Provi a inviarli, anche se dubito sulla… "accoglienza".Carnby ha scritto:Ne ho una gran quantità (specialmente termini scientifici e tecnici); che dice, mi ascolteranno?
«Ghosting»
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«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Guardate qui. 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- Animo Grato
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Re: «Ghosting»
Sì, c'è un malinteso, perché non volevo insinuare che Lei le proponesse.Fausto Raso ha scritto:Cortese Animo Grato, forse c'è un malinteso: non ho proposto io le "immaginifiche coniazioni angliche".Animo Grato ha scritto:Mi trovo benissimo con dileguarsi e dileguo, senz'alcun bisogno delle immaginifiche coniazioni angliche.

Il mio moto di stizza era rivolto all'Accademia e alla sua smania di "aggiornamento" a tutti i costi.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Re:
Poiché personalmente, sulla scorta dei suoi fantasmizzazione e fantasmeria, avevo pensato — per sottrazione, diciamo cosí — a fantasmare > fantasmarsi, cercandone eventuali attestazioni in Rete mi sono imbattuto in questa scheda della Crusca a firma di Sara Giovine, da cui l'estratto che segue (sott. mie):Marco1971 ha scritto: sab, 16 giu 2018 0:28 Vedo che il Grand dictionnaire terminologique lo traduce con fantomisation.
Non si potrebbe allora coniare fantasmizzazione o fantasmeria?
Come possibili traducenti italiani dell’espressione fare ghosting, diverse sono state le proposte avanzate in rete: dai semplici calchi verbali quali fantasmare e fantasmizzarsi (neologismi a tutti gli effetti),[ ]alle più ampie perifrasi dileguarsi come un fantasma, fare come un fantasma, diventare un fantasma e simili, fino al pi[ú] fantasioso farsi di nebbia. Nessuna di queste possibili alternative si è però affermata nell’uso, in quanto, come spesso accade, la forma inglese viene percepita come pi[ú] sintetica e immediata (e di conseguenza anche pi[ú] efficace), dei possibili corrispondenti italiani.
Insomma, niente di nuovo sotto il sole (d'Italia).
Naturalmente il darsi a un certo punto alla macchia in ambito affettivo-amoroso è modalità vecchia come il mondo, e, con riferimento personale, allorché capitava e se ne parlava tra amici (soprattutto) o in famiglia, i verbi per designare incisivamente, e con sfumature e intensità differenti, il [mis]fatto certo non mancavano: dileguarsi, dissolversi, nebulizzarsi, evaporare, svaporare, svanire, svampare, sparire, scomparire, smaterializzarsi, volatilizzarsi...
Re: Re:
La parola efficacia, applicata a manifestazioni linguistiche, è cosí definita dal Battaglia: Capacità di esprimere con pienezza di forma e intensità di significato ciò che si vuole rappresentare o significare; forza espressiva; modo di dire efficace.Tecumseh ha scritto: gio, 09 lug 2020 21:54 [...] in quanto, come spesso accade, la forma inglese viene percepita come pi[ú] sintetica e immediata (e di conseguenza anche pi[ú] efficace), dei possibili corrispondenti italiani.
Non vedo per qual sogno o chimera fare ghosting possa essere piú sintetico e immediato di fantasmizzarsi o farsi di nebbia, ma soprattutto è fuori luogo parlare di maggiore efficacia, visto che in ghosting, per molti parlanti, il fantasma è proprio il senso. Ma naturalmente, «alla Villa», per castelli in aria l’anima hanno milionaria...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Re: «Ghosting»
Volevo dire che, se non ci piace dileguo, c'è pure dileguamento, che forse rende meglio l'-ing dell'anglismo.
G.B.
