«Arruzzato»
Moderatore: Dialettanti
-
- Interventi: 100
- Iscritto in data: mar, 07 ago 2018 12:37
«Arruzzato»
Arruzzato sta per arrugginito. Mai sentito fino a poche ore fa. Di primo acchito pensavo che tale aggettivo designasse uno che ha il ruzzo, invece sembra che faccia parte del dialetto cosentino o giù di lì. C'è qualcuno che può confermarlo? Ed un'altra domanda: come si dice dalle vostre parti arrugginito?
Arriveremo al giorno in cui, per chiamare "pietre" le pietre bisognerà sguainare la spada. La mia mano stringe l'impugnatura.
- Millermann
- Interventi: 1720
- Iscritto in data: ven, 26 giu 2015 19:21
- Località: Riviera dei Cedri
Re: «Arruzzato»
Direi di sí, visto che io sono, per l'appunto, cosentino.Maestro Italiano ha scritto:C'è qualcuno che può confermarlo?

Da queste parti la ruzza (/ˈruʣʣa/, con la zeta sonora) è la ruggine, e perciò arruzzàtu (/arruʣˈʣatu/, in dialetto) significa proprio arrugginito.
Si tratta del participio passato del verbo (s')arruzzà, cioè arrugginir(si) che, a differenza dell'italiano, è sempre pronominale: «u fíerru s'è arruzzàtu» (il ferro [si] è arrugginito).
Aggiungo che usare tale vocabolo in italiano, sia pure regionale, a mio parere non avrebbe altro scopo se non quello di dire una spiritosaggine!

P.S. Al contrario di lei, io non conoscevo il termine ruzzo!

In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
-
- Interventi: 100
- Iscritto in data: mar, 07 ago 2018 12:37
Re: «Arruzzato»
Infatti avevo pensato proprio a lei; grazie per la conferma!Millermann ha scritto:Direi di sí, visto che io sono, per l'appunto, cosentino.Maestro Italiano ha scritto:C'è qualcuno che può confermarlo?

Immagino che non ci sia la perifrasi progressiva, non so, sono solo supposizioni.
P.S. Qualora le interessasse, in Toscana si usa molto il verbo ruzzare, con connotazioni diverse da quelle di divertirsi, giocare e consimili.

Arriveremo al giorno in cui, per chiamare "pietre" le pietre bisognerà sguainare la spada. La mia mano stringe l'impugnatura.
Re: «Arruzzato»
Mi permetta una correzione: si usava. Da qualche decennio ruzzare (nel vernacolo ruzzà) è quasi sparito e il ruzzo non si distingue più dal gioco, dal gingillamento e simili. A tal proposito nel 1981 a Empoli era sorto il Comitato delle Antiche Ruzza (con plurale sovrabbondante che lo rendeva ancora più arcaico) che si occupava di riproporre in chiave moderna l’antica tradizione del Volo del ciuco.Maestro Italiano ha scritto:P.S. Qualora le interessasse, in Toscana si usa molto il verbo ruzzare, con connotazioni diverse da quelle di divertirsi, giocare e consimili.
-
- Interventi: 1413
- Iscritto in data: ven, 19 ott 2012 20:40
- Località: Marradi (FI)
- Animo Grato
- Interventi: 1384
- Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11
Re: «Arruzzato»
Nota (dolente) a margine: l'ultimo bambino che ha giocato in quel modo oggi ha quarant'anni.Maestro Italiano ha scritto:Un altro che "gioca" può, per esempio, starsene semplicemente seduto tramestando biglie di vetro o macchinine, oppure maneggiare soldatini ed altri balocchi.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
-
- Interventi: 100
- Iscritto in data: mar, 07 ago 2018 12:37
Re: «Arruzzato»
Sì, questa è la realtà che ci circonda. I bambini di una volta avevano altro con cui baloccarsi. 
Tornando al tema principale, qualcuno dice arrugginito in altra maniera?

