G.B. ha scritto: ven, 27 set 2019 17:51E infatti, andando un po' fuori tema, dico che il problema, oltre a quello di carattere banalmente filologico e oltre a quello (conseguente e non banale) di un calco troppo anglicizzante…
Mah, guardi, la questione «filologica», come l’ho definita, per quanto le possa parere banale, ha conseguenze sulla scelta del traducente. Quello che apparentemente è un calco formale,
profondo falso, in realtà è un fraintendimento della composizione della parola di partenza, di là dal fatto di essere una traduzione pedissequa dell’inglese (cosa che, a dirla tutta, mi pare qui di secondaria importanza). È «
profonda» la tecnologia grazie alla quale viene realizzato il falso, non il falso stesso. Meglio allora cercare soluzioni diverse:
ultrafalso e
iperfalsificazione, coi loro prefissi elativi, rendono l’idea d’un falso tanto verosimile da ingannare lo spettatore; la mia proposta, piú semplicemente, fa riferimento al movimento artistico le cui opere erano volte a suscitare una forte illusione di realtà.
Va da sé che, se
profondo falso (o
falso profondo) si affermasse, lo accoglierei senza star troppo lí a cavillare. Al momento questo mi sembra il traducente che ha piú probabilità di diffondersi (in ispecie nella pigra traduzione letterale, con l’aggettivo preposto), soprattutto come chiosa — a dir vero assai poco esplicativa — all’anglismo, perché non richiede grandi sforzi e chiunque lo può creare. Delle altre proposte, l’unica usata in riferimento al
deepfake è
falso iperrealistico, ma le sue occorrenze in Rete sono limitate a
un cinguettio in un filone proprio sul filmato mandato in onda da
Striscia La Notizia, e a un
articolo del giornalista Paolo Attivissimo, che ne parlò in tempi non sospetti.
In quanto al resto del suo discorso, certo, l’uso di un certo traducente da parte di un personaggio famoso (un giornalista, uno scrittore, un conduttore, un «intellettuale», ecc.) non è affatto una condizione affinché esso si affermi. Si è parlato d’un giornalista come Gramellini perché la sua notorietà, stando alle limitate informazioni a nostra disposizione nella presente discussione, è parsa lí per lí il sostegno piú solido per giustificare il traducente presso la comunità di
Wikipedia. Allo stato attuale mi sembra che la popolarizzazione di questo tipo di immagini e video sia ancora in fase iniziale. È questo il momento adatto per un intervento del
Gruppo Incipit, che dovrebbe agire senza por tempo in mezzo: gli esperti che compongono il gruppo dovrebbero cavalcare l’onda dell’attualità per dare maggiore risalto alla loro proposta di traduzione. Lo faranno?
