È un'altra (l'ennesima) manifestazione dell'ampio fenomeno di (autoinflitta) "diminuzione" dell'italiano che conosciamo tanto bene. Un mese fa, in occasione della morte di Elisabetta II e conseguente ascesa al trono di suo figlio Carlo (ora il re Carlo III), Il Post ha dedicato un breve articolo al tema, in cui la traduzione di questi nomi propri è definita una vecchia consuetudine da cui ora ci stiamo «liberando».Carnby ha scritto: mar, 11 ott 2022 7:58Dovremmo aprire una discussione su questo problema giacché non sopporto che sui giornali si passi da Filippo V di Spagna a «Felipe VI», che il patriarca di Mosca si chiami «Kirill» (anziché Cirillo) mentre quelli di Chiovia siano Epifanio e Filarete e che l’erede al trono del Regno Unito si chiami «WIlliam» quando c’è stato Guglielmo IV del Regno Unito.


I francofoni non mi sembrano messi molto meglio di noi; invece come al solito gl'ispanofoni sono avanti: William e Kate per loro (non sempre, ma quasi) sono normalmente Guillermo e Catalina.
Poveri loro, incatenati! Non respirate la soave aria di libertà di poter dire «William e Kate»?
