«Sud»
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«Sud»
Ho notato che il DiPI non raccomanda la pronuncia geminata di sud, sebbene sia abbastanza consigliabile. Per quel che mi riguarda, a volte mi capita di raddoppiare la dentale, altre no. Dico /suddi'talja/, ma /suda'merika/. Qual è secondo voi la pronuncia piú spontanea?
- Millermann
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Re: «Sud»
Sa che la sua osservazione è interessante? Mi sono accorto che dico anch'io come lei. Concordo sul fatto che ciò possa dipendere dalla nostra percezione, unitaria o separata, del toponimo.Ivan92 ha scritto:Per quel che mi riguarda, a volte mi capita di raddoppiare la dentale, altre no. Dico /suddi'talja/, ma /suda'merika/.
Quindi in «Sudamerica», «Sudafrica» viene spontanea una pronuncia, diciamo cosí, piú scempia (almeno da parte di alcuni


E per i punti cardinali («sud-est», «sud-ovest») come regolarsi? A me sembra d'aver ascoltato entrambe le versioni (con prevalenza di quella scempia).
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
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Il DOP neanche prevede il raddoppiamento, da dove dovrebbe nascere?
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Mi pare che sia diffusa la pronuncia raddoppiata.PersOnLine ha scritto:Il DOP neanche prevede il raddoppiamento, da dove dovrebbe nascere?
Personalmente, mi pare di usare una lunghezza intermedia.
Re: «Sud»
Secondo me invece del «d'» ci sento una pausa, più che sufficiente per fare scattare la geminazione (ricordo che da noi sud si dice sudde con l'ultima e desonorizzata).Millermann ha scritto:Invece in «Sud Italia», «Sud Europa» mi sembra quasi di "leggere", o meglio sottintendere, «Sud d'Italia», «Sud d'Europa», da cui la pronuncia geminata.
C'è da tener presente l'analogia con nordovest, nordest, per cui, sì, anche secondo me prevale la scempia.Millermann ha scritto:E per i punti cardinali («sud-est», «sud-ovest») come regolarsi? A me sembra d'aver ascoltato entrambe le versioni (con prevalenza di quella scempia).
Ma non esiste anche la variante univerbata Suditalia? Mi sembra d'averla letta da qualche parte.Carnby ha scritto:È perché si scrive Sud Italia ma Sudamerica.
E codesto non è un buon motivo per far sí che la pronuncia da consigliare sia quella con geminazione?Carnby ha scritto:(ricordo che da noi sud si dice sudde con l'ultima e desonorizzata).
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A dire il vero, esiste anche la variante con raddoppiamento Sudditalia, usata, fra gli altri, dal linguista Temistocle Franceschi, traduttore del Rohlfs.Ivan92 ha scritto:Ma non esiste anche la variante univerbata Suditalia? Mi sembra d'averla letta da qualche parte.
Su tutto questo si vedano il filone «Robotizzare» ~ «robottizzare» e i rimandi in esso contenuti: in particolare, il mio vecchio intervento sul defunto fòro dell’Accademia della Crusca.
Sí.

