«Poliamore»

Spazio di discussione su questioni di lessico e semantica

Moderatore: Cruscanti

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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Ho frainteso, allora. :oops:
Suvvia... :wink:
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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Sixie
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Intervento di Sixie »

Ho motivo di arrossire anch'io per un mio giudizio affrettato, precedentemente espresso: è vero, le relazioni poliamorose non sono meramente sessuali o non sempre, e non per sempre.
We see things not as they are, but as we are. L. Rosten
Vediamo le cose non come sono, ma come siamo.
sempervirens
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Intervento di sempervirens »

Sixie ha scritto:Ho motivo di arrossire anch'io per un mio giudizio affrettato, precedentemente espresso: è vero, le relazioni poliamorose non sono meramente sessuali o non sempre, e non per sempre.
Non me ne preoccuperei molto se fossi in Lei. Questo è un argomento ostico e a dire la verità non molto chiaro nei minimi dettagli. Pure io ho fatto un errore madornale asserendo in uno dei miei interventi di questa discussione che la parola love ha dei limiti. Semmai è il contrario. Ne approfitto per aggiungere qualcos'altro. :)

L'Oxford Dictionary così scrive del nome love (sottolineatura mia): 1 A strong feeling of affection. 1.1 A strong feeling of affection and sexual attraction for someone. …
Sul verbo invece ci dice:
1 Feel deep affection or sexual love for (someone) …

Non posso fare a meno di notare che si usano le parole affection (affezione) e sexual (sessuale) per spiegare una parola inglese.

Alla luce di quanto letto ed in base alle modeste conoscenze deduco che I love you è frase che può essere indifferentemente proferita sia dagli amanti durante le effusioni amorose e/o intercorsi sessuali, sia all'uscio di casa dalla madre al figlio (e viceversa) che s'incammina verso la scuola.
In italiano questa commistione di usi non c'è o è limitata, perché all'amore materno (fraterno, ecc.), se parliamo di frasi allocutive, facciamo corrispondere l'espressione 'Ti voglio bene', mentre a quello passionale, dei sensi e della bramosia di possedere qualcuna o qualcuno carnalmente il 'Ti amo'. Non me ne vogliano gli anglofoni ma la frase I love you , la vedo come un esempio di anfibologia.
Facendo fatica a non perdere il filo del discorso, mi sembra che la parola love sia più adatta per un neologismo come multilovery, che vedrei meglio di poliamory. Multilovery, occasione persa per chiamare le “relazioni coniugali allargate”, cioè quel movimento nel quale vengono condivisi in comune, o anche a turni, sesso, sentimenti, voler bene, affetto, eterosessualità, bisessualità, omosessualità, ( pansessualità?) e, forse, financo l'educazione dei figli.
Io nella mia lingua ci credo.
domna charola
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Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09

Intervento di domna charola »

Mi sembra che far le pulci alle lingue altrui, con fare da Bran Academy Member sia per lo meno azzardato...

C'è dietro una storia - millenaria - diversa, una base filosofico-spirituale diversa (le radici celtiche e anglosassoni in cui è stata poi immersa la cultura cristiana sono molto distanti dalla mentalità greco-latina di cui è permeata tutta l'evoluzione del nostro pensiero), un ingresso nella lingua di vocaboli provenienti dal latino molto diverso... insomma, siamo in un altro mondo (e probabilmente in un altro forum...).

È probabile che, molto banalmente, dato che love è il termine normale, autoctono, e quindi con molti significati e sfumature stratificatisi nel tempo, e dei quali il contesto di volta in volta rende conto molto meglio di qualsiasi dizionario, per un concetto abbastanza nuovo si sia deciso di ricorrere a un termine esotico, d'importazione, proprio per sottolineare che si trattava di qualcosa di diverso da tutti i significati precedenti.
Un po' come quando noi nei linguaggi tecnici importiamo il termine straniero perché al nostro orecchio suona "puro", non inquinato già da altri significati e immagini mentali, che possono essere fuorvianti.

