Be', in attesa di un'eventuale risposta «ufficiale», mi ritengo soddisfatto di quella «ufficiosa».Infarinato ha scritto:[Non] mi sento in grado di fornirle cosí su due piedi una risposta «ufficiale».

Moderatore: Cruscanti
Be', in attesa di un'eventuale risposta «ufficiale», mi ritengo soddisfatto di quella «ufficiosa».Infarinato ha scritto:[Non] mi sento in grado di fornirle cosí su due piedi una risposta «ufficiale».
Questo l'ho inteso bene, dopo aver letto qui tutte le discussioni sull'argomento, e ne ho capito anche le motivazioni.Infarinato ha scritto:*De il —è piú o meno la trecentesima volta che lo ripetiamo— non è italiano.
Ma quello è burocratese, non è italiano.valerio_vanni ha scritto:Mi sono accorto in questi giorni che sui Gratta e Vinci è presente la soluzione del distacco.
«Se ne "I TUOI NUMERI" trovi uno o più...».
Aldo Gabrielli ha scritto:Ne I Promessi Sposi
Come ci si comporta con le preposizioni quando queste precedono un articolo che fa parte del titolo di un'opera letteraria, di un giornale, di una ditta e simili? Si deve dire, per esempio, «de I Promessi Sposi» o «dei Promessi Sposi»? diremo «alla Rinascente» o «a La Rinascente»? In poche parole: davanti a quell'articolo la preposizione semplice diventa o no articolata?
Innanzi tutto bisogna precisar questo: il problema nasce in un solo caso, quando si voglia o sia necessario conservare l'integrità formale di un titolo, di un nome; la qual cosa avviene solo in casi particolari, come nelle citazioni bibliografiche più severe, in certi documenti ufficiali e simili. Nelle citazioni correnti, dove non è affatto richiesta questa assoluta integrità di forma, lasciamo da parte ogni perplessità e scriviamo tranquillamente, così come si dice parlando, «un'edizione dei Promessi Sposi», «un articolo sulla Stampa», «i reparti della Rinascente». Così ristretto il problema a pochi casi particolarissimi, vediamo poi che esso si riduce a solo quattro preposizioni capaci di crearci inciampi: di, a, da e in; per tutte le altre, con, su, per, tra, difficoltà non esistono perché l'accostamento dell'articolo è sempre possibile: «con I Promessi Sposi», «su La Stampa», «per La Rinascente», «tra il Giorno del Parini, ecc.». La soluzione che viene spontanea per le prime quattro preposizioni articolate è quella di scomporle nei loro elementi costitutivi, scomposizione del resto comunissima un tempo e ancora abbastanza frequente nella prosa letteraria e specialmente in poesia: de lo, a le, da la, ne lo, ne gli invece di dello, alle, dalla, nello, negli. Perciò scriviamo senza esitare, come infatti molti già scrivono, «ne Lo Scialo di Pratolini», «ne I Promessi Sposi», «da Le Novelle della Pescara», «note a Gli Italiani di Barzini jr» e così via. Resta però un ostacolo: la preposizione seguita dall'articolo maschile singolare il. Dovremo scomporre anche qui e scrivere de il, a il, da il e ne il? Sì, perché è una scomposizione logicissima e coerentissima, e scriveremo, per esempio, «note a Il Giorno del Parini», «ne Il Fuoco di D'Annunzio», «brani da Il Mulino del Po di Bacchelli», «lo stile de Il Deserto dei Tartari di Buzzati».
Il condizionale è davvero d’obbligo, ché…Carnby ha scritto:Un contributo dal Piacere dell'italiano (o da Il piacere dell'italiano?) pp. 17-18 che rimetterebbe tutto in discussione.
E questo dimostra tutto il dilettantismo del Gabrielli, che ne azzecca molte, ma scivola su molte altre.Aldo Gabrielli ha scritto:Resta però un ostacolo: la preposizione seguita dall'articolo maschile singolare il. Dovremo scomporre anche qui e scrivere de il, a il, da il e ne il? Sì, perché è una scomposizione logicissima [rispetto a cosa?(NdI)] e coerentissima [con che cosa? ri-
(NdI)], e scriveremo, per esempio, «note a Il Giorno del Parini», «ne Il Fuoco di D'Annunzio», «brani da Il Mulino del Po di Bacchelli», «lo stile de Il Deserto dei Tartari di Buzzati».
Sí, a meno che non s’intenda, metalinguisticamente, «nel sintagma i promessi sposi», «della sequenza fonica la repubblica» etc.marcocurreli ha scritto:Ma è proprio sbagliato usare in o di? Per esempio: […] in "I Promessi Sposi" […] oppure di "La Repubblica"…
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