Poiché vengo chiamato in causa, devo precisare che non ho la minima idea di come questi termini vengano percepiti negli Stati Uniti né in alcun altro Paese, Italia inclusa, perché i miei figli sono ormai grandi e quindi non mi interessa leggere in merito. Se mai in una traduzione mi capitasse questo argomento allora consulterei la rete secondo le necessità.Canape lasco ctonio ha scritto: gio, 26 gen 2023 16:16 Chi vive negli Stati Uniti o nel Regno Unito, come @Freelancer o @Infarinato, potrebbe aiutarci a capire come vengono percepiti i vari termini nei rispettivi Paesi, indipendentemente dall’OMS che non è esente da polarizzazioni.
Aggiungo, mi si scusi la divagazione, e senza pretendere di insegnare niente a nessuno, che in genere è bene non pensare che una determinata persona, perché ha una sua opinione su un certo argomento sviluppata per esperienza personale, faccia [completamente] testo. Questa è una tendenza generale di ognuno, che io ovviamente vedo in tantissimi miei colleghi - ossia che qualunque termine che esce fuori dalla propria esperienza o dal proprio gusto appaia strano e inadeguato all'uso. È necessario acquisire un ventaglio di opinioni diverse, quanto più o meno fondate su dati concreti, per decidere quale sia il termine adatto - anglismo, parola arcaica, traduzione letterale, adattamento e così via - in base al contesto, al registro e al pubblico di lettori. Solo così la comunicazione può avere la massima efficacia.