Al di là di tutto ciò, i termini amo/amore, da noi, sono passati attraverso secoli di ondeggiamenti censori, per cui nel recente si è fissato il non equivoco "ti voglio bene" per quello che comunque chiamiamo "amore" materno. E anche se la mamma dice al bimbo "ti voglio bene" - per non scandalizzarne le caste orecchie - poi può anche dire "amo mio figlio" senza che nessuno equivochi (almeno sino a quando il figlio in questione non raggiunga un'età "equivocabile").

D'altra parte, si "ama" anche Dio, e non gli "si vuole bene", sfumatura la prima che ha avuto in passato connotazioni anche di forte passione, ma che comunque è stata sempre considerata lecita dalla Chiesa.
sempervirens
Interventi: 599
Iscritto in data: gio, 23 apr 2015 15:14

Intervento di sempervirens »

domna charola ha scritto:Mi sembra che far le pulci alle lingue altrui, con fare da Bran Academy Member sia per lo meno azzardato...

C'è dietro una storia - millenaria - diversa, una base filosofico-spirituale diversa (le radici celtiche e anglosassoni in cui è stata poi immersa la cultura cristiana sono molto distanti dalla mentalità greco-latina di cui è permeata tutta l'evoluzione del nostro pensiero), un ingresso nella lingua di vocaboli provenienti dal latino molto diverso... insomma, siamo in un altro mondo (e probabilmente in un altro forum...).
Sì, direi proprio che è tutto un altro mondo. Di qui il mio fare le pulci. Beninteso, nei limiti delle mie possibilità. Ad ogni modo, come avevo già scritto, me ne farò una ragione. :)
Le chiedo però di immaginarsi una scena tra due coniugi, con la "terza meta" di lui e la "terza meta di lei, quattro persone che si amano alla luce del sole perché così hanno deciso, tutti al completo, riuniti a tavola e con pure i figli, già grandicelli, della coppia sposata. Ecco, s'immagini che nella conversazione ci scappi un qualche I love you in inglese diretto ora ad uno ora ad un altro, figli compresi. Può essere, no? In questa società poi! Ecco, faccia un altro sforzo e s'immagini le frasi che useremmo noi Italiani invece di quell'I love you.
Infine rifletta sui neologismi poliamory e multilovery. Se il risultato per Lei non cambia non se ne faccia un cruccio; si vede che sono io che mi sono spiegato male.

P.S. Ma davvero Lei ha sentito dire da una madre del proprio figlio a persone terze 'Amo mio figlio', o 'Voglio bene a mio figlio'?
Io nella mia lingua ci credo.
domna charola
Interventi: 1782
Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09

Intervento di domna charola »

Sì, l'ho sentito dire. Non mi sembra strano.

Quanto al riflettere su poliamory e multilovery, non ci provo nemmeno, perché non ne sono in grado. Sarebbe come se un inglese venisse a riflettere sull'uso che faccio della mia lingua, non conoscendola altrettanto a fondo di me che l'ho assorbita da piccola.
Avatara utente
Sixie
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Iscritto in data: lun, 18 mag 2015 19:18
Località: Polesine

Intervento di Sixie »

Igor Sinibaldi, in un capitolo del suo Eros e amore, intitolato Amor e love, prova a riflettere sul significato di love e di amour in inglese.
We see things not as they are, but as we are. L. Rosten
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Sixie ha scritto:Igor Sinibaldi, in un capitolo del suo Eros e amore, intitolato Amor e love, prova a riflettere sul significato di love e di amour in inglese.
Amour mi pare che sia usato anche in altre lingue (corso?).
Antujo
Interventi: 83
Iscritto in data: ven, 05 giu 2015 12:16

Intervento di Antujo »

A proposito di prefissoidi, sarebbe da considerare anche pluri-, tanto latino quanto multi-.
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