«Ring»
Moderatore: Cruscanti
- Ferdinand Bardamu
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«Ring»
Di quest’anglismo credevo che si fosse discusso in un filone, e invece no, e nemmeno è presente nella lista. Il ring è il palco o la piattaforma in cui si svolgono i combattimenti di pugilato o di lotta. Nel XXIX capitolo del Manuale d’Epitteto tradotto da Giacomo Leopardi si legge:
Desideri tu di diventar vincitore olimpico? E io non meno di te, per Dio; che ella è una qualità che fa onore. Ma considera prima le antecedenze e le conseguenze, e poi mettiti all’impresa. Egli ti conviene sottoporti a una disciplina e osservare una regola; mangiare sforzatamente; astenerti dalle confetture e cotali piacevolezze; esercitare il corpo per forza a certe ore assegnate, sí al caldo come al freddo; non usare bevande fresche né vino a tuo piacimento; in fine darti tutto in mano al maestro, né piú ne meno come a un medico. Di poi scendere nell’aringo; a un bisogno guastarti una mano, smuoverti un tallone; ingoiare di buoni tratti di polvere; a un bisogno anche toccare delle sferzate, e poi per ultimo essere vinto.
Direi che quest’aringo sia per l’etimo sia per il significato tradizionale si presta a rendere al meglio ring: il significato della parola italiana è piú ampio dell’anglicismo (anzi, per meglio dire, diverso, poiché si riferisce a discipline «sportive» antiche), ma non fa poi tanto fatica a restringerlo.
Desideri tu di diventar vincitore olimpico? E io non meno di te, per Dio; che ella è una qualità che fa onore. Ma considera prima le antecedenze e le conseguenze, e poi mettiti all’impresa. Egli ti conviene sottoporti a una disciplina e osservare una regola; mangiare sforzatamente; astenerti dalle confetture e cotali piacevolezze; esercitare il corpo per forza a certe ore assegnate, sí al caldo come al freddo; non usare bevande fresche né vino a tuo piacimento; in fine darti tutto in mano al maestro, né piú ne meno come a un medico. Di poi scendere nell’aringo; a un bisogno guastarti una mano, smuoverti un tallone; ingoiare di buoni tratti di polvere; a un bisogno anche toccare delle sferzate, e poi per ultimo essere vinto.
Direi che quest’aringo sia per l’etimo sia per il significato tradizionale si presta a rendere al meglio ring: il significato della parola italiana è piú ampio dell’anglicismo (anzi, per meglio dire, diverso, poiché si riferisce a discipline «sportive» antiche), ma non fa poi tanto fatica a restringerlo.
Re: «Ring»
In italiano abbiamo quadrato.
Vocabolario Treccani ha scritto: quadrato2 [...] 4. Nello sport del pugilato, recinto all’interno del quale si disputano gli incontri: si compone di una piattaforma quadrata di tavole di legno coperta da un feltro e da una tela resistente ben tesa, delimitata da tre o quattro serie di corde tese a uguale altezza fra quattro pali disposti ai quattro angoli, rialzata rispetto al suolo quanto basta per permettere agli spettatori di avere una visione completa delle figure dei pugili: salire sul q., per disputare un incontro; far tornare i due pugili ai due angoli (opposti) del quadrato. Per estens., lo sport stesso del pugilato, l’attività pugilistica: lasciare, abbandonare il quadrato. In entrambi i casi è sinon. di ring (v. ring, n. 1).
Vocabolario Treccani ha scritto: ring1 [...] – 1. Nello sport, il palco su cui si svolgono incontri di catch e pugilato (corrispondente al termine ital. quadrato2): salire sul ring; per metonimia, l’attività di pugile e il pugilato stesso: abbandonare il ring; un campione del ring; i tifosi del ring. [...]
Re: «Ring»
Antujo dice bene. L'Accademia d'Italia (nel Bollettino del 1941) sancí quadrato, termine che «appare per la prima volta nel Pugilatore del 26 dic. 1935» (E. De Felice, La terminologia del pugilato, «LN», 1941, p. 59) e adottato, quello stesso anno, dalla Federazione Pugilistica Italiana. In verità —e mi spiace correggere un linguista insigne, come il De Felice, che pure approvò la sostituzione («il termine quadrato resta il più esatto»1)—, la parola correva almeno dal 1933 (cfr. MONELLI, s.v. ring, il quale informa che fu termine «da altri proposto»).