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Re: «Ghosting»
Appunto perché non è nulla di nuovo, a me l’uso di un anglicismo per riferirsi a un concetto tanto banale suona affettato. Ma non sono giovane: magari nella lingua angloitaliana dei ragazzi d’oggi ghosting è piú naturale e spontaneo di qualunque parola italiana…Tecumseh ha scritto: gio, 09 lug 2020 21:54Naturalmente il darsi a un certo punto alla macchia in ambito affettivo-amoroso è modalità vecchia come il mondo, e, con riferimento personale, allorché capitava e se ne parlava tra amici (soprattutto) o in famiglia, i verbi per designare incisivamente, e con sfumature e intensità differenti, il [mis]fatto certo non mancavano: dileguarsi, dissolversi, nebulizzarsi, evaporare, svaporare, svanire, svampare, sparire, scomparire, smaterializzarsi, volatilizzarsi...
Ad ogni modo, io dicevo anche eclissarsi. Se ne trova qualche esempio in Rete, interrogando il motore di ricerca con «eclissarsi» variamente coniugato e qualche parola chiave di contesto («ragazza», «ragazzo», «appuntamento», ecc.). La mia preferenza va però al semplice scomparire. La definizione del Treccani è perfettamente aderente al concetto di ghosting (con un minimo aggiustamento: nel nostro caso non c’è l’apprensione per la sorte di chi scompare): «[D]i persona, allontanarsi rendendosi irreperibile e senza dar più notizie di sé».
Re: «Ghosting»
Tra i giovani si usa ghostare (io non lo uso), che, a rispetto di tutti i verbi proposti, si usa transitivamente: Mi ha ghostato significa che «lui o lei (mi) si è dileguato/a». Questo è il vantaggio dell'adattamento: che specifica le parti in causa, rendendo evidente la «vittima» del ghosting, in qualità di complemento oggetto. Potrebbe essere un adeguamento ad altre espressioni del linguaggio (post
)amoroso, quali Mi ha lasciato, mi ha tradito ecc.

G.B.
Re: «Ghosting»
Buffo perché in toscano l'omofono gostare significa ‘costare’.

Tanto vale allora dire *gostamento.
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Re: «Ghosting»
In una puntata di Modern Family il termine ghosted è stato tradotto con fantasmizzato.
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Re: «Ghosting»
Sfalomerare. E i licealisti ingrulliti alla Crusca muti. Che, glielo devo fare io il lavoro?!
Non m'è ancora seguito un tecnoletto che torni bene all'esattissimo significato del sostantivo ghosting, ma direi che per ora disparimento, disparizione, defilamento, dileguamento, dileguo, eclissamento, volatilizzazione, dispersione ecc. possono andare.

Non m'è ancora seguito un tecnoletto che torni bene all'esattissimo significato del sostantivo ghosting, ma direi che per ora disparimento, disparizione, defilamento, dileguamento, dileguo, eclissamento, volatilizzazione, dispersione ecc. possono andare.
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Re: «Ghosting»
Ignorare? Disconoscere?G.B. ha scritto: ven, 29 lug 2022 19:54 (...) ghostare (...), a rispetto di tutti i verbi proposti, si usa transitivamente: Mi ha ghostato significa che «lui o lei (mi) si è dileguato/a». Questo è il vantaggio dell'adattamento: che specifica le parti in causa, rendendo evidente la «vittima» del ghosting, in qualità di complemento oggetto.
Re: «Ghosting»
Guardi, Le ricopio quel che dice la Crusca:Antonio Migliano ha scritto: sab, 04 mar 2023 18:35Ignorare? Disconoscere?G.B. ha scritto: ven, 29 lug 2022 19:54 (...) ghostare (...), a rispetto di tutti i verbi proposti, si usa transitivamente: Mi ha ghostato significa che «lui o lei (mi) si è dileguato/a». Questo è il vantaggio dell'adattamento: che specifica le parti in causa, rendendo evidente la «vittima» del ghosting, in qualità di complemento oggetto.
