«Kraken»

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G. M.
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«Kraken»

Intervento di G. M. »

Mostro marino del folclore nordeuropeo, descritto come immenso e solitamente tentacolato. Il nome è stato popolarizzato dai molti usi nella letteratura anglosassone di successo e nel cinema popolare, soprattutto in anni recenti, benché circolasse già da fine '700.

Se ne è già parlato qua, riporto gl'interventi:
Carnby ha scritto: sab, 03 dic 2022 12:15 Sul discorso di piovra, mi pare che sia accertato che si tratti di un polpo di dimensioni giganti, vero o immaginario. Scartando il povero Octopus vulgaris, cioè il polpo comune, restano i calamari di dimensioni spropositate (soprattutto Architeuthis dux e Mesonychoteuthis hamiltoni), Enteroctopus dofleini, e il mitologico kraken. Siccome tutti, a eccezione dell’ultimo, hanno un nome italiano, propongo di sostituire kraken con piovra. Che ne pensate?
brg ha scritto: sab, 03 dic 2022 13:09 Il nome italiano di Kraken è Sciucrak.
Carnby ha scritto: dom, 04 dic 2022 10:41 Bah, è solo una parziale italianizzazione del norvegese sjø-krake.
domna charola ha scritto: lun, 05 dic 2022 18:22 Perplessa... si tratta di un animale mitologico, che ricorre soprattutto a livello letterario. Poi, nella realtà, come per tutte le leggende la scienza ha cercato di capire se ci fosse qualcosa di vero, e ha ipotizzato che il ritrovamento casuale di esemplari di Architeuthis spiaggiati possa aver dato origine a tutte le credenze di quel tipo. Ma il kraken in sé resta un animale di fantasia e di collocazione sistematica incerta. E il suo fascino in fondo è questo, nelle narrazioni in cui esso appare.
La piovra è in effetti un polpo, più polposo e cicciotto ma pur sempre un polpo, nel primo significato. Bestiola dell'Ordine degli Ottopodi, mentre calamari, totani e affini sono dell'Ordine dei Teutidi. Non è una differenza da poco, c'è la stessa distanza che separa un gatto o un cane (Ordine Carnivori) da un bue (Ordine Artiodattili). Ce ne accorgiamo di meno, solo perché in pentola non notiamo grandi differenze...
Poi esiste anche la piovra della narrativa, perché il termine più che la cucina richiama alla mente la cronaca relativa alla mafia, quindi anche dal punto di vista mitico mi sembra che sia già "occupato"...
brg ha scritto: mer, 07 dic 2022 12:01
Carnby ha scritto: dom, 04 dic 2022 10:41 Bah, è solo una parziale italianizzazione del norvegese sjø-krake.
Ovviamente, ed è meglio dell'adattamento inglese "kraken" ("il krake"). Detto ciò, trattandosi di una creatura propria e specifica del folklore norvegese, seppure di mostri marini ne esistano tanti, un termine che sia un evidente adattamento germanico mi pare ben appropriato.
domna charola ha scritto: lun, 05 dic 2022 18:22 [...] Poi, nella realtà, come per tutte le leggende la scienza ha cercato di capire se ci fosse qualcosa di vero, e ha ipotizzato che il ritrovamento casuale di esemplari di Architeuthis spiaggiati possa aver dato origine a tutte le credenze di quel tipo. [...]
Dalla descrizione del Negri, che forse è la più antica, sembra essere qualcos'altro. Viene da pensare ad un banco di alghe che vien su a galla.
In Rete si trovano attestazioni di semiadattamenti come craken (1, 2, 3) e crachen (1, 2), ma non ho trovato nessun adattamento completo. :?

Come si potrebbe fare? Cràchen[n]e? Crache?
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Carnby
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Re: «Kraken»

Intervento di Carnby »

Direi crache, del resto in tedesco (die) Krake indica il comune polpo. Popolarmente, però, la creatura leggendaria tende a confondersi con la piovra. Del resto, secondo il Ministero, a nessuna specie marina d’interesse commerciale è applicato il nome piovra (anche le specie più grandi degli Ottopodi sono sempre polpi), quindi resta disponibile per la creatura leggendaria.
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G. M.
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Re: «Kraken»

Intervento di G. M. »

Il fatto è che, benché quella sia l'associazione mentale più immediata e maggioritaria, viste soprattutto le rappresentazioni moderne, le descrizioni nel contesto originale sono varie, e in certi casi, o tentativi d'identificazione, il carattere "piovresco" è ridotto se non quasi assente. Cioè, parlandone come una piovra si darebbe un'identità precisa a posteriori a un mostro che invece nel folclore originale non è individuato così chiaramente.
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Carnby
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Re: «Kraken»

Intervento di Carnby »

