La tutela dell’italiano a «Otto e mezzo»
Moderatore: Cruscanti
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In astratto sarebbe pure possibile, ma provi lei a far cambiare abitudini linguistiche a 60 milioni di italiani e a sradicare questi due vocaboli acclimatatissimi dalla seconda metà dell'Ottocento. Se hanno gettato la spugna anche i puristi più intransigenti 60 anni fa, che speranze avrebbe lei per una battaglia che neppure Don Chisciotte intraprenderebbe, nel 2015? Vuole forse tornare in solitario al Lessico dell'infima e corrotta italianità di Pietro Fanfani e Costantino Arlia (1877)? Provi a scrivere ai direttori della Gazzetta dello sport e del Corriere dello sport acciocché cambino il nome della testata. Non penso che riuscirebbe neppure a suscitare ilarità: semplicemente, cestinerebbero la lettera. Neppure Mussolini e il fascismo arrivarono a chiedere che La Gazzetta dello sport cambiasse nome, e vorrebbe riuscirci lei?AttritoLinguistico ha scritto:La terminologia usata per il calcio era quasi del tutto anglofona. Eppure dei termini nostrani li abbiamo trovati e penso che lo stesso si possa fare per bar e sport.
Non ritiene che sarebbe più opportuno lasciare in pace bar e sport e cercare invece di arginare il profluvio di anglicismi dell'informatica, puri o mal adattati che siano (come bootstrap e bootstrappare, download e downloadare, e simili)?
Anche perché qui forse qualche probabilità che un intervento normativo possa funzionare (a proposito: il verbo "funzionare" le va bene o lo considera un deprecabile francesismo come Fanfani e Arlia, e anche Gabrielli?) ancora sussiste.
Ultima modifica di Teo in data lun, 07 dic 2015 8:50, modificato 1 volta in totale.
Teo Orlando
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Io imporrei che si usassero parole di forma italiana solo nei documenti pubblici. Per il resto solo consigli.AttritoLinguistico ha scritto:Dobbiamo dare consigli, non imporre.
Io invece li toglierei da quella lista (per le ragioni che ho detto e perché non trovo utile andare ad acchiappare farfalle), che andrebbe peraltro aggiornata e accresciuta (mancano, così a caso, bootstrap, hill-holder, metrosexual). Sono convinto che l'estremismo sia la malattia infantile del purismo, come lo era del comunismo in tempi remoti...(http://www.marxismo.net/estremismo/estremismo.htm).GFR ha scritto:Bar e sport sono già nella lista dei traducenti. Se dovessi scrivere userei i termini italiani suggeriti. Parlando è troppo comodo andare al bar a bere un caffè.
Teo Orlando
- Ferdinand Bardamu
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Caro Teo, non dovrei essere io a dirglielo, visto che lei conosce e frequenta il foro da ben prima di me, ma mi corre l’obbligo di ricordare che
Per quanto riguarda i forestierismi mancanti, non posso che darle ragione. L’aggiornamento della lista è su base volontaria, e può capitare che qualche parola rimanga fuori.
- marcocurreli
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Proprio nel campo dell'informatica mi pare che il profluvio di anglicismi non ci sia, se prendiamo in cosiderazione la letteratura (libri e riviste pubblicatii a stampa) e la documentazione ufficiale dei programmi (in particolare quella dei programmi liberi), nonché le traduzioni di interfacce grafiche e di menù. Al contrario, trovo molto preoccupante il profluvio di anglicismi gratuiti nei campi dell'economia, della pubblica amministrazione e di altre discipline, profluvio che vede protagonisti illustri cultori di queste discipline.Teo ha scritto:Non ritiene che sarebbe più opportuno lasciare in pace bar e sport e cercare invece di arginare il profluvio di anglicismi dell'informatica, puri o mal adattati che siano (come bootstrap e bootstrappare, download e downloadare, e simili)?
In particolare volevo porre l'attenzione sul grande sforzo che fanno tutti i gruppi di traduzione di programmi liberi (che sono volontari) per rendere in italiano tutto ciò che è possibile rendere. Basta scorrere qualcuno dei numerosi gruppi di discussione per rendersene conto, e dare un'occhiata a qualche programma con interfaccia italiana (per esempio Libreoffice, Operoffice, Inkscape, Gimp, Gnome, Kde etc. etc.). Inoltre ho notato che ora sono molti di più i termini tradotti rispetto a un decennio fa.
Naturalmente per il "popolo della rete" - incontrollato per sua natura - il discorso è diverso (e comunque è molto più preoccupante il profluvio da parte dei cattedratici che quello da parte dei liberi battitori della rete).
