«Per non parlare (del fatto) che» o «Per non dire che»
Moderatore: Cruscanti
«Per non parlare (del fatto) che» o «Per non dire che»
Buongiorno signori!
Nei mesi trascorsi sono stata un po' assente e mi scuso per non avervi letto con costanza. Recupererò con piacere!
Come forse ricorderete frequento dei corsi di scrittura creativa, nei quali insieme a un gruppo di persone mi esercito nella produzione di scritti che poi vengono discussi in aula.
Vorrei una vostra preziosa opinione in merito a una battuta di dialogo di un testo che si analizzava durante uno degli incontri e che, a mio avviso, in quanto riproduzione orale, in un contesto ben preciso, può essere accettabile.
Descrivo brevemente il contesto: si è a un matrimonio, la sposa non si è presentata e due invitati stanno discutendo della situazione, e i toni si fanno più sostenuti.
“«Sto solo dicendo» disse Carlo «che è giunta alla conclusione che stava facendo un errore.»
«Facendo un errore?» Michela si fece avanti, con le braccia incrociate sul suo ampio petto. «Facendo un errore a sposarsi? Li hai mai visti insieme? Sono fatti l’uno per l’altra, per non parlare che lui è un uomo favoloso. Le donne gli danno la caccia come animali rabbiosi.» Pronunciò le ultime parole quasi ringhiando."
La parte "incriminata" è questa: “Per non parlare che lui è un uomo favoloso", poiché è stato contestato il venir meno di "per non parlare (del fatto) che lui è un uomo favoloso."
Il collega che ha scritto queste battute ha spiegato che per evidenziare meglio la situazione di concitazione, e quindi "replicare su carta" quello che può avvenire in un contesto reale nel quale raramente si parla seguendo le regole, ha volontariamente omesso quel "del fatto".
È stato suggerito, in fase di confronto, un cambio di questo tipo: «Sono fatti l’uno per l’altra, per non dire che lui è un uomo favoloso.»
A mio avviso però "Per non dire che" non ha proprio la stessa sfumatura di "per non parlare di", però è percezione del tutto personale.
In ogni caso, considerato che si tratta di una battuta di dialogo in un contesto in cui le persone sono agitate, non mi pare errato un tale uso di "per non parlare che".
Voi che ne dite?
Nei mesi trascorsi sono stata un po' assente e mi scuso per non avervi letto con costanza. Recupererò con piacere!
Come forse ricorderete frequento dei corsi di scrittura creativa, nei quali insieme a un gruppo di persone mi esercito nella produzione di scritti che poi vengono discussi in aula.
Vorrei una vostra preziosa opinione in merito a una battuta di dialogo di un testo che si analizzava durante uno degli incontri e che, a mio avviso, in quanto riproduzione orale, in un contesto ben preciso, può essere accettabile.
Descrivo brevemente il contesto: si è a un matrimonio, la sposa non si è presentata e due invitati stanno discutendo della situazione, e i toni si fanno più sostenuti.
“«Sto solo dicendo» disse Carlo «che è giunta alla conclusione che stava facendo un errore.»
«Facendo un errore?» Michela si fece avanti, con le braccia incrociate sul suo ampio petto. «Facendo un errore a sposarsi? Li hai mai visti insieme? Sono fatti l’uno per l’altra, per non parlare che lui è un uomo favoloso. Le donne gli danno la caccia come animali rabbiosi.» Pronunciò le ultime parole quasi ringhiando."
La parte "incriminata" è questa: “Per non parlare che lui è un uomo favoloso", poiché è stato contestato il venir meno di "per non parlare (del fatto) che lui è un uomo favoloso."
Il collega che ha scritto queste battute ha spiegato che per evidenziare meglio la situazione di concitazione, e quindi "replicare su carta" quello che può avvenire in un contesto reale nel quale raramente si parla seguendo le regole, ha volontariamente omesso quel "del fatto".
È stato suggerito, in fase di confronto, un cambio di questo tipo: «Sono fatti l’uno per l’altra, per non dire che lui è un uomo favoloso.»
A mio avviso però "Per non dire che" non ha proprio la stessa sfumatura di "per non parlare di", però è percezione del tutto personale.
In ogni caso, considerato che si tratta di una battuta di dialogo in un contesto in cui le persone sono agitate, non mi pare errato un tale uso di "per non parlare che".
Voi che ne dite?
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- Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
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Re: «Per non parlare (del fatto) che» o «Per non dire che»
*Per non parlare che non è italiano. Poi, per carità, nel parlato reale, soprattutto in uno stato di concitazione, anacoluti e solecismi abbondano, ma qui bisogna capire se si tratti di un esercizio di scrittura creativa «corretta» o di scrittura creativa purchessia…Shyra ha scritto:In ogni caso, considerato che si tratta di una battuta di dialogo in un contesto in cui le persone sono agitate, non mi pare errato un tale uso di "per non parlare che".

- Animo Grato
- Interventi: 1384
- Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11
Ben ritrovata!
La mia opinione, per quel che conta, è che nella mimesi del parlato valga tutto. Tra l'altro, al lemma anacoluto (espediente tipico per rendere la concitazione del parlato) del Treccani c'è proprio un esempio (leggermente diverso, ma nella sostanza assimilabile) col verbo parlare.
Ciò non toglie che quell'uso transitivo di parlare sia sbagliato. Insomma, nella realtà volare a cavalcioni di una scopa è impossibile ma, nel contesto appropriato, scrivere una storia con streghe volanti non è poi così assurdo.
(O)P.S. Vedo che l'Infarinato mi ha preceduto, ma lascio lo stesso l'intervento.

La mia opinione, per quel che conta, è che nella mimesi del parlato valga tutto. Tra l'altro, al lemma anacoluto (espediente tipico per rendere la concitazione del parlato) del Treccani c'è proprio un esempio (leggermente diverso, ma nella sostanza assimilabile) col verbo parlare.
Ciò non toglie che quell'uso transitivo di parlare sia sbagliato. Insomma, nella realtà volare a cavalcioni di una scopa è impossibile ma, nel contesto appropriato, scrivere una storia con streghe volanti non è poi così assurdo.
(O)P.S. Vedo che l'Infarinato mi ha preceduto, ma lascio lo stesso l'intervento.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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«Prima l'italiano!»
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Perché in italiano si parla di qualcosa, non *si parla qualcosa.Arnoldas ha scritto:[N]on ho capito perché in italiano non si dice "per non parlare che..."

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