Sono di nuovo tra voi, questa volta con una domanda riguardante la possibilità di segnare l'accento in alcune parole. Ho cercato in Rete e pare sia un argomento non trattato esaustivamente.
Naturalmente so che, a parte alcuni casi "obbligatori", ci sono diverse possibilità, come da indicazioni in questi link: http://dizionari.corriere.it/dizionario ... ento.shtml ; http://www.accademiadellacrusca.it/it/l ... onunciarlo
La mia domanda è questa: quando è opportuno segnalare l'accento? Solo quando il contesto può creare ambiguità?
Faccio un esempio pratico con la parola ancora.
Nell'esempio riportato dall'Accademia della Crusca, si dice che «nei casi di ambiguità, quando una parola si distingue da un'altra solo per la diversa posizione dell'accento, può essere utile indicarlo». Si portano come esempio due frasi: 1) "l'àncora della nave"; 2) "non è ancóra tornato", frasi che però non dovrebbero creare ambiguità nel leggersi.
Quindi resta comunque facoltativo, nel senso che dipende dalla scelta personale?
Tra l'altro, ma forse ricordo male, ho memoria della parola àncora accentata, in libri oramai datati.
In ogni caso, all'interno del contesto di un romanzo, un autore potrebbe comunque scegliere di accentare una parola per scelta stilistica, anche quando il contesto non è ambiguo?
Come sempre, Vi ringrazio per l'attenzione!
Buona serata!