Per queste ragioni il DOP non segna il raddoppiamento, che in questi casi è comunque di natura prettamente fonetica, non fonematica. Tuttavia, è chiaro che nel caso di parole ultimali uscenti in sillaba semplice caudata (che non siano, ovviamente, proclitiche né frutto di troncamento, ed escludendo alterati e derivati, per i quali —lo abbiamo visto— la situazione è piú complessa, subentrando fattori analogici), cioè in pratica per tutti gli esotismi, l’opzione automaticamente selezionata da un toscanofono nativo è la prima (senza raddoppiamento) per parole uscenti in /r/, e la seconda (con raddoppiamento) per quelle uscenti in ogni altra consonante.Il [i]Dizionario enciclopedico italiano[/i] ha scritto:«Nella parola isolata, una consonante finale è di grado medio; ma tra due vocali, in italiano, una consonante di grado medio non può stare. Si presentano allora due possibilità: o si pronunzia scempia, cioè di grado tenue, alterando tutt’e due le sillabe che vengono a contatto (es. tra-m elettrico, lapi-s emostatico: qui con s, a scelta, sorda o sonora); o si pronunzia doppia, cioè di grado rafforzato, alterando la seconda soltanto delle due sillabe (es. tram-(m) elettrico, lapis-(s) emostatico). La pronunzia di grado tenue è l’unica possibile nel caso delle parole la cui consonante finale non è mai finale assoluta: tali le parole troncate (es. dotto-r Antonio) e le proclitiche (es. a-d altri, no-n ora, pe-r ispregio; unica eccezione, dare ad-(d) intendere, perché il -d di ad, in questa locuzione non facoltativo ma fisso, non è sentito come eufonico). Tra le parole normalmente non proclitiche, quelle uscenti in consonante sono eccezionali; nel loro caso, nessuna delle due pronunzie si può dire prevalente, anche perché molto dipende sia dalla natura della consonante sia dal nesso sintattico piú o meno stretto; e qualche volta sono evitate tutt’e due per mezzo d'una pausa, peraltro assai faticosa, dopo la parola in consonante (es. tram - elettrico, lapis - emostatico). La stessa incertezza si riscontra nella formazione degli alterati e derivati: es. gassoso o gasoso, crupale o cruppale; azimutale, sovietico, ma ciacchista, gappista, cavurrino, cognacchino; così pure in certi adattamenti di parole straniere: es. caiaco o caiacco, varechina o varecchina» (Dizionario enciclopedico italiano, vol. X, cit., pp. 71–72).
La ringrazio di cuore, caro Infarinato!
Tre semplici quesiti:
1- Alla luce di quel che s'è detto, sarebbe meglio scrivere anche Suddamerica e pronunciare /sudda'merika/?
2- Non capisco perché le parole uscenti in /r/ non possano subire raddoppiamento: barre non è forse l'adattamento piú spontaneo per un toscanofono?
3- Come mai non e per vengono considerate parole proclitiche? Devo essermi perso qualcosa. Forse s'intende semplicemente che sono prive d'accento e s'appoggiano alla parola successiva?

1- Alla luce di quel che s'è detto, sarebbe meglio scrivere anche Suddamerica e pronunciare /sudda'merika/?
2- Non capisco perché le parole uscenti in /r/ non possano subire raddoppiamento: barre non è forse l'adattamento piú spontaneo per un toscanofono?
3- Come mai non e per vengono considerate parole proclitiche? Devo essermi perso qualcosa. Forse s'intende semplicemente che sono prive d'accento e s'appoggiano alla parola successiva?
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Sarebbe, come sarebbe meglio dire e scrivere pallavvolo invece di pallavolo. Ma ancor meglio sarebbe America del Sud(de) (o del *SóndeIvan92 ha scritto:La ringrazio di cuore, caro Infarinato!Tre semplici quesiti:
1- Alla luce di quel che s'è detto, sarebbe meglio scrivere anche Suddamerica e pronunciare /sudda'merika/?

La spiegazione è qui, ma non confondiamo gli adattamenti dei forestierismi, che prevedono sempre il raddoppiamento in questi casi, con la pronuncia dei forestierismi crudi nella catena parlata.Ivan92 ha scritto:2- Non capisco perché le parole uscenti in /r/ non possano subire raddoppiamento: barre non è forse l'adattamento piú spontaneo per un toscanofono?
Ora, foneticamente, quando uno pronuncia tram o gas in italiano dice in realtà [ˈtramː, ˈɡasː], ma quando pronuncia bar o TIR dice in effetti [ˈbaːr, ˈtiːr], ed è quindi ovvio che, quando ci attacca una parola che cominci per vocale súbito dopo, il crono potrà diventare un semicrono, l’accento primario diventerà secondario o sparirà, ma le «doppie» rimarranno «sostanzialmente doppie», e le scempie sostanzialmente scempie.

E non è forse codesta la definizione di «parole proclitiche»?Ivan92 ha scritto:3- Come mai non e per vengono considerate parole proclitiche? […] Forse s'intende semplicemente che sono prive d'accento e s'appoggiano alla parola successiva?

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