«Il mio bisnonno»
Moderatore: Cruscanti
«Il mio bisnonno»
Salve. Secondo voi riguardo all'uso dell'articolo con "bisnonno" valgono le stesse regole vigenti per gli altri singenionimi? Si può scrivere «mio bisnonno nacque...» o si deve scrivere «il mio bisnonno nacque...»?
Grazie dell'aiuto che potrete darmi!
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Re: «Il mio bisnonno»
Se si attiene all’uso toscano (i.e. italiano tradizionale/letterario) non può sbagliare: solo padre, madre e figlio (ma non figliolo!) rifiutano l’articolo. 

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Penso che se dicessi «ieri ho incontrato la tua sorella», «mi ha detto Tizio che il suo zio gli ha regalato una moto» susciterei perplessità, se non ilarità.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Certo, tra voi barbari…Zabob ha scritto:Penso che se dicessi «ieri ho incontrato la tua sorella», «mi ha detto Tizio che il suo zio gli ha regalato una moto» susciterei perplessità, se non ilarità.

Affermazione poco chiara e non sufficientemente circostanziata: insomma, forviante.GFR ha scritto:G. Rohlfs scrive […]
"La lingua moderna rinuncia all'articolo soltanto nei nomi di parentela: mio padre, tua sorella, sua cognata, tuo zio, vostra nuora."

IV.51-55. Riporto in particolare dal punto 53:Infarinato ha scritto:Si veda invece al riguardo la Grammatica italiana del Serianni (…scusate, ma al momento non ce l’ho sottomano e non posso indicare il passo preciso).
Luca Serianni ha scritto:Con altri singenionimi [diversi da padre, madre, figlio, figlia] l'uso toscano predilige l'articolo, ma altrove è comune l'omissione, ben rappresentata, del resto, anche in scrittori toscani. Molti esempi senza articolo sono raccolti in BRUNET 1980: 34-43: «a mia sorella» (Cassola), «tua nonna» (Pratolini), «tua zia» (Landolfi), «tuo cugino» (Buzzati), «di mio nipote» (Tomasi di Lampedusa), «mio marito» (Sciascia), «mia cognata» (Moravia).
Ultima modifica di Zabob in data mer, 21 gen 2015 3:42, modificato 1 volta in totale.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
- Ferdinand Bardamu
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Re: «Il mio bisnonno»
Nel Rigoletto di Verdi (libretto di Francesco Maria Piave) c’è questo passo (non garantisco la correttezza filologica della citazione per quanto riguarda la punteggiatura):Infarinato ha scritto:Se si attiene all’uso toscano (i.e. italiano tradizionale/letterario) non può sbagliare: solo padre, madre e figlio (ma non figliolo!) rifiutano l’articolo.
— Io vo’ mia figlia…
— La sua figlia…
— Sí, la mia figlia…
Questo è linguaggio poetico, perciò si può discostare dall’uso piú consigliato per ragioni metriche, per enfasi, ecc. Tuttavia, quest’uso dell’articolo mi ha sempre spiazzato, perché non so se si tratti di una licenza poetica o se rientri in una tradizione letteraria minoritaria ma esistente.
In effetti in Toscana si usa mi pa' (= padre) mi' ma (= madre) ma sempre il mi' babbo, la mi' mamma, il mi' figliolo. Figlio e figlia si usano solo in espressioni fatte come figlio unico, figlio di buona donna (e simili...) e alcuni prestiti da altre zone (figlio di papà, non esiste figliolo di/del babbo).
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Semmai questa è la mi(a) casa.Ivan92 ha scritto:Se dovessimo attenerci all'uso toscano dovremmo dire questa è la casa mia?

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