«C’è qualcuno che la pensa»

Spazio di discussione su questioni di carattere sintattico

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Zabob
Interventi: 927
Iscritto in data: sab, 28 lug 2012 19:22

«C’è qualcuno che la pensa»

Intervento di Zabob »

Buona domenica a tutti.
Ritorno dopo molto tempo in questo luogo virtuale di discussione, dove ho imparato molte cose e che mi ha consentito di affinare la mia sensibilità linguistica. In tutti questi mesi ho messo da parte alcune questioni da sottoporre alla Vostra attenzione.

Ecco la prima.
Si dice "c'è qualcuno che mi/ti/ci/vi pensa", in alternativa a "c'è qualcuno che pensa a me/te/noi/voi". Per le prime e seconde persone, singolari o plurali, direi che tutto fila liscio.
Ma perché alla terza persona non si può usare il dativo? Credo sia errato dire "io gli/le penso"; invece ho sentito usare in questo caso il pron. all'accusativo "lo/la penso spesso". È corretta quest'ultima forma?
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Animo Grato
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Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11

Re: «C'è qualcuno che la pensa»

Intervento di Animo Grato »

Ben ritrovato!
Zabob ha scritto:Si dice "c'è qualcuno che mi/ti/ci/vi pensa", in alternativa a "c'è qualcuno che pensa a me/te/noi/voi". Per le prime e seconde persone, singolari o plurali, direi che tutto fila liscio.
Ma perché alla terza persona non si può usare il dativo?
Il fatto è che non si usa mai il dativo. Quei mitici mi/ti/ci(/vi) (mi perdoni, non ho resistito alla battuta :lol: ) sono in realtà complementi oggetto: di per sé sono indistinguibili dai dativi delle stesse persone, ma proprio l'assenza di un *gli penso svela il legittimo inganno.
Guardi qui: si distingue tra una costruzione intransitiva (punto 2) in cui il verbo è "seguito da un compl. introdotto dalla preposizione a" e una transitiva (punto 4): qui viene sottolineata la sottile sfumatura semantica tra ti penso (comp. oggetto) e penso a te. Si noti anche che il Treccani, prudentemente, non parla di dativo o complemento di termine, ma genericamente di "compl. introdotto da a", che infatti non si può ricondurre a un tipo specifico, ma rimane caratteristico dell'uso di questo verbo (e quindi non è sostituibile dal dativo gli/le).

Vedo ora che l'argomento era già stato trattato qui (probabilmente quando Lei era assente :wink:).
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