«Apòta» o «àpota»?
Moderatore: Cruscanti
«Apòta» o «àpota»?
Qual è la pronuncia corretta? Ho sempre creduto che la parola fosse terzultimale. Qui, invece, fanno cadere l'accento sulla seconda sillaba. Ho provato a cercare ovunque, ma sembra che il termine non sia registrato da nessuna parte.
- Infarinato
- Amministratore
- Interventi: 5603
- Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
- Info contatto:
https://filoglotta.wordpress.com/2009/03/05/apota/ (verso la fine).
- Infarinato
- Amministratore
- Interventi: 5603
- Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
- Info contatto:
No, apòta è la «pronuncia alla Prezzolini» (e di chi, come Montanelli, aveva udito la parola in prima persona dalla viva voce dell’autore).
La parola «giusta» (in un’ottica prettamente neogrammaticale, sia chiaro) dovrebbe essere invece àpoto (voce attestata in greco antico sia col significato passivo di «non potabile» sia con quello attivo di «astemio»), terzultimale tanto nell’originale greco quanto in un’ipotetica resa latina [per via dell’omicron (= o breve) nella penultima sillaba]. Infatti…
La parola «giusta» (in un’ottica prettamente neogrammaticale, sia chiaro) dovrebbe essere invece àpoto (voce attestata in greco antico sia col significato passivo di «non potabile» sia con quello attivo di «astemio»), terzultimale tanto nell’originale greco quanto in un’ipotetica resa latina [per via dell’omicron (= o breve) nella penultima sillaba]. Infatti…
Il GRADIT ha scritto:apoto /ˈapoto/ (a•po•to) agg. [BU] [1922, G. Prezzolini in “Rivoluzione liberale” dal gr. ápotos “che non beve”, comp. di a– con valore privat. e del tema di pínō “io bevo”] scherz., di qcn., che non accetta aprioristicamente per buone affermazioni, notizie, ecc.; anche s.m.: la Società degli Apoti […].
Ultima modifica di Infarinato in data gio, 18 apr 2019 10:31, modificato 1 volta in totale.
Motivazione: Rimossa formattazione non piú consentita nella didascalia delle citazioni
Motivazione: Rimossa formattazione non piú consentita nella didascalia delle citazioni
- Infarinato
- Amministratore
- Interventi: 5603
- Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
- Info contatto:
- Millermann
- Interventi: 1720
- Iscritto in data: ven, 26 giu 2015 19:21
- Località: Riviera dei Cedri
Chiedo scusa dell'intrusione, ma c'è una cosa che non capisco:

Lo Zingarelli, invece (non conosco l'edizione: ho trovato una citazione del lemma in rete), registra [registrerebbe?]:Infarinato ha scritto:Infatti…Il [i]GRADIT[/i] ha scritto:apoto /ˈapoto/ (a•po•to) agg. [BU] [1922, G. Prezzolini in “Rivoluzione liberale” dal gr. ápotos “che non beve”, comp. di a– con valore privat. e del tema di pínō “io bevo”] scherz., di qcn., che non accetta aprioristicamente per buone affermazioni, notizie, ecc.; anche s.m.: la Società degli Apoti […].
Quindi esistono entrambe le voci? E com'è possibile che il GRADIT e lo Zingarelli attribuiscano a Prezzolini due forme diverse della stessa parola?Lo Zingarelli ha scritto:apòta [vc. dotta, dal gr. ápotos ’che non (a- priv.) beve (dal radicale po- del v. pínein ’bere’)’; 1922] s. m. e f. (pl. m. -i) * (lett.) Chi non è disposto a credere ingenuamente a qualsiasi cosa, a prestare fede a chiunque

In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
- Infarinato
- Amministratore
- Interventi: 5603
- Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
- Info contatto:
Mi scusi, caro Millermann, ma io, i collegamenti, cosa li do a fare, se poi uno interviene come se non fossero mai stati dati?Millermann ha scritto:Lo Zingarelli, invece (non conosco l'edizione: ho trovato una citazione del lemma in rete), registra [registrerebbe?]…

