*«C’ho»
Moderatore: Cruscanti
Re: *«C’ho»
Mi spiace dissentire da tutti, ma io sto con gli «studiosi e cultori dell'italiano» che preferiscono la forma ci ho.
Se, infatti, l'espressione nasce da ci + avere (= averci, non *ciavere), non vedo cosa ci sia di male nell'attenersi alla sua origine.
Una tal grafía induce alla pronunzia della i? E dove sta il problema? L'espressione deriva proprio da averci! Il fatto che poi, nell'uso parlato, quella i [comunemente] non si dice è analogo a casi [«etimologici», certo, ma nei fatti analoghi] come scienza, camicie o sinedrî, mi sembra. Altro discorso è l'aver un'esigenza stilistica o mimetica, come nel caso gaddiano; e allora sí che violenze grafo-morfologiche, in una certa misura, sono concesse.
Se, infatti, l'espressione nasce da ci + avere (= averci, non *ciavere), non vedo cosa ci sia di male nell'attenersi alla sua origine.
Una tal grafía induce alla pronunzia della i? E dove sta il problema? L'espressione deriva proprio da averci! Il fatto che poi, nell'uso parlato, quella i [comunemente] non si dice è analogo a casi [«etimologici», certo, ma nei fatti analoghi] come scienza, camicie o sinedrî, mi sembra. Altro discorso è l'aver un'esigenza stilistica o mimetica, come nel caso gaddiano; e allora sí che violenze grafo-morfologiche, in una certa misura, sono concesse.
G.B.
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Re: *«C’ho»
Buon giorno,Infarinato ha scritto: gio, 27 set 2007 16:45 L’unica soluzione accettabile rimane per me l’espediente canepariano cj ho, ma mi rendo conto che è una grafia «per pochi»…
vorrei scusarmi per l'ignoranza

- Infarinato
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Re: *«C’ho»
La scrizione c’ho /kɔ̍*/ [kɔ] per «che ho» non è «problematica»: al contrario, ne rappresenta la regolare contrazione. Non può invece rappresentare la contrazione /ʧɔ̍*/ [ʧɔ] di ci ho (a ritmo lento, /ʧi ɔ̍*/ [ʧiˈɔ]), perché è grafia che suggerisce una pronuncia velare del c.Carlo_Porta04 ha scritto: mer, 30 dic 2020 0:54 [P]erché la variante contratta di "che ho" -id est "c'ho"- ha delle problematiche è problematica? Perché si confonde con l'altra contrazione popolaresca di "ci ho"? Perché poi potrebbe essere una soluzione la variante "cj ho"?
Una scrizione quale cj ho, invece, impedirebbe di attribuire valore vocalico all’j, suggerendo quindi il risultato desiderato.

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Re: *«C’ho»
Ottimo, grazie mille per la delucidazione
!

Re: *«C’ho»
Mi è venuta a mente una possibilità: c‘ho con un apostrofo invertito, per segnalare, non troppo vistosamente, la pronuncia palatale della c, senza ricorrere a caratteri o a sequenze strane (tra le tante, ci ho, ciò, cj ho, c’ho, ć’ho, č’ho, cî ho, ciô).
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Re: *«C’ho»
Nello scritto non verrebbe notato e su schermo verrebbe confuso per un normale apostrofo. Sui dispositivi Android, tra l'altro, l'apostrofo è sempre '. A pensarci, tanto varrebbe usare un carattere un po' più visibile, qualcosa del tipo cʲho, cˡho (è una l, non una i o j, ma questo ho trovato) o simili. Si potrebbe pensare di spostare l'apostrofo più indietro, e avere quindi c̍ho o c̍ ho, a indicare un ci dove la i è sparita, più o meno simile all'iota sottoscritto greco. A proposito, cͅho o cͅ ho non vi piace?
Personalmente, preferisco ci ho. Cj ho è forse l'opzione meno peggio ma non mi piace l'idea d'introdurre combinazioni sconosciute ai più quando l'equivalente italiano funziona comunque, almeno in teoria. L'ortografia italiana non è perfetta, e risolvere un problema del genere cambiando un simbolo può avere senso ma non affronta gli altri problemi dell'ortografia, ben più grandi (parole sdrucciole, raddoppiamento fonosintattico, ambiguità di s e z su tutto).
Personalmente, preferisco ci ho. Cj ho è forse l'opzione meno peggio ma non mi piace l'idea d'introdurre combinazioni sconosciute ai più quando l'equivalente italiano funziona comunque, almeno in teoria. L'ortografia italiana non è perfetta, e risolvere un problema del genere cambiando un simbolo può avere senso ma non affronta gli altri problemi dell'ortografia, ben più grandi (parole sdrucciole, raddoppiamento fonosintattico, ambiguità di s e z su tutto).
Re: *«C’ho»
Non so se sia stato già ribadito ma forse «Cj ho» potrebbe funzionare in una probabile riforma ortografica dove ad esempio viene distinta la i vocalica (intesa semplicemente come i) da quella semi-consonantica (intesa appunto come j).
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Re: *«C’ho»
In quel senso non funziona tanto, perché qui non c'è la semiconsonante.marv26 ha scritto: dom, 28 apr 2024 19:33 Non so se sia stato già ribadito ma forse «Cj ho» potrebbe funzionare in una probabile riforma ortografica dove ad esempio viene distinta la i vocalica (intesa semplicemente come i) da quella semi-consonantica (intesa appunto come j).
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