«Donna»
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«Donna»
A un certo punto, in buona parte d’Italia, domina(m)/domna ha scalzato fēmina(m), ma non nel Meridione. Mi domando: quanto è frequente l’uso di donna nei posti dove non è tradizionale? Intendo nell’italiano regionale, non nel dialetto. Qui da me sarebbe piuttosto rude, basti pensare che in certe espressioni come «prima le donne» è meglio usare «prima le signore», non oso pensare come reagirebbero a «prima le femmine». Femmina si usa principalmente per gli animali oppure per le bambine.
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Re: «Donna»
Anche se nel mio dialetto la parola normale per indicare la donna è fímmina, la parola donna non è completamente sconosciuta: spesso in canzoni o filastrocche dialettali compaiono «li dònni», le donne, termine evidentemente percepito come piú signorile rispetto a «li fímmini», che fa subito pensare a delle popolane. 
In italiano regionale, ovviamente, donna si usa normalmente, come nel resto d'Italia, credo. Nessuno, sia chiaro, usa femmina parlando in italiano. Come ha detto lei, a parte gli animali, questo termine può essere usato al massimo per le bambine, specialmente da parte dei bambini stessi.
A scuola, per esempio, fino alle medie è normale la contrapposizione «maschi/femmine» (piuttosto che «bambini/bambine») prima di passare a «ragazzi/ragazze».

Qui, almeno al mio orecchio, «prima le donne» sarebbe la forma neutra; «prima le signore» suonerebbe un po' affettato; «prima le femmine» non lo direbbe nessuno.

In italiano regionale, ovviamente, donna si usa normalmente, come nel resto d'Italia, credo. Nessuno, sia chiaro, usa femmina parlando in italiano. Come ha detto lei, a parte gli animali, questo termine può essere usato al massimo per le bambine, specialmente da parte dei bambini stessi.
A scuola, per esempio, fino alle medie è normale la contrapposizione «maschi/femmine» (piuttosto che «bambini/bambine») prima di passare a «ragazzi/ragazze».

Intende rude nel senso italiano del termine (‹duro, aspro›) o in quello inglese (‹scortese, sgarbato›)?Carnby ha scritto: sab, 23 lug 2022 7:42 Qui da me sarebbe piuttosto rude, basti pensare che in certe espressioni come «prima le donne» è meglio usare «prima le signore», non oso pensare come reagirebbero a «prima le femmine».

Qui, almeno al mio orecchio, «prima le donne» sarebbe la forma neutra; «prima le signore» suonerebbe un po' affettato; «prima le femmine» non lo direbbe nessuno.

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Re: «Donna»
Ma...Millermann ha scritto: sab, 23 lug 2022 11:10 Intende rude nel senso italiano del termine (‹duro, aspro›) o in quello inglese (‹scortese, sgarbato›)?
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Re: «Donna»
Secondo me, ai tempi d'oggi e secondo le circostanze, «prima le donne» potrebbe suonare offensivo a certe persone. Ad esempio, una femminista. Immaginiamo una situazione reale, l'invito ai passeggeri di un aereo prima dell'imbarco o un avviso in caso di uscita dopo un atterraggio di emergenza. La frase da dire sarebbe «Prima le famiglie con bambini» o giù di lì.Millermann ha scritto: sab, 23 lug 2022 11:10 Qui, almeno al mio orecchio, «prima le donne» sarebbe la forma neutra; «prima le signore» suonerebbe un po' affettato; «prima le femmine» non lo direbbe nessuno.![]()
- Millermann
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Re: «Donna»
Ha ragione, caro Roberto, forse avrei dovuto spiegarmi meglio: io ho risposto alla domanda di Carnby («quanto è frequente l’uso di donna nei posti dove non è tradizionale?»), quindi con riferimento a una di tali zone, qual è la Calabria. Ho poi immaginato una situazione di «impellenza», come il dovere sgomberare un edificio, ad esempio, e non un invito cortese (nel qual caso, oggi, dare la precedenza alle signore a qualcuno potrebbe sembrare addirittura superato). 
In quel caso, appunto, «prima le donne» non mi sembra particolarmente rude né offensivo, dato che ritengo che occorra privilegiare soprattutto la chiarezza.
P.S.: Mi farebbe inoltre piacere sapere se, secondo lei, nella sua Sicilia l'uso di donna/femmina differisce in qualche modo da quanto ho precedentemente affermato.

In quel caso, appunto, «prima le donne» non mi sembra particolarmente rude né offensivo, dato che ritengo che occorra privilegiare soprattutto la chiarezza.
P.S.: Mi farebbe inoltre piacere sapere se, secondo lei, nella sua Sicilia l'uso di donna/femmina differisce in qualche modo da quanto ho precedentemente affermato.

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Re: «Donna»
Penso che la distinzione da lei fatta tra donna, signora e femmina valga anche in Sicilia, o in tutta Italia mi verrebbe di dire.Millermann ha scritto: sab, 23 lug 2022 20:10 P.S.: Mi farebbe inoltre piacere sapere se, secondo lei, nella sua Sicilia l'uso di donna/femmina differisce in qualche modo da quanto ho precedentemente affermato.![]()
Questa discussione mi ha fatto venire in mente un'espressione che poteva usarsi tra ingegneri uomini, in un mio lontano passato, e che penso si continui a usare: fare i calcoli alla femminina - non credo sia necessario spiegarne il significato. Non saprei se è un'espressione regionale localizzata al Sud.
Re: «Donna»
Anche in alcuni dialetti settentrionali ha resistito il tipo fēmina e domna non si è imposto.Carnby ha scritto: sab, 23 lug 2022 7:42 A un certo punto, in buona parte d’Italia, domina(m)/domna ha scalzato fēmina(m), ma non nel Meridione.
Di sicuro è così nel Lombardo Orientale, con la forma fomna o simili.
Re: «Donna»
Sì, anche in piemontese (perlomeno in alcuni posti) si usa fumna. Tra l'altro il toscano femmina (da fēmĭnam) mi è sempre sembrato strano, con quel mantenimento dell'accento sulla terzultima, anziché con la caduta della i breve e un più agile *fenna (non attestato).Nikola ha scritto: dom, 27 nov 2022 20:40Anche in alcuni dialetti settentrionali ha resistito il tipo fēmina e domna non si è imposto. Di sicuro è così nel Lombardo Orientale, con la forma fomna o simili.
Re: «Donna»
Possibile che sia un cultismo?Tra l'altro il toscano femmina (da fēmĭnam) mi è sempre sembrato strano, con quel mantenimento dell'accento sulla terzultima, anziché con la caduta della i breve e un più agile *fenna (non attestato).
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Re: «Donna»
Direi proprio di no: consueto rafforzamento consonantico in sillaba postonica di parola sdrucciola, mantenimento della e chiusa… Molto semplicemente, la sincope non era un fenomeno sistematico nel latino tardo della Toscana.

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