*«Una donna di cui né della sua emotività né della sua intelligenza si ha memoria»
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*«Una donna di cui né della sua emotività né della sua intelligenza si ha memoria»
Salve a tutti, perdonatemi se disturbo la vostra quiete domenicale, ma un dubbio mi coglie. Il seguente periodo è ben costruito?
Una donna di cui né della sua emotività né della sua intelligenza si ha memoria.
Leggendolo non scorgo nessuna "dissonanza" sintattica, ma vorrei essere certa che non vi siano in essa errori o ridondanze (di cui.. sua...)?
Grazie mille!
Una donna di cui né della sua emotività né della sua intelligenza si ha memoria.
Leggendolo non scorgo nessuna "dissonanza" sintattica, ma vorrei essere certa che non vi siano in essa errori o ridondanze (di cui.. sua...)?
Grazie mille!
- Millermann
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Re: *«Una donna di cui né della sua emotività né della sua intelligenza si ha memoria»
Ridondanze, infatti; per me la frase è sgrammaticata: gli aggettivi possessivi risultano di troppo e vanno espunti.
Ci pensi un momento: lei direbbe «una donna di cui si conosce il suo nome»?
Ci pensi un momento: lei direbbe «una donna di cui si conosce il suo nome»?

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Re: *«Una donna di cui né della sua emotività né della sua intelligenza si ha memoria»
Com’è già stato notato, la frase è palesemente agrammaticale. Una possibile (ancorché pesante) emendazione è: Una donna della cui emotività e della cui intelligenza non si ha memoria, o anche: della cui emotività e intelligenza etc. o dell’emotività e dell’intelligenza della quale etc.Trevigiana ha scritto: dom, 07 lug 2019 14:54 Una donna di cui né della sua emotività né della sua intelligenza si ha memoria.
P.S. Titoli dei filoni meno generici, grazie!

- Millermann
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Re: *«Una donna di cui né della sua emotività né della sua intelligenza si ha memoria»
Aggiungo che, anche eliminando i possessivi, questo tipo di costruzione (con «di cui») non è ammessa in presenza di verbi che richiedono una preposizione (come avere memoria di), e occorre dunque usare un verbo transitivo.
Ammissibile: «una donna di cui ho incontrato il marito»
Non ammissibile: *«una donna di cui ho parlato al marito» (si dovrà dire «...al cui marito/al marito della quale ho parlato»).
Perciò, ad esempio, si potrebbe dire «Una donna di cui non si ricorda l'emotività né l'intelligenza.»
O, ancor meglio, usare le costruzioni suggerite da Infarinato!
Ammissibile: «una donna di cui ho incontrato il marito»
Non ammissibile: *«una donna di cui ho parlato al marito» (si dovrà dire «...al cui marito/al marito della quale ho parlato»).
Perciò, ad esempio, si potrebbe dire «Una donna di cui non si ricorda l'emotività né l'intelligenza.»
O, ancor meglio, usare le costruzioni suggerite da Infarinato!

In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
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Re: *«Una donna di cui né della sua emotività né della sua intelligenza si ha memoria»
Grazie per i preziosi ragguagli!
Re: *«Una donna di cui né della sua emotività né della sua intelligenza si ha memoria»
Buongiorno, mi sia scusata l'interrogazione, ma il filone è allettante.
Le costruzioni
"X raggiunse l'albergo, la cui insegna recava la scritta..."
e
"X raggiunse l'albergo, l'insegna del quale recava la scritta..."
sono parimenti corrette?
Le costruzioni
"X raggiunse l'albergo, la cui insegna recava la scritta..."
e
"X raggiunse l'albergo, l'insegna del quale recava la scritta..."
sono parimenti corrette?
- Millermann
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Re: *«Una donna di cui né della sua emotività né della sua intelligenza si ha memoria»
Sí, hanno lo stesso significato.

La prima versione mi sembra, in questo caso, piú agile.Il Treccani ha scritto:Inserito tra l’articolo e il nome, ha valore di compl. di specificazione: il cui nome, la cui fama, ai cui meriti (cioè: il nome, la fama, ai meriti del quale o della quale o dei quali, ecc.).

Ultima modifica di Millermann in data mer, 10 lug 2019 15:30, modificato 1 volta in totale.
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Re: *«Una donna di cui né della sua emotività né della sua intelligenza si ha memoria»
Gentilissimo, Millermann. 