Quadrato compare nel RANDO e, che piú importa, nel TRECCANI.
Aringo condividerebbe un certo gusto arcaicizzante tipico di soluzioni già tentate: p. es., di podio, che, secondo De Felice, comparve nella G.d.S. del 15 genn. 1916 e cinta o sacra cinta nella G.d.S. del 1919 «usato... per dare un tono enfatico al resoconto»; oppure di lizza: «Agli scrittori sportivi che hanno il gusto per le parole arcaiche, ma sempre vive, consigliamo anche lizza» (Monelli).
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1 Di contro a ring «termine inesatto», «perché esso ha il significato di ‹anello, cerchio›, ed inesattamente quindi è usato per indicare il p a l c o q u a d r a t o ove si svolgono gli incontri pugilistici. È facile tuttavia spiegare come ring sia giunto a questo significato: in Inghilterra i primi incontri di pugilato si svolgevano entro lo spazio limitato dal cerchio degli spettatori, onde ring».
Quadrato compare nel RANDO e, che piú importa, nel TRECCANI.
Aringo condividerebbe un certo gusto arcaicizzante tipico di soluzioni già tentate: p. es., di podio, che, secondo De Felice, comparve nella G.d.S. del 15 genn. 1916 e cinta o sacra cinta nella G.d.S. del 1919 «usato... per dare un tono enfatico al resoconto»; oppure di lizza: «Agli scrittori sportivi che hanno il gusto per le parole arcaiche, ma sempre vive, consigliamo anche lizza» (Monelli).

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1 Di contro a ring «termine inesatto», «perché esso ha il significato di ‹anello, cerchio›, ed inesattamente quindi è usato per indicare il p a l c o q u a d r a t o ove si svolgono gli incontri pugilistici. È facile tuttavia spiegare come ring sia giunto a questo significato: in Inghilterra i primi incontri di pugilato si svolgevano entro lo spazio limitato dal cerchio degli spettatori, onde ring».
G.B.
Re: «Ring»
Interessante questo aringo, parola che non conoscevo proprio.
Per il ring del pugilato ricordavo d'aver incontrato diamante, ma è evidentemente una memoria fallace
: i dizionari lo registrano sì con un'accezione sportiva, ma per la pallabbase, nel significato di «quadrato centrale (di 27 m per lato) compreso nel tracciato del campo» (Treccani); e non si chiama ring in inglese.
Per il ring del pugilato ricordavo d'aver incontrato diamante, ma è evidentemente una memoria fallace

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Re: «Ring»
Se non mi sbaglio, Migliorini propose palco, che però non mi pare abbia avuto corso.
Re: «Ring»
Quadrato basta e avanza a mio avviso, dato che non è neppure un anello (ring).
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Re: «Ring»
Per gli altri significati di ring in italiano, si vedano le alternative che Zoppetti ha inserito nel suo dizionario, alle quali aggiungo anello per l'accezione economica, cursore e anellino per l'accezione tessile.
Mi disturba che il recinto dove sfilano i cavalli dopo aver gareggiato rimanga sprovvisto. Qualcuno conosce un possibile sostituente?
Dalla rete ho appreso che gli ippodromi sono dotati di tondini adibiti all'insellaggio, alla presentazione pregara, al dissellaggio, alla premiazione... Questo potrebbe diventare il tondino della sfilata, il tondino espositivo o qualcosa del genere.
Mi disturba che il recinto dove sfilano i cavalli dopo aver gareggiato rimanga sprovvisto. Qualcuno conosce un possibile sostituente?
Dalla rete ho appreso che gli ippodromi sono dotati di tondini adibiti all'insellaggio, alla presentazione pregara, al dissellaggio, alla premiazione... Questo potrebbe diventare il tondino della sfilata, il tondino espositivo o qualcosa del genere.
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