Beh, chiaramente qualcuno non ha fatto bene il suo lavoro di lessicografo: il GRADIT, se si è limitato a reperire un plausibile etimo senza prendersi la briga di controllare cosa avesse veramente detto o scritto il Prezzolini; lo Zingarelli, se si è fermato alla dizione montanelliana (io ricordo chiaramente Montanelli che parlava di apòta, apòti) senza controllare se quella fosse anche la dizione originale di Prezzolini…Millermann ha scritto:[C]om'è possibile che il GRADIT e lo Zingarelli attribuiscano a Prezzolini due forme diverse della stessa parola?
Lo ripeto, però: secondo me, il Prezzolini pensava ad *ἀπότης, non ἄποτος.
- Millermann
- Interventi: 1720
- Iscritto in data: ven, 26 giu 2015 19:21
- Località: Riviera dei Cedri
Ops! Che figuraccia! 
Le spiego: dal cellulare, col mio solito navigatore (che ha diversi limiti... ma si sa, l'abitudine!) non sono riuscito ad aprire correttamente il suo collegamento. Allora, in attesa di provarci con un altro navigatore, effettuando delle ricerche sul termine ho, inconsapevolmente, "riscoperto" la definizione dello Zingarelli su un altro sito (mai immaginando che fosse proprio ciò che lei intendeva mostrarci)!
Comunque, quale che sia stato il mio procedimento, la domanda che ne è scaturita è ovviamente la stessa, e vorrei ringraziarla per la sua pronta ed esauriente risposta.
A proposito: c'è da notare che la versione àpoto è piú conforme ad altre parole italiane formate in modo simile, come apodo (o apode) e afono, che presentano l'accento sulla prima vocale.

Le spiego: dal cellulare, col mio solito navigatore (che ha diversi limiti... ma si sa, l'abitudine!) non sono riuscito ad aprire correttamente il suo collegamento. Allora, in attesa di provarci con un altro navigatore, effettuando delle ricerche sul termine ho, inconsapevolmente, "riscoperto" la definizione dello Zingarelli su un altro sito (mai immaginando che fosse proprio ciò che lei intendeva mostrarci)!

Comunque, quale che sia stato il mio procedimento, la domanda che ne è scaturita è ovviamente la stessa, e vorrei ringraziarla per la sua pronta ed esauriente risposta.

A proposito: c'è da notare che la versione àpoto è piú conforme ad altre parole italiane formate in modo simile, come apodo (o apode) e afono, che presentano l'accento sulla prima vocale.
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
La ringrazio.

Nonostante codesta forma non sia attestata, essa è l'unica che ho sempre sentito.Infarinato ha scritto:No, è la pronuncia alla latina di un [non attestato, ma teoricamente possible] nomen agentis ἀπότης…
- Infarinato
- Amministratore
- Interventi: 5603
- Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
- Info contatto:
Ma non ad acraniòta, agnoèta, analfabèta, atèta etc. (peraltro tutte pronunce alla latina, le prime due anche alla greca).Millermann ha scritto:A proposito: c'è da notare che la versione àpoto è piú conforme ad altre parole italiane formate in modo simile, come apodo (o apode) e afono, che presentano l'accento sulla prima vocale.

Cioè (tralasciando il tono) /aˈpotɛːs/ [aˈpotᴇ(ˑ)s]?Ivan92 ha scritto:Nonostante codesta forma non sia attestata, essa è l'unica che ho sempre sentito.Infarinato ha scritto:No, è la pronuncia alla latina di un [non attestato, ma teoricamente possible] nomen agentis ἀπότης…

Sì, va be', dai, ha capito quel che volevo dire.Infarinato ha scritto:Cioè (tralasciando il tono) /aˈpotɛːs/ [aˈpotᴇ(ˑ)s]? :P

- Millermann
- Interventi: 1720
- Iscritto in data: ven, 26 giu 2015 19:21
- Località: Riviera dei Cedri
Naturalmente mi riferivo alle parole costituite di a- seguita da due sillabe aperte (cui aggiungo, tra le piú note, atomo e atono).Infarinato ha scritto:Ma non ad acraniòta, agnoèta, analfabèta, atèta etc.

Alcune eccezioni esistono, ma sono rare, come la sua atèta. Bella: pur (vagamente) interessato dell'argomento non avevo mai sentito nominare codesto genere d'insetti.
Dove l'ha scovata?


In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
- marcocurreli
- Interventi: 625
- Iscritto in data: ven, 25 set 2009 22:36
- Località: Cagliari
-
- Interventi: 1
- Iscritto in data: ven, 25 set 2020 16:32
Re: «Apòta» o «àpota»?
La pronuncia corretta è àpota- In greco il termine è, infatti, άποτος (non bevibile), con l'accento sull'alfa! Chi lo ha stabilito che in Italiano l'accento debba cadere sulla o? Cfr: Vocabolario Greco- Italiano di Giovanni La Magna pag.186.
Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 2 ospiti