Non sono riuscito a trovare traducenti in Rete. Propongo dunque sfrido automobilistico.Primo Giornale ha scritto:La capitale del riso dice no alla discarica di car fluff a Sorgà
[…] Il progetto di realizzazione dell’impianto di smaltimento, depositato sui tavoli della Regione lo scorso dicembre, è firmato da «Rottami Metalli Italia Spa», un’azienda di Castelnuovo del Garda. Si tratta di un’estensione di 455.000 metri quadri di superficie destinata a discarica di car fluff, ovvero di quelle parti di auto di materiale plastico, vetro e vernici che non sono recuperabili.
«Car fluff»
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- Ferdinand Bardamu
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«Car fluff»
In un articolo su un giornale locale, leggo
Re: «Car fluff»
Però sfrido mi pare riferirsi ai residui della fase di produzione, mentre [car] fluff ai residui nella fase di smaltimento...
Scarti automobilistici?
Scarti automobilistici?
G.B.
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Re: «Car fluff»
Ha ragione: ho forzato un po’ il significato perché sfrido ha un’aria «piú tecnica» rispetto al piú comune scarto.
Re: «Car fluff»
A rigore, il tecnicismo inglese sarebbe Automobile Shredder Residue (ASR), cioè residui di frantumazione delle automobili.
G.B.
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Re: «Car fluff»
Nella IATE c’è solo il traducente portoghese, e corrisponde a quello fornito da G.B., cioè resíduos de retalhamento de veículos, «residui di frantumazione dei veicoli».
Re: «Car fluff»
La solita storia: l'inglese se la cava con un colloquialismo di due sillabe e i giornalisti per due sillabe si vendono. Ma per evitare il tecnicismo (che come avrà visto nel mio ultimo collegamento è usato almeno in una decina di documenti ufficiali europei) sarebbe bastato qualcosa come trinciatura delle auto (che non credo —spero— si allontani molto dalle realtà gergali degli addetti ai lavori; ché ce lo vede Lei un operaio d'una discarica a gridare al suo nuovo collega: «Gian Franco, che fai? quello è car flaf, non va buttato insieme agli altri rifiuti!»? Ciò che, oltretutto, fa un ritratto della spocchia sottesa da certe scelte terminologiche dei giornali).
G.B.
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Re: «Car fluff»
Concordo con lei. Per evitare quella perifrasi —che è una descrizione piú che un termine tecnico— si poteva pensare a un composto con auto-, per esempio autotrinciato, autofrantumi e simili.
P.S. Qui da me sul luogo di lavoro si parla quasi sempre in dialetto; car fluff, in veneto e colloquialmente, lo potremmo adattare in carflà, se non dominasse l’apprendimento visivo delle parole straniere. Per farle un esempio, da me il transpallet è chiamato, con una bella paretimologia, trespale (es. «Gino! Tuli [=prendi] el trespale e vien chi che carghemo i bancai!»).
P.S. Qui da me sul luogo di lavoro si parla quasi sempre in dialetto; car fluff, in veneto e colloquialmente, lo potremmo adattare in carflà, se non dominasse l’apprendimento visivo delle parole straniere. Per farle un esempio, da me il transpallet è chiamato, con una bella paretimologia, trespale (es. «Gino! Tuli [=prendi] el trespale e vien chi che carghemo i bancai!»).
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Re: «Car fluff»
... vero... ho sempre in mente mia nonna di Venezia che, in tempi non sospetti, tirava fuori con gran disinvoltura termini apparentemente normali, che poi volevano essere quello che aveva sentito in televisione. Una volta si faceva così: la bistecca che nominiamo normalmente è nata a questa maniera, così come l'"amburga" che mia nonna metteva in padella perché era l'ultima moda.Ferdinand Bardamu ha scritto: gio, 13 mag 2021 19:58
P.S. Qui da me sul luogo di lavoro si parla quasi sempre in dialetto; car fluff, in veneto e colloquialmente, lo potremmo adattare in carflà, se non dominasse l’apprendimento visivo delle parole straniere. Per farle un esempio, da me il transpallet è chiamato, con una bella paretimologia, trespale (es. «Gino! Tuli [=prendi] el trespale e vien chi che carghemo i bancai!»).
Re: «Car fluff»
Si deve trattare di un recentismo, perché non ho trovato traccia di questo fluff sui dizionari tecnici.
Davvero non si usava svizzera?domna charola ha scritto: dom, 16 mag 2021 1:43 volta si faceva così: la bistecca che nominiamo normalmente è nata a questa maniera, così come l'"amburga" che mia nonna metteva in padella perché era l'ultima moda.
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Re: «Car fluff»
Mai sentito. Parlo comunque di un contesto linguisticamente ibrido. Liguria (Sanremo), anni '70; nonno siciliano, che parlava perfetto italiano - nel senso che non usava mai il dialetto - e nonna di Venezia, che parlava italiano anche lei ma la cadenza e un po' di termini della lingua di origine non glieli toglievi proprio. Quella di italianizzare sistematicamente era una caratteristica proprio sua, che ho sempre collegato all'origine linguistica, forse perché lo sentivo solo da lei. In effetti qualche volta la prendevamo in giro perché per i termini stranieri - a parte il francese - non ci era proprio tagliata, ne ricavava delle creazioni tutte sue. Comunque dal macellaio si chiamavano *hamburger e non svizzere.
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