Accenti tonici «sbagliati»
Moderatore: Cruscanti
Sempre la storia della lectio difficilior: in ambito tecnico sembra piú corretto pronunciarlo sdrucciolo: nella formula uno, ad esempio, mi pare sia comunissimo sentir dire dai commentatori "a pieno régime".Fabio48 ha scritto:Cosa mi dite di "règime" (che mi sembra preferito dai tecnici) o "regìme" come mi sembra preferito dalla maggioranza?
Grazie, caro Marco, come al solito.
Avendo sempre lavorato in aziende di produzione, ho continuamente avuto a che fare con Direttori (di produzione appunto), in buona maggioranza ingegneri, che parlavano di motori a "basso règime" o di pompe ad "alto règime".
Uno di loro, secondo me molto valido e non solo tecnicamente, mi disse che un suo famoso professore, usava règime per tutto quello che riguardava la tecnica, e regìme per tutto il resto (politico, alimentare,ecc.).
A quello che ho capito però, non è una distinzione giusta, anche se a mio figlio, che si è laureato due anni fa in Ingegneria delle Telecomunicazioni,
è stato insegnato ad usare "règime" quando deve parlare di cose attinenti alla sua professione... Sembra quasi voler essere un segno di distinzione tra "addetti ai lavori" e "non".
Cordialmente.
Avendo sempre lavorato in aziende di produzione, ho continuamente avuto a che fare con Direttori (di produzione appunto), in buona maggioranza ingegneri, che parlavano di motori a "basso règime" o di pompe ad "alto règime".
Uno di loro, secondo me molto valido e non solo tecnicamente, mi disse che un suo famoso professore, usava règime per tutto quello che riguardava la tecnica, e regìme per tutto il resto (politico, alimentare,ecc.).
A quello che ho capito però, non è una distinzione giusta, anche se a mio figlio, che si è laureato due anni fa in Ingegneria delle Telecomunicazioni,
è stato insegnato ad usare "règime" quando deve parlare di cose attinenti alla sua professione... Sembra quasi voler essere un segno di distinzione tra "addetti ai lavori" e "non".
Cordialmente.
...un pellegrino dagli occhi grifagni
il qual sorride a non so che Gentucca.
il qual sorride a non so che Gentucca.
Non ho trovato nulla nel Serianni, ma è per regíme anche il Gabrielli:
Tuttavia, allo stato attuale della lingua, mi pare senz’altro da preferirsi regíme, con l’accento sulla i. E cosí in ogni caso, anche estensivamente parlando per esempio del motore di un’automobile. (Il museo degli errori, Milano, Mondadori, 1977, p. 35)
Non è che può permettersi, caro Incarcato: deve!Incarcato ha scritto:P.S.
Se posso permettermi, caro Fabio48, l'avverbio olofrastico negativo in italiano è solo no.
Sono io che ho pensato di abbreviare, scrivendo solo "non" e pensando di sottintendere "addetti ai lavori".
Ma credo che sia una scusa che regge ben poco vero?

Cordialmente.
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E pensava giusto: si tratta infatti d’un’ellissi… che personalmente trovo completamente inaccettabile solo quando l’elemento sottinteso è un sintagma verbale.Fabio48 ha scritto:Non è che può permettersi, caro Incarcato: deve!
Sono io che ho pensato di abbreviare, scrivendo solo "non" e pensando di sottintendere "addetti ai lavori".
Sempre, però, rifacendosi alla scheda dell'Accademia citata da Infarinato, si legge:

Orsú Infarinato, non vorrà farmi dubitare delle sue orecchie? Se lo sapesse Luciano...Lo stesso si dica di altri costrutti omologhi: e no (si pensi al romanzo di Vittorini Uomini e no), perché no, come no, se no oltre all'ormai raro anziché no. [...] Giustificare storicamente la genesi di un costrutto non significa necessariamente giustificarlo dal punto di vista normativo. Nonostante la sua attuale diffusione, il costrutto infastidisce ancora orecchie particolarmente sensibili.

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Lo so bene: non per nulla ho parlato di percezione «personale»… che però credo abbia una sua giustificazione: l’ellissi di un sintagma nominale, aggettivale, avverbiale o preposizionale è propria [anche] del linguaggio tecnico-scientifico (calco?), cioè anche di una prosa in qualche modo «alta»Incarcato ha scritto:Sempre, però, rifacendosi alla scheda dell'Accademia citata da Infarinato, si legge:Orsú Infarinato, non vorrà farmi dubitare delle sue orecchie?Lo stesso si dica di altri costrutti omologhi: e no…


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