CarloB ha scritto:Osservo che nessuno mi ha risposto che The Ipcress File puo' essere tradotto con L'archivio Ipcress
Nessuno ha risposto perché questa sua domanda è frutto di un fraintendimento. Noi non proponiamo traducenti italiani per parole straniere, ma alternative italiane all'uso dei forestierismi
in italiano. Le risulta che in italiano si usi
file nel senso di "pratica", "fascicolo" ecc.?
CarloB ha scritto:Scommetto che tutti i giorni tutti noi usiamo «file» nel senso di «documento», «testo», e non di «archivio». Ma, allora, quando traduciamo «file» con «archivio»? E se non lo facciamo mai, a che ci serve un traducente che si evita come la peste?
Io non capisco da dove derivi questa fissazione che noi si voglia imporre l'uso di
archivio in tutti i contesti in cui è usato
file; e mi risulta ancora meno chiaro che danno possa fare
archivio colla sua inadeguatezza se non si rende mai necessario usarlo.
Ma ora passiamo al merito. Il suo parallelo cartaceo, per cui a record-file-folder dovrebbe corrispondere scheda-fascicolo-cartella, è ineccepibile, ma fuori luogo.
Nelle menti e nella lingua italiane sappiamo che non c'è (attualmente) una grande abitudine e disponibilità a fare analogie: non si paragona l'archivio cartaceo a quello elettronico in modo tale da rendere possibile questo parallelismo (anche per ignoranza del significato della parola "file" o meglio – semplicemente – per ignoranza del funzionamento dei sistemi di memorizzazione elettronica
e quindi del significato della parola
file o chi per essa).
Perciò, risulta molto difficile usare in ambito informatico tutte quelle parole "cartacee" (proprio nel senso che odorano di carta, carta,
carta!): impossibile chiamare
fascicolo o
filza un
file, o
scheda il
record.
Allo stesso modo, questa separazione fa sí che all'interno di una frase non ci sia un significativo rischio di fraintendimento o di paradossi (per esempio la cartella che contiene un intero archivio, come la borsa magica di Merlino nella versione disneyana de
La spada nella roccia – ve lo immaginate Marco che balzellando e cantando formule magiche fa entrare un intero
archivio in una piccola
cartella?

).
Comunque il paradosso delle dimensioni (un archivio è qualcosa di piuttosto grande, in genere) potrebbe essere "ridimensionato" (

) considerando che un file dopotutto è costituito dall'insieme di una quantità sterminata di binunità (bit) o (paragone meno forzato) da una certa quantità di informazioni sparse qua e là nel disco fisso in vari "cluster" (spero di non sbagliare).
Ma lei mi risponderà subito che non è vero, che ad esempio
cartella si usa (ma all'inizio prevaleva
folder, se non erro).
Ma la verità è che
cartella è ed era già usato anche per indicare qualcosa di astratto, per un contenuto impalpabile. Ha insomma una maggiore propensione all'estensione semantica, forse. E del resto mi sembra che lo dimostri a sufficienza il confronto della lunghezza delle due voci:
una e
due; ma volendo possiamo anche fare uno studio un po' piú approfondito (per quanto sempre da dilettanti, senza pretese).
Passiamo ora ad
archivio: io ritengo che sia già abbastanza disponibile all'estensione e all'analogia per poter essere usato anche in senso informatico, e anzi in alcuni casi mi viene spontaneo usarlo in contesti in cui si userebbe
file ma senza minimamente pensarlo come suo sostituto. Ad esempio, quando si parlava dei "file" linguistici usati dal nostro forum, che sono sostanzialmente degli elenchi di parole e frasi richiamate dal programma nel momento opportuno (o almeno cosí credo) mi è venuto spontaneo chiamarli "archivi php": solo dopo ho pensato che in effetti qualcuno li avrebbe chiamati "file php", e sono stato contento. In altri casi si possono e anzi si dovrebbero usare altri termini specifici.
Ma perché questa versatilità di
archivio? Semplicemente perché anche
archivio è usato nel linguaggio comune in senso astratto, quando non c'è nessun archivio o cartella o fascicolo o scheda fisici (cartacei o informatici): "archivio mentale" si dice. "Archivio" è (può essere) una qualunque raccolta anche piccola, reale o no, di informazioni di qualunque tipo
messe da parte (da dove poi le si potrà recuperare). E infatti:
Treccani in linea ha scritto:archiviare [...] nel linguaggio com., a. una pratica e sim., metterla da parte dopo aver constatato l'inutilità, o l'impossibilità, di ogni tentativo di espletamento.
Ecco perché dico che
archivio è piú adatto di altre parole a questa estensione. E la registrazione nei vocabolari, l'uso nei sistemi Apple, non possono essere ignorati: sono un valido aiuto, e depongono in ogni caso a favore della parola, in quanto piú facilmente "giustificabile" davanti al grande pubblico e quindi piú facile da diffondere.
L'unico difetto rimane il paradosso delle dimensioni, che però all'atto pratico appare trascurabile (nel caso, ovviamente
archivio non è l'unica possibilità!).