Buon giorno. Sono certo che il quesito in oggetto sia senz'altro già stato affrontato passim nel forum, ma non trovo, sicuramente per mia insipienza, i relativi loci. Ecco la frase generatrice di perplessità:
"Le mancate presentazione e approvazione del piano di studio comportano l’impossibilità di prenotarsi agli esami".
Immagino sia ineccepibile il plurale dell'aggettivo "mancate" e il conseguente numero plurale del verbo. Ma mi domando se sia lecita anche l'opzione del singolare. Ossia:
La mancata presentazione e approvazione del piano di studio comportano l’impossibilità di prenotarsi agli esami".
Quest'ultima scelta "suona" bene, meglio, oserei dire, della prima. Mi aiutate a capire?
Grazie!
Accordo fra aggettivo e sostantivi
Moderatore: Cruscanti
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- Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37
Re: Accordo fra aggettivo e sostantivi
Ricordo vagamente che sono stati forniti esempi in merito, tra cui quelli citati spesso di Leopardi. Comunque al volo: scrivendo La mancata presentazione e approvazione del piano di studio comporta ecc. considero presentazione e approvazione quasi un tutt'uno, inscindibili l'uno dall'altro, e quindi li concordo con la terza persona, mentre usando comportano voglio indicare che sono due fasi ben distinte dell'iter che porta alla prenotazione. La prima frase è inelegante ma su due piedi non so spiegare perché, dovrei fare qualche ricerca e non ho tempo. Ma sono sicuro che Marco saprà dire qualche parola significativa a tale riguardo.
Re: Accordo fra aggettivo e sostantivi
Ringrazio Roberto, le cui considerazioni mi trovano d’accordo.
Mi sembra tuttavia che il concetto di eleganza, come tutto quel che deriva da un giudizio, sia relativamente soggettivo e possa variare in funzione del contesto.
Forse qui, in maniera semplice e oggettiva, si potrebbe dire che la prima frase (ineccepibile) fa capo al principio di assoluta inequivocabilità (o, leopardianamente, di «scolpitezza evidente»), necessario in testi di carattere legale o regolamentare, per evitare qualsiasi tipo di fraintendimento.
La seconda rappresenta una formulazione piú comune, meno marcata, e pertanto sentita come «piú naturale».
Mi sembra tuttavia che il concetto di eleganza, come tutto quel che deriva da un giudizio, sia relativamente soggettivo e possa variare in funzione del contesto.
Forse qui, in maniera semplice e oggettiva, si potrebbe dire che la prima frase (ineccepibile) fa capo al principio di assoluta inequivocabilità (o, leopardianamente, di «scolpitezza evidente»), necessario in testi di carattere legale o regolamentare, per evitare qualsiasi tipo di fraintendimento.
La seconda rappresenta una formulazione piú comune, meno marcata, e pertanto sentita come «piú naturale».
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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