«Sguagliare»
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«Sguagliare»
Qualcuno ha mai sentito questo verbo nel significato di "traboccare"? (come può succedere da una pentola in ebollizione)
In rete l'ho trovato solo qui
http://www.lessicografia.it/Controller? ... &rewrite=1
e viene definito come "il contrario di agguagliare", ma anche "disunire".
Può darsi che da "disunire" si passi a uno "sparpagliare"?
In rete l'ho trovato solo qui
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e viene definito come "il contrario di agguagliare", ma anche "disunire".
Può darsi che da "disunire" si passi a uno "sparpagliare"?
Re: «Sguagliare»
Sguagliare in questo senso non credo d'averlo mai sentito.valerio_vanni ha scritto:Può darsi che da "disunire" si passi a uno "sparpagliare"?
Sparpagliare vuol dire spargere e quindi anche disunire e come etimo lo ritengo equivalente a "sfarfallare", però non ho chiaro il legame tra sparpagliare, agguagliare e sguagliare, mi scuso.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
Ho fugato in Rete e ho trovato che "quagliare" e "cagliare" son parenti, lessico da pastori con riferimento al formaggio.
Agguagliare mi parrebbe una regolarizzazione di accagliare, che si adatterebbe bene al concetto di "disunire", perché quando il latte caglia si "disunisce" dal siero. Però con "traboccare" (oggi usa tracimare e esondare) non ho ancora trovato il nesso.
Agguagliare mi parrebbe una regolarizzazione di accagliare, che si adatterebbe bene al concetto di "disunire", perché quando il latte caglia si "disunisce" dal siero. Però con "traboccare" (oggi usa tracimare e esondare) non ho ancora trovato il nesso.
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Ma agguagliare non significa disunire, bensí spianare, rendere uguale, come penso Lei ben sappia.Scilens ha scritto:Agguagliare mi parrebbe una regolarizzazione di accagliare, che si adatterebbe bene al concetto di "disunire", perché quando il latte caglia si "disunisce" dal siero.
Ma caro Ivan, io non lo so, è la prima volta che sento codesta parola, agguagliare. Per "spianare", oltre a detto termine, possiamo usare "appianare", "stendere" (la pasta, per esempio"), o anche "sciacciare" e per "rendere uguale" potrei usare copiare, perchè agguagliare, che sappia io, toscano non è.
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Scusate, ma l’etimo è molto piú semplice: agguagliare ([LEI e] DELI danno «[l]at. parl. *aequaliāre, da aequālis ‘uguale’ con sostituzione dell’iniziale interpretata come pref.»), e analogamente per sguagliare. 

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Qui è riportato, indicato come "per metafora", su sguagliare.Ivan92 ha scritto:Ma agguagliare non significa disunire, bensí spianare, rendere uguale, come penso Lei ben sappia.
http://www.lessicografia.it/Controller? ... &rewrite=1
Scusi... sguagliare come lo vede derivare da aequaliare?Infarinato ha scritto:Scusate, ma l’etimo è molto piú semplice: agguagliare ([LEI e] DELI danno «[l]at. parl. *aequaliāre, da aequālis ‘uguale’ con sostituzione dell’iniziale interpretata come pref.»), e analogamente per sguagliare. ;)
Così a senso per arrivare alla prima g di sguagliare bisognerebbe passare attraverso una c, a meno che non si pensi alla parziale caduta d'un prefisso (dis-), fatto dalle più remote possibilità. Se si pensa ad una forma come *scuagliare allora siamo nell'ambito dello "squagliare" e il riferimento al formaggio e al caglio non è più peregrino.
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In un certo senso: da agguagliare con sostituzione del «prefisso» a raddoppiante con «s- privativo», o addirttura (ma è ipotesi non necessaria e forse meno plausibile) da un latino volgare *exqualiāre, formato a partire dall’*aequaliāre di cui sopra, ma sempre «con sostituzione dell’iniziale interpretata come pref.».Scilens ha scritto:cusi... sguagliare come lo vede derivare da aequaliare?
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