Il pronome «ti» impersonale

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Vinci
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Il pronome «ti» impersonale

Intervento di Vinci »

Buongiorno a tutti, ho letto un testo di mio nipote sull'amicizia. Ha scritto : "L'amicizia è un sentimento che ti lega ad un'altra persona, che ti fa star bene, che ti conforta ...". Secondo l'uso del ti è sbagliato, avrebbe dovuto usare la forma impersonale alla terza persona singolare, ossia "L'amicizia è un sentimento che lega una persona ad un'altra, che fa star bene, che conforta ..." Ringrazio anticipatamente chi mi chiarirà questo dubbio.
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Infarinato
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Re: Il pronome «ti» impersonale

Intervento di Infarinato »

Si tratta di un comunissimo «tu impersonale», meno formale della terza persona. ;)
Vinci
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Vinci

Intervento di Vinci »

Grazie mille Infarinato. Si tratta, dunque, di un "tu" indeterminato che va bene nel parlato, ma non in un testo scritto.
Avatara utente
Infarinato
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Re: Vinci

Intervento di Infarinato »

Non è detto: dipende dal tipo di testo… ;)
Avatara utente
Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

E dipende anche, se posso permettermi un'aggiunta, dall'età del nipote in questione. :wink:
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Vinci
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Vinci

Intervento di Vinci »

Seconda media. Potrebbe andar bene in una pagina di diario o in una lettera, ma il "Treccani" dice che è una forma familiare, colloquiale, quindi meglio non usarla nello scritto.
domna charola
Interventi: 1782
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Re: Vinci

Intervento di domna charola »

Vinci ha scritto:Seconda media. Potrebbe andar bene in una pagina di diario o in una lettera, ma il "Treccani" dice che è una forma familiare, colloquiale, quindi meglio non usarla nello scritto.
Quindi, come detto sopra, "dipende dal tipo di testo".

In quale occasione è stato scritto? E strutturato come?

Provo a immaginare, per dare esempio di cosa intendo:

si trattava di un tema su cosa lo studente intende per "amicizia".

In questo caso, il "tema" di per sé è concepito, nei programmi scolastici, come un'esercitazione che può comprendere diversi tipi di testo, fra cui la relazione tecnica, ma anche la pagina di diario o la lettera.

In questo caso, sarebbe libera scelta dello studente quale registro adottare, e quale forma dare all'esposizione.

Al di là di questa ipotesi, considerandolo genericamente come un testo di un ragazzo di seconda media, su di un tema molto personale, che dovrebbe coinvolgere emotivamente, mi pare persino più "bello" e più adeguato nella forma in cui è stato scritto: fresco, spontaneo, diretto. Quel "ti" coinvolge subito il lettore, trasmette un flusso di sentimenti, rende immediata la comunicazione.

Molto più grigio e tecnico nella versione "che lega una persona a un'altra", sembra la trattazione di un'enciclopedia o di un vocabolario: manca di empatia, di vita.
Sapendo che l'ha scritto un ragazzo, a botta direi "frenato dalle convenzioni" oppure che sta svolgendo un compito dato senza reale partecipazione: non sta parlando realmente di ciò che lui sente, ma di quello che gli altri si aspettano che lui scriva. Il suo "sentire l'amicizia" è altrove... con buona pace del Treccani...
Vinci
Interventi: 119
Iscritto in data: gio, 31 lug 2014 22:40

Vinci

Intervento di Vinci »

Sono d'accordo con te Domna Charola :)
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