Questo tizio qui, a quanto pare abbastanza famoso da essere intervistato, ha affermato, senza ironia, di avere «velleità differenti» da un altro tizio appartenente al mondo dello spettacolo (la frase è alla fine, verso 2:25).
Il suddetto individuo dice: «Io ho velleità totalmente differenti rispetto alle sue», tutto ciò senza che dall’intonazione si intuisca un uso (auto)ironico della parola. Non so se quest’accezione impropria sia diffusa, ma giova ricordare che velleità significa «desiderio irrealizzabile, non commisurato alle effettive capacità personali».
«Velleità» per «obbiettivo, aspirazione, ecc.»
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Re: «Velleità» per «obbiettivo, aspirazione, ecc.»
Precisely.Ferdinand Bardamu ha scritto:«…non commisurato alle effettive capacità personali».

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Re: «Velleità» per «obbiettivo, aspirazione, ecc.»
Per fortuna, mi è bastato sfiorare il collegamento per scoprire l'identità del tizio - risparmio agli altri il tormentoso interrogativo: Fabio [Piccol]rovazzi (si chiama proprio così!).Ferdinand Bardamu ha scritto:«…non commisurato alle effettive capacità personali».
Non so se abbia voluto dare una spruzzata di autoironia o se semplicemente non conosca la lingua italiana (cosa comune nel suo ambiente), ma in ogni caso il termine è appropriato, a prescindere dalle intenzioni dell'autore.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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Concordo in tutto e per tutto con voi sull’adeguatezza della parola riferita al soggetto in questione. 
Ad ogni modo, pare in effetti che l’improprietà non sia un hapax rovazziano. In Rete leggo cose come:

Ad ogni modo, pare in effetti che l’improprietà non sia un hapax rovazziano. In Rete leggo cose come:
- A livello personale, ha qualche aspettativa particolare dal nuovo quadriennio? «Lavoro da tempo sette giorni su sette per il movimento, la mia velleità è quella di fare sempre bene, e quando già si fa bene, se possibile, migliorare!»
- Sono queste le collaborazioni eccellenti di Sun, il nuovo lavoro di Mario Biondi, nato Ranno, esponente del new soul italiano con un sogno nel cassetto. «La mia velleità è sempre stata quella di sviluppare al massimo le mie potenzialità all’estero», confessa il soulsinger catanese[.]
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