Non posso non notare una curiosa differenza comunicativa tra le conclusioni sopra riportate e quelle dell'articolo della rivista dal quale la scheda è tratta:S. Giovine, in «ghostare», ha scritto: In alternativa al verbo inglese, si potrebbe proporre l’uso di verbi o locuzioni di uso più comune in italiano quali ignorare (una persona o un messaggio), smettere di rispondere, non farsi più sentire e simili: le alternative proposte risultano tuttavia meno immediate ed efficaci nell’individuazione del referente [ciò che dicevo, appunto], e hanno inoltre il limite di non riferirsi specificatamente alla sparizione “digitale” di una persona.
In un caso «si potrebbe proporre... tuttavia... e...», nell'altro «non esistono degli esatti equivalenti» e le alternative «oltre... anche...». Non è proprio la stessa cosa, ecco.S. Giovine, in «Italiano digitale. La rivista della Crusca in Rete», XXIV, 2023/1, ha scritto: Non si può tuttavia del tutto escludere, per il futuro, una maggiore affermazione nell’uso corrente del verbo, per il quale non esistono degli esatti equivalenti in italiano: alternative quali ignorare (una persona o un messaggio), smettere di rispondere, non farsi più sentire e simili, oltre a risultare meno immediate ed efficaci nell’individuazione del referente, presentano anche il limite di non riferirsi specificatamente alla sparizione “digitale” di una persona.
G.B.
Re: «Ghosting»
Sono pienamente d'accordo con l'osservazione di G.B. Il problema della soluzione calcata sull'esempio francese, ovvero "fantasmizzare", è che non ha la stessa efficacia espressiva di "ghostare". "Fantasmizzare" significa letteralmente "diventare un fantasma", ed è quindi difficile utilizzarlo nello stesso modo in cui si usa "ghostare" nel senso di evitare o ignorare. A mio avviso, è necessario o coniare un nuovo termine o utilizzarne uno esistente attribuendogli un significato aggiuntivo.
Propongo alcune idee, in ordine di preferenza:
Propongo alcune idee, in ordine di preferenza:
- Si potrebbe trarre ispirazione da un fatto letterario, mitologico o folcloristico e coniare un nuovo termine a partire da esso. Il "ghosting" è un topos letterario immagino abbastanza comune; a me è venuta in mente Emma Bovary che viene "ghostata" da Rodolphe. Si potrebbe quindi creare un termine come bovarizzare, anche se questo rischia di avere un significato intuitivo di "far (s)cadere nel bovarismo".
Un altro esempio potrebbe essere quello di Arianna, abbandonata da Teseo a Nasso (anche se non so se ricada esattamente nella definizione di "ghosting", visto che si tratta di un vero e proprio abbandono); in questo caso, si potrebbe coniare il termine diare, dal nome antico di Nasso, Dia. - Si potrebbe recuperare un termine letterario e dargli nuova linfa aggiungendoci questo significato, ad esempio ombrare (ricoprire d'ombra un oggetto, e quindi ignorarlo).
- Si potrebbe coniare il termine per-vitare sulla base di e-vitare, con il prefisso maggiormente intensivo per- a sostituire e-.
Re: «Ghosting»
Codesta idea mi piace, non tanto per il caso specifico, quanto nello spirito. Peraltro se solo il nostro occhio d’Italiani, pure molto riguardoso delle cose angloamericane, si fosse spinto piú là del ghosting, avrebbe còlti altri uno o due fantasmi letterari che celebrano felicemente la vivezza della lingua inglese (marleying e caspering). E noi? A noi il tallone d'Achille, il segreto di Pulcinella, paga Pantalone, fare il cicerone ci fanno venire il latte alle ginocchia. Naturale! Questo genere d’inventiva, diciamo pure poetica, in Italia è isterilita, o passa inosservata fra una battuta in dialetto e una sdrammatizzazione estemporanea (o, bestemmio, tra le rime di qualche rappista). Invece proprio lí bisognerebbe cercare.12xu ha scritto: lun, 06 mar 2023 19:51Si potrebbe trarre ispirazione da un fatto letterario, mitologico o folcloristico e coniare un nuovo termine a partire da esso. Il "ghosting" è un topos letterario immagino abbastanza comune; a me è venuta in mente Emma Bovary che viene "ghostata" da Rodolphe.
G.B.
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