Non è "imprecisa": è scorretta! Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa!Ivan92 ha scritto:[L]'asserzione «i pronomi attivanti sono le forme oblique e quelli inattivanti le forme clitiche » non è imprecisa?
Raddoppiamento dopo i pronomi «me» e «te»
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Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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E invece no: a rigore, sono «retti» solo nominativo e vocativo. Cosí il Treccani, e l’Oxford English Dictionary: «Designating any case […] of a noun other than the nominative or the vocative (or, occas., the nominative, vocative, and accusative)» (OED Online, s.v. «oblique, adj., n., and adv.», OED Third Edition, March 2004, sottolineatura mia).Zabob ha scritto:Devo aver usato impropriamente il termine "obliquo": i casi obliqui sono quelli diversi da quelli diretti, ossia da nominativo, accusativo e vocativo.

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Certo, ma era chiaro dal contesto che Zabob intendeva obliqua [tonica] (~ clitica = «obliqua atona»): un po’ d’elasticità, suvvia!Ivan92 ha scritto:Ma ciò non toglie che una forma obliqua possa essere clitica...

In ogni caso, la classificazione piú semplice e appropriata per l’italiano è forse quella data nella seguente tabella, tratta dall’Enciclopedia dell’italiano Treccani.

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