Uso del verbo «udire»
Moderatore: Cruscanti
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Uso del verbo «udire»
Buongiorno, vorrei sapere se vi sono regioni italiane dove questo verbo sia di uso corrente. A Milano è rarissimo, relegato ad ambiti tecnici o comunque molto particolari. Viene adoperato solo il più generico sentire.
- marcocurreli
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- Millermann
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Anche in Calabria si usa quasi esclusivamente sentire.
Lo stesso Treccani, alla voce udire, specifica che «nell’uso parlato questo verbo è per lo più sostituito dal verbo sentire».
Comunque, incuriosito, ho consultato il foglio 1645 dell'AIS («sento qualche cosa»), per vedere se vi fosse, in qualche dialetto italiano, la stessa radice di udire. Il risultato è che praticamente ovunque sono usate varianti di sentire, con l'eccezione del sardo, che usa l'equivalente di intendere.
Lontane varianti di udire m'è sembrato di averne notate solo nelle Alpi: principalmente in quelle svizzere (nel Cantone dei Grigioni, ove si parla il romancio), qualcosa in Val Gardena e anche in Piemonte, nella zona del Sestriere.
Lo stesso Treccani, alla voce udire, specifica che «nell’uso parlato questo verbo è per lo più sostituito dal verbo sentire».

Comunque, incuriosito, ho consultato il foglio 1645 dell'AIS («sento qualche cosa»), per vedere se vi fosse, in qualche dialetto italiano, la stessa radice di udire. Il risultato è che praticamente ovunque sono usate varianti di sentire, con l'eccezione del sardo, che usa l'equivalente di intendere.
Lontane varianti di udire m'è sembrato di averne notate solo nelle Alpi: principalmente in quelle svizzere (nel Cantone dei Grigioni, ove si parla il romancio), qualcosa in Val Gardena e anche in Piemonte, nella zona del Sestriere.

In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
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La ringrazio per la risposta e soprattutto per avermi fatto scoprire questa bellissima risorsa etnolinguistica disponibile in rete!Millermann ha scritto:Comunque, incuriosito, ho consultato il foglio 1645 dell'AIS («sento qualche cosa»), per vedere se vi fosse, in qualche dialetto italiano, la stessa radice di udire.

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Mi domandavo proprio questo, se tratti di voce tramandata dal latino senza interruzioni oppure di una parola coniata in ambito letterario.PersOnLine ha scritto:Udire se non è ancora letterario, è comunque un verbo d'uso sostenuto.
Udire (latino audīre) è voce di tradizione ininterrotta, ma non è più usato nell'italiano colloquiale.guidoalberto ha scritto:Mi domandavo proprio questo, se tratti di voce tramandata dal latino senza interruzioni oppure di una parola coniata in ambito letterario.
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La forma non ha nulla di anomalo rispetto alle altri voci di tradizione ininterrotta e probabilmente da qualche parte era davvero usata dal popolo.guidoalberto ha scritto:Quindi ai tempi di Dante era parola di uso comune e poi si è persa nel parlato nei secoli successivi?
Echi di lenga d'òc: auzir.Millermann ha scritto: Lontane varianti di udire m'è sembrato di averne notate solo nelle Alpi: principalmente in quelle svizzere (nel Cantone dei Grigioni, ove si parla il romancio), qualcosa in Val Gardena e anche in Piemonte, nella zona del Sestriere.
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