«Price cap»
Moderatore: Cruscanti
«Price cap»
Un anglicismo entrato di recente nel discorso politico è price cap.
Mi sembra il tipico forestierismo di lusso, potendosi esprimere il concetto chiaramente e facilmente con tetto al prezzo, o, volendo usare un termine dal sapore più tecnico, massimale di prezzo.
Mi sembra il tipico forestierismo di lusso, potendosi esprimere il concetto chiaramente e facilmente con tetto al prezzo, o, volendo usare un termine dal sapore più tecnico, massimale di prezzo.
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Re: «Price cap»
Io aggiungerei anche questi per price cap: massimale tariffario, tetto massimo, massimale dei prezzi.
Re: «Price cap»
Non si diceva prezzo calmierato?
Re: «Price cap»
Se il calmiere è il «prezzo massimo di vendita», forse si può dire anche direttamente calmiere. 

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Re: «Price cap»
I nostri giornalisti si stanno impegnando nella reinterpretazione del forestierismo.
In due giorni sono riuscito a incontrare "price cup" e "price gap".
In due giorni sono riuscito a incontrare "price cup" e "price gap".
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Re: «Price cap»
V'annotizio della presenza di prezzo calmieratore, calmedro (dal veneziano), prezzo massimo, mediocrità (dei prezzi), regolamento (dei prezzi N.d.R.), scandiglio (dei prezzi/del prezzo), meta e calmieramento/calmierazione (questi ultimi per l'imposizione di un calmiere). Ho sentito poi massimale ai prezzi e tetto prezzi...
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Re: «Price cap»
Devoto-Oli (nuova edizione 2024):

price cap /ingl. 'praɪs ˌkæp ‖ in it. ˌprais 'kap/ locuz. s.m. invar. (pl. ingl. price caps) ECON. Tetto al prezzo (➝ TETTO)
tetto al prezzo, forma di regolamentazione dei prezzi di beni e servizi di pubblica utilità, soprattutto nell'ambito dei servizi energetici e delle relative materie prime, che consiste nell'apposizione da parte di un'autorità regolatrice di un limite massimo ai prezzi che gli operatori del settore possono applicare al pubblico; price cap

Re: «Price cap»
Come per shrinkflation:
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Re: «Price cap»
Non sono d'accordo.
Compito dei dizionari è quello di registrare i neologismi italiani e i neologismi forestieri. Male che deturpi la lingua, non che compaia in un dizionario.
[FT] Dizionari e anglicismi
Fuori tema
Certamente anche i dizionari dell'uso hanno una loro indubbia utilità. Vorrei solo che fra i tanti che abbiamo ci fosse maggior varietà d'approccio ( = per il consultatore/acquirente, di scelta), qualcuno meno «dell'uso» e un po' più «prescrittivista»... 
È anche vero che l'anglicizzazione dell'italiano oggi è tanto pervasiva che anche assumendo un atteggiamento prescrittivista non si può "far finta" che non esista. Magari i forestierismi si potrebbero registrare in un'appendice apposita, termini usati ma distinti dalle voci strutturalmente italiane.
Un aneddoto curioso: qualche anno fa sfogliavo un dizionario (uno Zingarelli) e lo facevo vedere a un mio amico (senza interessi specifici di lingua o letteratura), commentandolo. Pur non essendo certo un "censore" della lingua come noi —anzi, diciamo, pur essendo pienamente nella media del paese, quanto ad uso dell'inglese «sinonimico» e creativo—, rimase sorpreso quando, vedendo che c'erano un mucchio di forestierismi, gli spiegai che oggi tutti i dizionari d'«italiano» registrano migliaia e migliaia di parole straniere, non adottando alcun criterio strutturale.

È anche vero che l'anglicizzazione dell'italiano oggi è tanto pervasiva che anche assumendo un atteggiamento prescrittivista non si può "far finta" che non esista. Magari i forestierismi si potrebbero registrare in un'appendice apposita, termini usati ma distinti dalle voci strutturalmente italiane.
Un aneddoto curioso: qualche anno fa sfogliavo un dizionario (uno Zingarelli) e lo facevo vedere a un mio amico (senza interessi specifici di lingua o letteratura), commentandolo. Pur non essendo certo un "censore" della lingua come noi —anzi, diciamo, pur essendo pienamente nella media del paese, quanto ad uso dell'inglese «sinonimico» e creativo—, rimase sorpreso quando, vedendo che c'erano un mucchio di forestierismi, gli spiegai che oggi tutti i dizionari d'«italiano» registrano migliaia e migliaia di parole straniere, non adottando alcun criterio strutturale.
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