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Riguardo a bar, dovendo scartare l'espressione "Andare alla barra", in uso presso gli avvocati, io userei tranquillamente la parola caffè. Nel mio vocabolario, è meglio dirlo, in alternativa a caffè c'è circolino, difatti da ragazzo ero solito giocare a biliardino al circolino.AttritoLinguistico ha scritto:La terminologia usata per il calcio era quasi del tutto anglofona. Eppure dei termini nostrani li abbiamo trovati e penso che lo stesso si possa fare per bar e sport.
Barre, barretto, barraccio, (come filme, filmaccio, filmone; gippe, gippetta, gippone, gippaccia, gippista) naturalmente sono parole che uso per evidenziare la potenza della lingua italiana che si avvale di strumenti estranei ad altre lingue. E tutto questo mi fa sentire uno scalino più in alto. Scusate eh!
Io nella mia lingua ci credo.
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Vero per quanto riguarda l'ultimo mezzo secolo di storia, nostra. Prima c'erano le invasioni. Si pensi a tutte quelle che ebbero come bersaglio le Isole Britanniche e si rifletta sulle conseguenze che hanno avuto sul vocabolario di quelle genti. Non mi meraviglierei se a qualche abitante di questi posti sotto sotto gli rodesse il fegato ancora ai nostri giorni pensando al fatto che per comunicare, cioè per alimentare la favella, deve usare molte, moltissime delle parole di coloro che li sottomisero per secoli e secoli.AttritoLinguistico ha scritto:Prima di tutto le abitudini del popolo sono state influenzate dalla radio, televisione, scuola et cetera.
Quando avremo questi mezzi dalla nostra parte in ambito linguistico il gioco sarà fatto.
Non so, a me tutti questi anglicismi, e americanismi, iniettati in tutti i posti mi fanno pensare ad una vendetta linguistica.
Io nella mia lingua ci credo.
Se vuole continuare a baloccarsi con queste innocue illusioni, buon pro le faccia...Io non posso che rimandare a un celebre passo: "- Va’, va’, povero untorello, - rispose colui: - non sarai tu quello che spianti Milano" (I promessi sposi, cap. XXXIV).AttritoLinguistico ha scritto:Prima di tutto le abitudini del popolo sono state influenzate dalla radio, televisione, scuola et cetera.
Quando avremo questi mezzi dalla nostra parte in ambito linguistico il gioco sarà fatto.
Del resto, se ad estirpare vocaboli come bar e sport non c'è riuscito neppure il fascismo, vorrebbe riuscirci lei?
Ultima modifica di Teo in data lun, 07 dic 2015 8:51, modificato 1 volta in totale.
Teo Orlando
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Noto incidentalmente che nel Dizionario delle parole straniere nella lingua italiana a cura di Tullio De Mauro e Marco Mancini (edizione Garzanti 2003, purtroppo non più aggiornata. Anche se l'approccio antinormativo dell'opera, a mia conoscenza la più completa nel suo genere, farebbe storcere il naso a molti nel presente forum) solo tre vocaboli hanno la marca d'uso Fondamentale (FO): bar, film e sport. Ho i miei dubbi per film (quasi sempre sostituibile con pellicola), ma è innegabile che bar e sport siano così fortemente radicati nella coscienza comune dei parlanti italiani (con tutti i loro derivati denominali, da sportivo a barista, e perfino ai vezzeggiativi, come baretto) che non si può non sottoscrivere il giudizio dei due illustri linguisti.
Teo Orlando
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- Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09
Beh, filmone, filmino, filmetto... anche film è abbastanza entrato nell'uso da avere varie possibili sfumature.
Eppoi, l'equivalenza film=pellicola andava bene in passato, quando l'unico supporto possibile per un racconto per immagini in movimento era, appunto, la pellicola. Oggi come oggi, inserire un dischetto nell'apposito apparato e dire "guardo una pellicola", mi lascia perplessa...
Dall'altro lato, si sta diffondendo l'uso - orripilante, per me - di film=pellicola in ogni senso, cioè come oggetto fisico.
Così la pellicola trasparente per avvolgere gli alimenti viene spesso indicata, senza tradurre, come "film", e capita di trovare al supermercato i "broccoli filmati" a differenza di quelli "sciolti" ...
Eppoi, l'equivalenza film=pellicola andava bene in passato, quando l'unico supporto possibile per un racconto per immagini in movimento era, appunto, la pellicola. Oggi come oggi, inserire un dischetto nell'apposito apparato e dire "guardo una pellicola", mi lascia perplessa...
Dall'altro lato, si sta diffondendo l'uso - orripilante, per me - di film=pellicola in ogni senso, cioè come oggetto fisico.
Così la pellicola trasparente per avvolgere gli alimenti viene spesso indicata, senza tradurre, come "film", e capita di trovare al supermercato i "broccoli filmati" a differenza di quelli "sciolti" ...
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