Posizionamento della virgola in presenza d’inciso
Moderatore: Cruscanti
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Posizionamento della virgola in presenza d’inciso
Buongiorno a tutti,
Il problema che pongo riguarda il posizionamento della virgola quando un discorso diretto viene interrotto da una specifica ("..." disse Caio "...").
Vado all'esempio :
"Quando mi hai sentito gli stavo chiedendo, sì, un po' animatamente," ammise Libero "cosa fosse accaduto al nostro ospite".
Il dubbio è se posizionare la virgola dopo animatamente, dove l'ho messa, o se prima di cosa, all'interno delle virgolette, quando il discorso diretto riprende. Quindi in questo secondo caso verrebbe :
"Quando mi hai sentito gli stavo chiedendo, sì, un po' animatamente" ammise Libero", cosa fosse accaduto al nostro ospite".
Grazie
Il problema che pongo riguarda il posizionamento della virgola quando un discorso diretto viene interrotto da una specifica ("..." disse Caio "...").
Vado all'esempio :
"Quando mi hai sentito gli stavo chiedendo, sì, un po' animatamente," ammise Libero "cosa fosse accaduto al nostro ospite".
Il dubbio è se posizionare la virgola dopo animatamente, dove l'ho messa, o se prima di cosa, all'interno delle virgolette, quando il discorso diretto riprende. Quindi in questo secondo caso verrebbe :
"Quando mi hai sentito gli stavo chiedendo, sì, un po' animatamente" ammise Libero", cosa fosse accaduto al nostro ospite".
Grazie
Senz'altro la prima soluzione è quella corretta. Veda ad es. nel I capitolo dei Promessi sposi: “Ma, signori miei,” replicò don Abbondio, con la voce mansueta e gentile di chi vuol persuadere un impaziente, “ma, signori miei, si degnino di mettersi ne’ miei panni.”.
Mentre cercavo degli esempi di dialoghi in libri famosi, nel Nome della rosa ho trovato questa battuta: “E un monaco che considera un cavallo eccellente, al di là delle forme naturali, non può che vederlo così, come le auctoritates glielo hanno descritto, specie se,” e qui sorrise con malizia al mio indirizzo, “è un dotto benedettino...”
Qui noto due cose che mi lasciano perplesso: a) la virgola dopo specie se non ci voleva; b) avrei messo anche un punto fermo alla chiusura della battuta: “...specie se” e qui sorrise con malizia al mio indirizzo, “è un dotto benedettino...”. Altrimenti, tolto l'inciso, si leggerebbe “specie se, è un dotto benedettino”, con una pausa dopo il se non giustificata.
Corretto invece il successivo: “Va bene,” dissi, “ma perché Brunello?”
Cosa ne pensate?
Mentre cercavo degli esempi di dialoghi in libri famosi, nel Nome della rosa ho trovato questa battuta: “E un monaco che considera un cavallo eccellente, al di là delle forme naturali, non può che vederlo così, come le auctoritates glielo hanno descritto, specie se,” e qui sorrise con malizia al mio indirizzo, “è un dotto benedettino...”
Qui noto due cose che mi lasciano perplesso: a) la virgola dopo specie se non ci voleva; b) avrei messo anche un punto fermo alla chiusura della battuta: “...specie se” e qui sorrise con malizia al mio indirizzo, “è un dotto benedettino...”. Altrimenti, tolto l'inciso, si leggerebbe “specie se, è un dotto benedettino”, con una pausa dopo il se non giustificata.
Corretto invece il successivo: “Va bene,” dissi, “ma perché Brunello?”
Cosa ne pensate?
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Grazie Zabob.
Riguardo alle sue perplessità circa la frase de Il nome della rosa, credo che la virgola messa dopo specie se possa essere una sorta di pausa per rafforzare il senso di ridicolo di quella che vuol essere una stoccata, una "rincorsa" perché la battuta risulti maggiormente efficace.
A proposito, invece, della seconda questione, quella del punto dopo i puntini sospensivi, non saprei dirle. Attendo lumi.
Riguardo alle sue perplessità circa la frase de Il nome della rosa, credo che la virgola messa dopo specie se possa essere una sorta di pausa per rafforzare il senso di ridicolo di quella che vuol essere una stoccata, una "rincorsa" perché la battuta risulti maggiormente efficace.
A proposito, invece, della seconda questione, quella del punto dopo i puntini sospensivi, non saprei dirle. Attendo lumi.
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Re: [FT] *«De il»
Perchéééééé? 

