«Laguna Seca»
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«Laguna Seca»
Qual è la pronuncia corretta d'uno degli storici circuiti del Motomondiale? Séca o sèca?
- Millermann
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In realtà esistono, ma non sono fonemi, bensì — se mal non mi appongo — tassofoni (si veda qui).Millermann ha scritto:… inoltre, nello spagnolo non esistono le e aperte…
- Millermann
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Grazie! Dunque, la e spagnola è, in realtà, una vocale anteriore media [e̞], dotata (secondo alcuni studiosi) di due allofoni ([e], [ε]).
Perciò, in definitiva, la pronuncia davvero corretta dovrebbe essere [la'guna 'se̞ka]
.
Oserei dire che suona in modo molto simile alla e delle mie parti (vocalismo a 5 vocali), che è (almeno secondo me) anch'essa relativamente media.
Perciò, in definitiva, la pronuncia davvero corretta dovrebbe essere [la'guna 'se̞ka]

Oserei dire che suona in modo molto simile alla e delle mie parti (vocalismo a 5 vocali), che è (almeno secondo me) anch'essa relativamente media.

In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
Come hanno già sottolineato gli esperti, in spagnolo non esistono fonemi distinti per indicare il suono delle vocali e ed o aperte o chiuse, come nell'italiano standard, questo almeno secondo la maggioranza dei testi di fonetica spagnola. Sebbene le suddette vocali spagnole possano pronunciarsi leggermente più chiuse o aperte, a seconda dei casi, in nessuna varietà si arriverà a pronunciarle come nella parola italiana pésca (attività del pescare) o aperta come in pèsca (il frutto). La stessa cosa dicasi della vocale o, non si riscontra una differenza come in òtto (o aperta) o botte (o chiusa). Generalmente, l'apertura delle vocali spagnole è intermedia, come indicava Millermann. Per tanto la pronuncia della e di seca è una sorta di vocale intermedia fra é ed è, più simile alla pronuncia della nostra vocale aperta.
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A livello fonematico hanno una vocale sola, ma a livello fonetico ne hanno due [e], [ε].Millermann ha scritto:Grazie! Dunque, la e spagnola è, in realtà, una vocale anteriore media [e̞], dotata (secondo alcuni studiosi) di due allofoni ([e], [ε]).
La distinzione non supera il livello fonetico perché la distribuzione è prevedibile dal contesto fonetico. In alcuni contesti c'è la chiusa, in altri l'aperta. Non serve aprire un dizionario per capire se in una parola c'è [e] o [ε], basta sapere le regole.
In italiano non c'è regola che tenga: nella maggior parte dei contesti possono comparire sia l'aperta che la chiusa, e per sapere di quale si tratta bisogna consultare un dizionario.
C'è qualche restrizione sparsa, nel senso che in italiano c'è qualche contesto bloccante. Per esempio, mi pare che davanti a [rr] non compaia mai [e].
È diversa da quella dello spagnolo la situazione dell'italiano meridionale estremo, dove anche a livello fonetico c'è una sola vocale che oscilla casualmente in un intervallo d'apertura ampio.
A differenza dello spagnolo, non ci sono per il siciliano regole per capire dove va l'aperta e dove va la chiusa.
A livello fonematico può andare bene, se si decide di usare quel simbolo.Millermann ha scritto:Perciò, in definitiva, la pronuncia davvero corretta dovrebbe essere [la'guna 'se̞ka].
A livello fonetico bisogna guardare il contesto: è una sillaba chiusa non seguita da [r], quindi ci va [e].
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Sí, in conformità delle norme ortoepiche spagnole piú tradizionali e dell’etimo latino (che non vale [piú] per lo spagnolo, ma vale per l’italiano secco, chiaro esito dello stesso antecedente dello spagnolo seco).Ivan92 ha scritto:Dunque séca?
È vero che la [e] spagnola è generalmente piú bassa della /e/ italiana, ma renderla con una /ɛ/ italiana (e magari rendere la [ɛ] di guerra, tierra con /e/ semplicemente perché piú alta della nostra /ɛ/) sarebbe una «contraddizione etimologica»… per l’italiano.
La «vera verità» sulla pronuncia spagnola, la trovate al §6.1.1.2 dello Handbook of Pronunciation del Canepàri, ma siamo ampiamente «fuori fòro».
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