Sì, in greco c'è un legame tra la posizione dell'accento e la natura delle vocali: molto sommariamente, l'accento può cadere su una delle ultime tre sillabe, ma una parola non può essere "sdrucciola" (proparossitona) se l'ultima vocale è lunga.Ferdinand Bardamu ha scritto:Tuttavia — e qui chiedo l’aiuto di coloro che sanno il greco — credo che la posizione dell’accento abbia che fare con la natura delle vocali in greco. [...] Si deve dire petricóre per via di quella ώ in ἰχώρ?
Ma per noi italiani è cruciale il passaggio attraverso il latino, che invece regola l'accento in base alla quantità della penultima sillaba: parola piana se è lunga, sdrucciola se è breve. La lettera ώ è lunga per natura, quindi in latino l'accusativo (caso da cui, di norma, deriva la forma italiana) ichorem ha l'accento sulla penultima. [Sto dando per scontato che la parola greca sia effettivamente transitata dal latino e che fosse un maschile della terza declinazione; ora come ora non ho modo di verificarlo.]
Per quanto riguarda lo "sconfinamento" dell'accento dal secondo al primo elemento di parole composte come millimetro e antropologo, la mia osservazione è che, in primo luogo, tale secondo elemento è ormai avvertito e "declassato" a poco più che desinenza (cosa che certo non si può dire di -icore), e quindi non c'è motivo di preservarne "l'identità accentuale"; in secondo luogo, sia l'epsilon di -metro sia l'omicron di -logo sono brevi, e quindi in latino ricacciano indietro l'accento.
P.S. Conoscendo il Suo amore per la precisione, caro Ferdinand, mi permetto di farle notare che la lettera greca iota (che compare in ἰχώρ) si scrive senza puntino — anche se io, con la tastiera, non sono capace di farlo!