Tornando al tema principale, qualcuno dice arrugginito in altra maniera?
Arriveremo al giorno in cui, per chiamare "pietre" le pietre bisognerà sguainare la spada. La mia mano stringe l'impugnatura.
Qui si diceva solo ruzzà, ma era quasi sempre riferito a persone. I’ ruzzo era conosciuto, ma poco usato.valerio_vanni ha scritto:Da me, quando il gatto ha voglia di giocare, si dice che ha il ruzzo.
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
Da me ruggine e arrugginito si dicono rispettivamente el rúżeno e rúżeno, con 〈ż〉 pronunciata come la 〈ż〉 di léżare che si può sentire qui a Villa Estense e Fratta Polesine.
Rużare esiste anche nel mio dialetto, ma significa ‹rumoreggiare, ronzare, brontolare› e dovrebbe derivare da RUGĪRE con cambio di coniugazione e sviluppo fonetico normale in veneto di /gi/ › /ʤ/ › fricativa leggermente interdentale sonora (chiedo aiuto agli esperti di IPA per individuare il simbolo di questo suono, solitamente indicato in maniera erronea con /ʣ/). Dal verbo rużare s’è creato il sostantivo ruża.
Rużare esiste anche nel mio dialetto, ma significa ‹rumoreggiare, ronzare, brontolare› e dovrebbe derivare da RUGĪRE con cambio di coniugazione e sviluppo fonetico normale in veneto di /gi/ › /ʤ/ › fricativa leggermente interdentale sonora (chiedo aiuto agli esperti di IPA per individuare il simbolo di questo suono, solitamente indicato in maniera erronea con /ʣ/). Dal verbo rużare s’è creato il sostantivo ruża.
Ultima modifica di Ferdinand Bardamu in data gio, 21 mar 2019 22:07, modificato 1 volta in totale.
A Genova rüzze /'ryzze/, rüzzenentu, in provincia anche rüzzene, rüzzenente, riȝȝene /'riʣʣene/ in zone di iotacismo e conservazione di /ʣ/</ʤ/. I vecchi dialettofoni di scarsa cultura non conoscevano la voce arrugginito e dicevano “rugginente”! Come traduzione del ruzzo i lessici forniscono l'axillu /la'ʒillu/. In riferimento a un bambino u gh'ha l'axillu significa semplicemente che non riesce a star fermo, ma - detto di un adulto - o risulta ironico o segnala una situazione preoccupante, quasi prodromica di agitazione psicomotoria. L'origine non può essere diversa da quella di assillo. In provincia, il verbo ȝigliâ /ʣi'ʎa:/ indicava le reazioni scomposte dei poveri bovini tormentati da sciami di tafani.
P.S.: nella poesia medievale rüzzen /'ryzzeŋ/ rimava con ancüzzen /aŋ'kyzzeŋ/. Non posso sapere se la pronuncia /aŋ'kyzzeŋ/ fosse effettiva o dipendesse da esigenze di rima. Comunque, l'anchizze /laŋ'kizze/ altro non è che l'incudine del fabbro - u ferâ /u fe'ra:/ -. Il suo martello era u mârcu /u 'ma:rku/. Una situazione intollerabile veniva paragonata al trovarsi tra u mârcu e l'anchizze. In provincia a mârcia /a 'ma:rʧa/ era la piccola incudine piantata al suolo sulla quale veniva battuta la lama della falce per ovviare ai difetti dell'usura.
P.S.: nella poesia medievale rüzzen /'ryzzeŋ/ rimava con ancüzzen /aŋ'kyzzeŋ/. Non posso sapere se la pronuncia /aŋ'kyzzeŋ/ fosse effettiva o dipendesse da esigenze di rima. Comunque, l'anchizze /laŋ'kizze/ altro non è che l'incudine del fabbro - u ferâ /u fe'ra:/ -. Il suo martello era u mârcu /u 'ma:rku/. Una situazione intollerabile veniva paragonata al trovarsi tra u mârcu e l'anchizze. In provincia a mârcia /a 'ma:rʧa/ era la piccola incudine piantata al suolo sulla quale veniva battuta la lama della falce per ovviare ai difetti dell'usura.
Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 2 ospiti