G. M. ha scritto: gio, 23 feb 2023 21:31le descrizioni nel contesto originale, e in certi casi, o tentativi d'identificazione, il carattere "piovresco" è ridotto se non quasi assente
Però in tedesco la stessa parola oggi è usata per descrivere il polpo (dovendo ricorrere a Riesenkraken per la creatura mitica, anzi no, non basta neppure quello, perché ci sono i polpi giganti), quindi una certa identificazione deve pur esserci stata.
domna charola
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Re: «Kraken»

Intervento di domna charola »

Allora, riassumendo:
  • Il kraken è una creatura mitologica gigantesca, quindi in sé pericolosa per i naviganti, e nascosta nelle profondità marine, quindi ignota nelle sue complete fattezze (calamaro, polpo, granchio, stella marina fra le varie ipotesi, tutte collegate all'elemento "numerose braccia").
  • Questo alone di mistero, di non sapere esattamente cos'è né di averne mai catturata - e sezionata, descritta, classificata... non dimentichiamo l'atteggiamento scientifico dell'epoca - una, fa sì che appaia spaventosa, oltre che pericolosa. L'ignoto fa paura, perché conoscere - e incasellare - significa controllare la Natura, dominarla.
  • Per la scienza, probabilmente questa serie di miti origina dall'occasionale ritrovamento di calamari giganti - il gruppo Architeuthis e affini - spiaggiati.
  • Fra le varie bestie tentacolute note alla scienza, i calamari giganti sono quelli più grandi - si stima una lunghezza sino a 15 metri, mentre per i polpi pare che il massimo sia di 4,5 metri per il polpo gigante del Pacifico: https://www.acquariodigenova.it/adg-new ... %205%20km2. Quindi, molto più probabile il calamaro come candidato padre della leggenda.
  • Piovra deriverebbe dal francese pieuvre, termine derivato da una voce normanna indicante un mitico cefalopode gigante; viene introdotta nell'uso dallo scrittore francese Vittorio Ugo che lo identifica con il leggendario kraken. Quindi siamo in presenza di un traducente tratto dall'ambito linguistico francese, per sostituire un termine straniero.
    La scelta di una parola arcaica, non pienamente francese ma legata al territorio e al passato a me sembra un artificio letterario proprio per rendere l'idea di un animale mitologico e indefinibile, completamente diverso da tutto ciò che esiste ed è stato descritto; un animale nuovo, con un nome nuovo, ma che riaffiora - riaffiorano, ambedue - dagli abissi del tempo.
    Successivamente il termine si sarebbe diffuso, sino ad associarsi a un grosso - e reale - polpo di grandi dimensioni: https://www.cnrtl.fr/definition/pieuvre.
In definitiva, se non fosse che abbiamo già il termine polpo, sarebbe da pensare anche a un traducente per "piovra", dato che è un termine straniero adattato in tempi recenti… chiudiamo un occhio perché ormai è ben ambientato, non è strettamente equivalente a polpo, bensì esprime il concetto di "polpo gigante" e di animale subdolo e pericoloso, con tentacoli che si insinuano inarrestabilmente. In questo senso metaforico, anzi, il termine ha assunto nuova vita, o meglio malavita, con tutta una propria mitologia.

Resta la questione di denominare un altro animale, le cui caratteristiche salienti sono di essere mitico, misterioso e terrifico.
E questo spiega secondo me la persistenza del nome kraken, o di suoi adattamenti, in giro per l'Europa: la bestiola vive infatti nella letteratura e nell'immaginario, quindi necessita di un nome alieno e suggestivo, mentre tradurlo equivale a normalizzarlo, equiparandolo a esseri ben noti e quindi per nulla paurosi.
Detto terra terra: se scrivo un romanzo in cui immagino di incontrare un umanoide mostruoso a cinque teste e otto braccia, non lo chiamo "Giuseppe", bensì scelgo un nome proprio altrettanto mostruoso e magari anche impronunciabile. Fa parte delle tecniche per creare l'ambientazione e la sospensione di incredulità che si richiede al lettore.
Anche se la scienza dimostrasse definitivamente che il kraken è un polpo, o un calamaro o un granchio o altro ancora, esso continuerebbe a vivere nei testi di fantasia come un animale a sé stante - analogamente ai Ciclopi, che nessuno si sogna di tradurre come "elefantini", nonostante l'origine del mito sia abbastanza chiara - con un suo nome specifico.

Su questo quindi occorre secondo me lavorare, e se non c'è un equivalente mitologico nelle italiche acque, resta l'adattamento.
Oppure l'intraducibilità per salvaguardare il concetto di essere alieno, mitico, misterioso.
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Re: «Kraken»

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Fra l’altro, letteralmente «il kraken» signifca «il il krake». :lol:
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