Nomi di monarchi, patriarchi e simili (non piú) tradotti

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G. M.
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Nomi di monarchi, patriarchi e simili (non piú) tradotti

Intervento di G. M. »

Carnby ha scritto: mar, 11 ott 2022 7:58
G. M. ha scritto: lun, 10 ott 2022 21:08 [...] chiamare Guglielmo il principe inglese chiamato da pressoché tutti gl'italiani William [...]
Dovremmo aprire una discussione su questo problema giacché non sopporto che sui giornali si passi da Filippo V di Spagna a «Felipe VI», che il patriarca di Mosca si chiami «Kirill» (anziché Cirillo) mentre quelli di Chiovia siano Epifanio e Filarete e che l’erede al trono del Regno Unito si chiami «WIlliam» quando c’è stato Guglielmo IV del Regno Unito.
È un'altra (l'ennesima) manifestazione dell'ampio fenomeno di (autoinflitta) "diminuzione" dell'italiano che conosciamo tanto bene. Un mese fa, in occasione della morte di Elisabetta II e conseguente ascesa al trono di suo figlio Carlo (ora il re Carlo III), Il Post ha dedicato un breve articolo al tema, in cui la traduzione di questi nomi propri è definita una vecchia consuetudine da cui ora ci stiamo «liberando». :shock: :roll:

I francofoni non mi sembrano messi molto meglio di noi; invece come al solito gl'ispanofoni sono avanti: William e Kate per loro (non sempre, ma quasi) sono normalmente Guillermo e Catalina.

Poveri loro, incatenati! Non respirate la soave aria di libertà di poter dire «William e Kate»? :P
brg
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Iscritto in data: mer, 12 gen 2022 20:53

Re: Nomi di monarchi, patriarchi e simili (non piú) tradotti

Intervento di brg »

Qui la questione si fa complicata e, come nella discussione su Niger, evito di dilungarmi troppo, ché ci vorrebbe uno spazio apposito per l'argomento. Tuttavia abbiamo due questioni da affrontare: l'uso storico del latino nei documenti ufficiali, per cui poi nelle lingue locali si usava la forma adattata dal latino, a sua volta adattata dalla forma originale, e l'uso dei nomi in onore di qualche personaggio. Per cui se papa Francesco prende quel nome in onore di un santo, che è già noto come Franciscus in latino, Francesco in italiano, Francis in inglese e così via, è giusto e naturale che in ogni lingua quel nome venga tradotto ed adattato com'è stato tradotto ed adattato il nome di san Francesco.
La cosa quindi sembrerebbe lineare, ma c'è il problema che il giornalista non sa niente tradurre i nomi, a parte Charles che è facile facile: la Santa Sede li traduce per tutti e lì non ci si sbaglia, ma con gli altri bisogna arrangiarsi, cosa che non è da tutti.
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