. Questo mi dà fastidio, proprio perché appiattendo verso l'alto la percezione, non resta più lo spazio per un eventuale, straordinario, grado superiore che potrebbe sempre manifestarsi.
Alla fin fine, viene sempre comodo, nella comunicazione, lasciarsi un margine di strumenti da usare solo in caso di emergenza...
Stra-: normale evoluzione o abuso?
Moderatore: Cruscanti
Per Serianni però non sembra essere così consueto:GFR ha scritto:Non solo paiono normali, sono corretti. Dalla Treccani alla voce accrescitivo:
... Infine, molto produttivi con aggettivi sono i prefissi ultra- e extra-: ultramoderno, ultrarapido, extrasottile, extravergine, ecc., mentre stra-, oltre ad aggettivi (strabello, strapieno), si combina anche con verbi (stragodere, stravincere) e in qualche raro caso con nomi (stracittà, strapaese) o avverbi (strabene). Diffuso, ma meno produttivo, è invece il prefisso arci-: arciconvinto, arcinoto, arcistufo, che in qualche caso sfocia nel valore peggiorativo (arcicattolico, arciprudente).
Ovvio che non cambio opinione sull'orrore che mi fanno certe accoppiate. Ma sono un libertario: a chi piace lo stra- ne goda.
78. Un procedimento speculare all'affissione di un suffisso elativo, ma molto più raro, consiste nel ricorso a un prefisso elativo, quale arci-, stra-, ecc.
Riprendo la discussione per segnalare un paio di note reperite nella "Storia della lingua italiana" del Migliorini (Bompiani); nel capitolo dedicato al Primo Ottocento, cito:
Poche pagine avanti:Per formare l'elativo, i puristi hanno esumato il prefisso tra- (trasuperbo, Cesari, tragrande, Gioberti, Giordani, Mamiani, Farini) e ancora gli Amici Pedanti lo difendono.
In effetti, pare che ci fosse già qualcuno che spingeva per l'uso dello stra-, ma non avevo proprio idea che si potesse estendere l'uso del tra- per ottenere lo stesso effettoTra i prefissi elativi, abbiamo visto che i puristi hanno cercato di rimettere in vigore tra-, ma rimane prevalente stra- (gli Straultra, Giusti, 1848), ...
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