Segnalo una recente scheda della Crusca sul tema, «
Musulmano o mussulmano?», firmata da Maria Cristina Torchia.
Trovo interessante la percezione di
mussulmano come forma vagamente spregiativa. Ipotizzo che ci siano componenti parallele:
- tra chi si pone il problema di scegliere fra l'una e l'altra forma, oggi musulmano è ritenuta la variante più corretta, e quindi la scelta deliberata dell'altra variante sembra mancare di rispetto, come se si storpiasse volutamente un nome proprio; le ragioni dell'italiano sembrano mero nazionalismo di fronte a un tema (e quindi un termine) socioculturale «sensibile», che ha la «priorità» (come buddhista preferito a buddista, e simili);
- se la variante mussulmano è più spontanea in italiano mentre quella musulmano più artefatta, è possibile che la prima sia più frequente nelle fasce meno istruite della popolazione; dato che in media oggi queste fasce probabilmente hanno un atteggiamento meno positivo nei confronti dell'islamismo, e quindi quando ne parlano sarà più spesso con toni negativi, può darsi che si crei una correlazione fra grafie e connotazione;
- può darsi che influisca anche un certo «orrore delle doppie» generico, che si osserva qua e là nell'italiano recente.
Io per quel che posso scrivo
mussulmano; ma, almeno nella Guichipedia, prima o poi passa qualcuno che fa sparire la doppia
s…
Nei Libri di Google, se cerco
mussulmano, anche virgolettato, il motore di ricerca mi dice: «Forse cercavi:
musulmano».