Re: [FT] *«De il»
Anche secondo me il titolo dato dall'autore non va toccato, neanche nell'articolo. Non capisco le motivazioni usate dal DOP e non riportate.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
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Re: [FT] *«De il»
Lo spiega in parte il DOP nel collegamento di cui sopra. Lo spiega meglio il Serianni nella sua grammatica, che però non ho sottomano… Sostanzialmente perché la sequenza de il non esiste come preposizione articolata in italiano. Le uniche possibilità sono quindi «del Nome della rosa», esattamente come si direbbe parlando, o, se proprio è richiesto il filologico rispetto del titolo (per esempio in un articolo scientifico in cui un’opera poco nota è citata per la prima o unica volta… ma son casi rari!), un pesantissimo «del libro Il nome della rosa» (et similia).Enzo Cursio ha scritto:Perchéééééé?
Re: [FT] *«De il»
Le riporto io.Scilens ha scritto:…e non riportate.

Il DOP ha scritto:de [dé+ ► ] prep. – 1° elem. delle prep. articolate (al posto di di); del, dello, della, dei, degli, delle (poet. de 'l, de lo, de la, de i, de gli, de le) — non giustificabile un uso di de avanti a titoli o ad altre denominaz. che comincino per articolo, fuori delle formule già dette (proprie, di regola, della tradiz. poet.): dunque della «Locandiera» (meglio che de «La locandiera»), del «Sabato del villaggio» (non de «Il sabato» ecc.), delle «Femmes savantes» (non de «Les femmes» ecc.) – cfr. ne
Però se si scompone "del" ne vien fuori "de"+"il" e non si può chiamare questa una "sequenza", perché viene per forza separata delle virgolette. Io non ho il Serianni e aspetterò senza trepidazione la spiegazione completa.
Ultima modifica di Scilens in data mar, 16 dic 2014 17:40, modificato 1 volta in totale.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
Re: [FT] *«De il»
Ho scritto durante l'inserzione di Carnby, ma purtroppo non resto convinto.
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Re: [FT] *«De il»
È piú o meno quella che le ho dato io, con altre parole.Scilens ha scritto:Io non ho il Serianni e aspetterò senza trepidazione la spiegazione completa.
Ma è comunque una sequenza «pronunciata» (ancorché eventualmente separata da una pausa o da un colpo di glottide) che non ha senso, ché de non esiste in italiano come parola a sé stante (cognomi a parte): al massimo, morfologicamente, avrebbe piú senso un *di Il.Scilens ha scritto:Però se si scompone "del" ne vien fuori "de"+"il" (o "lo") e non si può chiamare questa una "sequenza", perché viene per forza separata delle virgolette.
Piú accettabile (anche per il DOP) un «de La locandiera» (con de La pronunciato ovviamente come della), ché qui l’anomalia è solo grafica.
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Re: [FT] *«De il»
Io penso che nessuna delle due soluzioni sia perfetta.
Da una parte trovo molto brutte le sequenze "de il" "in il" "ne il". Dall'altra, però, le scorrevolissime preposizioni articolate non consentono di capire dove inizia il titolo.
Se leggo che Renato Zero, nel "Triangolo", dice la tal cosa, non so se la canzone si chiami "Il Triangolo" o semplicemente "Triangolo". La cerco alla "i" o alla "t"?
Forse l'unica soluzione decente è quella proposta da Infarinato, che sarà pesante ma almeno porta un'informazione precisa.
Da una parte trovo molto brutte le sequenze "de il" "in il" "ne il". Dall'altra, però, le scorrevolissime preposizioni articolate non consentono di capire dove inizia il titolo.
Se leggo che Renato Zero, nel "Triangolo", dice la tal cosa, non so se la canzone si chiami "Il Triangolo" o semplicemente "Triangolo". La cerco alla "i" o alla "t"?

Forse l'unica soluzione decente è quella proposta da Infarinato, che sarà pesante ma almeno porta un'informazione precisa.
Re: [FT] *«De il»
Questo è verissimo e mi tornerebbe molto bene. Probabilmente il "de" viene fatto risalire al modo latino di formare i titoli.Infarinato ha scritto:…al massimo, morfologicamente, avrebbe piú senso un *di Il.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
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Re: [FT] *«De il»
No, deriva semplicemente dall’uso antico di scrivere dello, della, dei, degli, delle separati (e in alcuni casi con diversa pronuncia fino a metà Trecento): per questo una scrizione quale *de il per del è ancor meno giustificata.Scilens ha scritto:Probabilmente il "de" viene fatto risalire al modo latino di formare i titoli.
La ringrazio.
Il "ne" , per esempio 'ne "il nome della rosa" si dice... ', mi suona peggio del "de". In questo caso qual è la proposta? Come nei titoli cinematografici potrebbe andar bene "Pinco Pallino in 'il nome della rosa"'?
Il "ne" , per esempio 'ne "il nome della rosa" si dice... ', mi suona peggio del "de". In questo caso qual è la proposta? Come nei titoli cinematografici potrebbe andar bene "Pinco Pallino in 'il nome della rosa"'?
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