Re: *«Una donna di cui né della sua emotività né della sua intelligenza si ha memoria»
Due cose vorrei aggiungere per approfondire lo studio di questo tipo di relative. La prima è che la scelta tra il costrutto con cui e quello con del quale può trovare motivazione (in chi abbia un orecchio un po’ addestrato) nel ritmo piú o meno armonico della frase.
(1) Ecco la casa sul cui tetto è caduto il fulmine.
(2) Ecco la casa sul tetto della quale è caduto il fulmine.
(3) Ho letto un articolo sulla cui fondatezza non mi pronuncio.
(4) Ho letto un articolo sulla fondatezza del quale non mi pronuncio.
Le frasi sono tutte grammaticalmente ineccepibili; eppure, il gusto del singolo può portare a preferire l’una o l’altra versione (e non vi dico quali due, fra queste quattro, hanno la mia preferenza).
La seconda cosa sulla quale vorrei spendere due parole riguarda il caso in cui la costruzione con cui comprende non uno ma piú sostantivi coordinati e di genere diverso. Invece di ripetere (la cui… e il cui… e i cui… e le cui…) appesantendo di molto la frase, è possibile concordare col solo primo sostantivo:
Circa dieci giorni fa ho lasciato Parigi, molto sofferente e stanco, e sono venuto in una grande pianura nordica, la cui vastità e calma e cielo mi deve guarire. (Rilke, Lettere a un giovane poeta, Milano, Adelphi, 1980, traduzione di Leone Traverso)
Mi risparmio di descrivervi questa fiera del pessimo gusto e della vergogna; questi mobili stipati […]; e le stampe e statuine le cui figure e atteggiamenti sono spesso tali da fare arrossire ogni persona onorata che vi posi lo sguardo (nel caso inverosimile che una persona di tal sorta càpiti qui). (Elsa Morante, Menzogna e sortilegio, Torino, Einaudi, 1948 e 1994, p. 12)
Come in molte altre cose, un orecchio avvisato fa spesso da savia guida.
(1) Ecco la casa sul cui tetto è caduto il fulmine.
(2) Ecco la casa sul tetto della quale è caduto il fulmine.
(3) Ho letto un articolo sulla cui fondatezza non mi pronuncio.
(4) Ho letto un articolo sulla fondatezza del quale non mi pronuncio.
Le frasi sono tutte grammaticalmente ineccepibili; eppure, il gusto del singolo può portare a preferire l’una o l’altra versione (e non vi dico quali due, fra queste quattro, hanno la mia preferenza).
La seconda cosa sulla quale vorrei spendere due parole riguarda il caso in cui la costruzione con cui comprende non uno ma piú sostantivi coordinati e di genere diverso. Invece di ripetere (la cui… e il cui… e i cui… e le cui…) appesantendo di molto la frase, è possibile concordare col solo primo sostantivo:
Circa dieci giorni fa ho lasciato Parigi, molto sofferente e stanco, e sono venuto in una grande pianura nordica, la cui vastità e calma e cielo mi deve guarire. (Rilke, Lettere a un giovane poeta, Milano, Adelphi, 1980, traduzione di Leone Traverso)
Mi risparmio di descrivervi questa fiera del pessimo gusto e della vergogna; questi mobili stipati […]; e le stampe e statuine le cui figure e atteggiamenti sono spesso tali da fare arrossire ogni persona onorata che vi posi lo sguardo (nel caso inverosimile che una persona di tal sorta càpiti qui). (Elsa Morante, Menzogna e sortilegio, Torino, Einaudi, 1948 e 1994, p. 12)
Come in molte altre cose, un orecchio avvisato fa spesso da savia guida.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Re: *«Una donna di cui né della sua emotività né della sua intelligenza si ha memoria»
Io esprimo la mia preferenza per la n. 2 e la n. 3Marco1971 ha scritto: mer, 10 lug 2019 16:34
(1) Ecco la casa sul cui tetto è caduto il fulmine.
(2) Ecco la casa sul tetto della quale è caduto il fulmine.
(3) Ho letto un articolo sulla cui fondatezza non mi pronuncio.
(4) Ho letto un articolo sulla fondatezza del quale non mi pronuncio.
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Re: *«Una donna di cui né della sua emotività né della sua intelligenza si ha memoria»
È interessante vedere, anche solo con due pareri espressi, come la sensibilità linguistica possa variare da persona a persona. I motivi possono essere di varia natura: di abito linguistico, di eventuali echi professorali dalla piú o meno aurea aura, di percezione sonora, ecc. Fondandomi sul solo criterio metrico, mi sembra che, sovente, alla struttura poggiata su cui risponda meglio un sostantivo d’una certa corposità, e che, viceversa, un sostantivo mono- o bisillabo acquisti maggiore «stabilità» sorretto dalla sintassi formata con del quale:
…súl cui tétto… ~ …sul tétto della quàle… (gli accenti ritmici a me risultano piú armonici nella seconda sequenza)
…sulla cúi fondatézza… ~ …súlla fondatézza del quàle… (qui invece propendo per la prima, risultandomi piú pesante la seconda)
Ma tutto questo, naturalmente, è soggettivo.
…súl cui tétto… ~ …sul tétto della quàle… (gli accenti ritmici a me risultano piú armonici nella seconda sequenza)
…sulla cúi fondatézza… ~ …súlla fondatézza del quàle… (qui invece propendo per la prima, risultandomi piú pesante la seconda)
Ma tutto questo, naturalmente, è soggettivo.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Re: *«Una donna di cui né della sua emotività né della sua intelligenza si ha memoria»
Vista la soggettività, posso esprimere le mie preferenze: 1 e 3, e così faccio anche numero.
Prosodicamente, se posso dirlo, trovo pesantissima la sequenza sul tetto della quale, quasi insopportabile. Diverso, se fosse stato un albergo: sul tetto del quale si farebbe allora preferire anche a sul cui tetto.
Prosodicamente, se posso dirlo, trovo pesantissima la sequenza sul tetto della quale, quasi insopportabile. Diverso, se fosse stato un albergo: sul tetto del quale si farebbe allora preferire anche a sul cui tetto.
Gli Usa importano merci ed esportano parole e dollàri.
Re: *«Una donna di cui né della sua emotività né della sua intelligenza si ha memoria»
Il bello è che si può scegliere secondo la compagine fonica circostante – e cosí evitare lacerazioni auricolari. 
Non vi ha quasi abitazione di contadino, sul tetto della quale non stia la civetta… (Dizionario delle scienze naturali, 1834)
Qui, forse, sul cui tetto non stia la civetta sarebbe stata una scelta poco felice…

Non vi ha quasi abitazione di contadino, sul tetto della quale non stia la civetta… (Dizionario delle scienze naturali, 1834)
Qui, forse, sul cui tetto non stia la civetta sarebbe stata una scelta poco felice…
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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