«Persuadérti» o «persuàderti»
Moderatore: Cruscanti
«Persuadérti» o «persuàderti»
Un dubbio mi assilla sulla corretta accentazione da utilizzare con il verbo persuadére.
Si tratta di un verbo sovrabbondante e alterna l’accento piano a quello sdrucciolo.
Quando l'infinito è accompagnato da particelle riflessive (-mi, ti, -si) rimane piano (persuadérti) oppure diviene sdrucciolo (persuàderti)?
Grazie!
Si tratta di un verbo sovrabbondante e alterna l’accento piano a quello sdrucciolo.
Quando l'infinito è accompagnato da particelle riflessive (-mi, ti, -si) rimane piano (persuadérti) oppure diviene sdrucciolo (persuàderti)?
Grazie!
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
Le do il mio benvenuto su Cruscate. 
Persuadere non è un verbo sovrabbondante, perché l’accentazione sdrucciola è errata e non comporta un cambio di coniugazione. Quindi, si dirà sempre e solo persuadére, persuadérti, ecc.

Persuadere non è un verbo sovrabbondante, perché l’accentazione sdrucciola è errata e non comporta un cambio di coniugazione. Quindi, si dirà sempre e solo persuadére, persuadérti, ecc.
aa
Grazie per il chiarimento!
Cercando nella rete avevo trovato su questa pagina del corriere della sera:
http://www.corriere.it/Rubriche/Sciogli ... resh_ce-cp
che “persuadere” è verbo sovrabbondante e alterna l’accento piano a quello sdrucciolo, anche se per quest’ultimo qualche dizionario ne sconsiglia l’uso.
Cercando nella rete avevo trovato su questa pagina del corriere della sera:
http://www.corriere.it/Rubriche/Sciogli ... resh_ce-cp
che “persuadere” è verbo sovrabbondante e alterna l’accento piano a quello sdrucciolo, anche se per quest’ultimo qualche dizionario ne sconsiglia l’uso.
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
-
- Interventi: 1303
- Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
- Animo Grato
- Interventi: 1384
- Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11
Anche la distinzione tra verbi "regolari" e "irregolari" esemplificata nella stessa risposta (“Additare” è verbo regolare e dunque l’accento rimane piano (addìta). La stessa cosa non accade per “violare”, verbo irregolare, dove il presente indicativo anticipa l’accento sulla “i”) mi sembra piuttosto peregrina.Ferdinand Bardamu ha scritto:De Rienzo buonanima non sempre dava risposte corrette.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
Ritornando al dilemma sulla pronuncia corretta dell'infinito persuadére+particella, poichè il verbo all'infinito ingloba la particella enclitica (nell'esempio "ti") l'accento non dovrebbe piuttosto spostarsi di una sillaba? In tal caso è corretto pronunciare "persuàderti", perché deve far posto alla particella enclitica (cioè senza accento)?
Grazie!
Grazie!
- Infarinato
- Amministratore
- Interventi: 5603
- Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
- Info contatto:
Non esiste una regola di codesto genere in italiano: intravedére → intravedérti, temére → temérti, sostenére → sostenérti etc., quindi anche persuadére → persuadérti.almamater ha scritto:…[P]oich[é] il verbo all'infinito ingloba la particella enclitica (nell'esempio "ti") l'accento non dovrebbe piuttosto spostarsi di una sillaba? In tal caso è corretto pronunciare "persuàderti", perché deve far posto alla particella enclitica (cioè senza accento)?

-
- Interventi: 1413
- Iscritto in data: ven, 19 ott 2012 20:40
- Località: Marradi (FI)
Non riesco a capire cosa si intenda per "far posto": non ci sono aggiunte, il numero di sillabe non cambia in questi composti.
/te'me.re/ -> /te'mer.ti/
Altre volte c'è l'aggiunta, ma non sposta l'accento: /'a.ma/ -> /'a.ma.ti/.
A dire il vero mi viene da pensare che l'aggiunta di una particella in fondo alla parola dovrebbe provocare un avanzamento dell'accento, non una retrazione.
Ma non accade né l'uno né l'altro: i clitici in italiano sembrano trasparenti per l'accento tonico. Rimane al suo posto anche con più clitici.
Penso che la parola formata con i clitici non vada considerata una parola unica a tutti gli effetti.
/te'me.re/ -> /te'mer.ti/
Altre volte c'è l'aggiunta, ma non sposta l'accento: /'a.ma/ -> /'a.ma.ti/.
A dire il vero mi viene da pensare che l'aggiunta di una particella in fondo alla parola dovrebbe provocare un avanzamento dell'accento, non una retrazione.
Ma non accade né l'uno né l'altro: i clitici in italiano sembrano trasparenti per l'accento tonico. Rimane al suo posto anche con più clitici.
Penso che la parola formata con i clitici non vada considerata una parola unica a tutti gli effetti.
Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: Bing [Bot] e 3 ospiti