*«Seddicente» e *«semmovente»
Moderatore: Cruscanti
*«Seddicente» e *«semmovente»
Se sedicente e semovente sono unioni di sé con dicente e movente, e se sé è raddoppiante, /se̍*/, non si dovrebbe piuttosto scrivere (e pronunciare) *seddicente e *semmovente?
- Millermann
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Re: *«Seddicente» e *«semmovente»
Osservazione interessante!
C'entra forse il fatto che in latino i composti di se non raddoppiavano (sēcum, seducĕre), da cui seco e sedurre?
A ogni modo, esistono (sparuti) esempi in cui le due locuzioni sono scritte non univerbate, e in tal caso è chiaro che il raddoppiamento fonosintattico è richiesto.
P.S. Guardi che cosa ho trovato alla voce «sebene» [sic!] della Lessigrafia italiana o sia maniera di scrivere le parole italiane di Giovanni Gherardini.
C'entra forse il fatto che in latino i composti di se non raddoppiavano (sēcum, seducĕre), da cui seco e sedurre?

A ogni modo, esistono (sparuti) esempi in cui le due locuzioni sono scritte non univerbate, e in tal caso è chiaro che il raddoppiamento fonosintattico è richiesto.

P.S. Guardi che cosa ho trovato alla voce «sebene» [sic!] della Lessigrafia italiana o sia maniera di scrivere le parole italiane di Giovanni Gherardini.

In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
Re: *«Seddicente» e *«semmovente»
In pratica Gherardini dice che se (congiunzione) e sé (pronome) non sono cogeminanti, e quindi, coerentemente, tali composti (*sebene; sedicente, semovente) vanno scritti con consonante scempia. Il DOP indica entrambe le parole come cogeminanti, senza segnalare mutamenti rispetto al passato (come fa invece in altre voci). Da bravo ignorante mi fiderei dell'autorità maggiore presumendo che Gherardini abbia preso un granchio; ma resta il mistero dei composti di sé, senza geminazione. Vediamo se qualche membro più esperto del fòro vuole illuminarci... 

Ultima modifica di G. M. in data sab, 19 feb 2022 0:36, modificato 1 volta in totale.
- Ferdinand Bardamu
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Re: *«Seddicente» e *«semmovente»
Mi sa che entrambe le parole sono viste e furono coniate come pseudocultismi (sebbene sedicente sia stato influenzato dal francese). La mia supposizione è che il modello sia stato seducente, erroneamente interpretato come ‹che conduce a sé› (quel se- è un prefisso che indica allontanamento, separazione; è lo stesso prefisso di segreto e secernere).
Re: *«Seddicente» e *«semmovente»
Può darsi che sia così, o che quel fatto —se non è l'unica ragione— abbia dato comunque un contributo importante; ma, anche così, trovo sorprendente che non ci sia stata di fatto nemmeno un po' d'oscillazione (sedicente, -i ~ seddicente, -i; semovente, -i ~ semmovente, -i), al punto che in Google Libri le forme col raddoppiamento sono attestate appena una manciatina di volte.Ferdinand Bardamu ha scritto: ven, 18 feb 2022 22:55 Mi sa che entrambe le parole sono viste e furono coniate come pseudocultismi (sebbene sedicente sia stato influenzato dal francese). La mia supposizione è che il modello sia stato seducente, erroneamente interpretato come ‹che conduce a sé› [...].

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Re: *«Seddicente» e *«semmovente»
No, la spiegazione è quasi certamente quella data da Ferdinand: dubito che ciò sia dovuto all’analogia con parole specifiche quale seducente, ma il modello (latineggiante) è sicuramente quello. Ricordo, peraltro, che né sedicente/semovente né seddicente/semmovente sono forme propriamente italiane, che sarebbero invece dicentesi e moventesi. 

Re: *«Seddicente» e *«semmovente»
Grazie; restando a quelle di struttura "alla francese", a parer suo, possiamo considerare ammissibili le forme colla doppia come scelta consapevole (per esempio, qui nel fòroInfarinato ha scritto: sab, 19 feb 2022 12:57 No, la spiegazione è quasi certamente quella data da Ferdinand [...] [N]é sedicente/semovente né seddicente/semmovente sono forme propriamente italiane, che sarebbero invece dicentesi e moventesi.![]()

- Ferdinand Bardamu
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Re: *«Seddicente» e *«semmovente»
M’intrometto solo per segnalare l’esistenza del latino semoveo (participio presente semovens), il cui significato ovviamente è del tutto diverso da quello espresso da semovente. In effetti, vedendo gli esempi del GDLI, dubito anch’io che eruditi finissimi come il Leopardi abbiano adoperato la parola accostandola a parole genuinamente latine e apparentemente simili nella composizione.
- Infarinato
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Re: *«Seddicente» e *«semmovente»
Sí, ma la struttura è la stessa: d’altra parte, lo stesso prefisso latino sē- significava originariamente «per/da sé», da cui «ma, tuttavia» (> sed) e «senza, via da», quindi il legame con sé c’è anche nei composti latini (e il Leopardi probabilmente lo sapeva). 
Insomma, mi sembra che la somiglianza formale coi composti latini da una parte, e l’inusualità sintattica del costrutto dall’altra, unitamente all’influenza del francese nel caso di sedicente e all’indicazione non proprio sistematica (ieri come oggi) del raddoppiamento fonosintattico nelle univerbazioni nel caso di semovente abbiano finito col far prevalere le forme che conosciamo.
Troverei quindi un po’ artificioso ricorrere —oggi— alle forme con la doppia, ma ognuno è ovviamente libero di regolarsi come meglio crede.

Insomma, mi sembra che la somiglianza formale coi composti latini da una parte, e l’inusualità sintattica del costrutto dall’altra, unitamente all’influenza del francese nel caso di sedicente e all’indicazione non proprio sistematica (ieri come oggi) del raddoppiamento fonosintattico nelle univerbazioni nel caso di semovente abbiano finito col far prevalere le forme che conosciamo.
Troverei quindi un po’ artificioso ricorrere —oggi— alle forme con la doppia, ma ognuno è ovviamente libero di regolarsi come meglio crede.

Re: *«Seddicente» e *«semmovente»
Per interesse, segnalo un altro termine di questa forma, registrato nel GDLI: sereggente. C'è anche sediscente, ma mi sembra diverso dagli altri, nei quali il sé ha funzione di complemento oggetto.
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