«Karma»
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«Karma»
Il "karma" è un termine sanscrito. La parola è traducibile grossolanamente come agire, azione, e indica presso le filosofie orientali la legge di causa-effetto, simile alla legge di attrazione introdotta dalla fisica quantistica. Io lo adatterei in carma, seguendo l'esempio dei portoghesi: infatti loro lo hanno integrato come carma.
Re: «Karma»
Piacevolmente, se ne trovano attestazioni in libri anche recenti:
A questo determinismo assoluto e meccanico si oppone la legge di causalità morale: cioè il carma. Il carma così inteso non ha più l'antico valore di atto rituale o magico. Esso è un'altra cosa [...] (Fonte)
[...] converrà dire prima di ogni altra cosa che s'era molto riflettuto sul carma e riflettendoci si era finito con il vederlo sotto nuova luce, con il raddolcire soprattutto l'implacabile inviolabilità delle sue leggi su cui poggiava l'antico Buddhismo. Il carma, a poco a poco, non fu più inteso come un meccanismo necessario che conduce a fatale maturazione l'atto compiuto [...] (Fonte)
[...] il carma è alquanto complesso, perché è un insieme di propensioni, di impulsi, di volizioni, che caratterizzano la persona umana, dando ad essa un'inconfondibile singolarità [...] (Fonte)
Qui ci sono alcune attestazioni di carmico per karmico.
A questo determinismo assoluto e meccanico si oppone la legge di causalità morale: cioè il carma. Il carma così inteso non ha più l'antico valore di atto rituale o magico. Esso è un'altra cosa [...] (Fonte)
[...] converrà dire prima di ogni altra cosa che s'era molto riflettuto sul carma e riflettendoci si era finito con il vederlo sotto nuova luce, con il raddolcire soprattutto l'implacabile inviolabilità delle sue leggi su cui poggiava l'antico Buddhismo. Il carma, a poco a poco, non fu più inteso come un meccanismo necessario che conduce a fatale maturazione l'atto compiuto [...] (Fonte)
[...] il carma è alquanto complesso, perché è un insieme di propensioni, di impulsi, di volizioni, che caratterizzano la persona umana, dando ad essa un'inconfondibile singolarità [...] (Fonte)
Qui ci sono alcune attestazioni di carmico per karmico.
Re: «Karma»
Vero, però un indologo direbbe che carma non è karma perché nelle trascrizioni del sanscrito c sta per un fonema diverso /c, kç/ rispetto a /k/. Il problema si pone soprattutto se uno scrittore, per enfasi, lo mettesse in corsivo e in tal modo si potrebbe scambiare per una «vera» parola sanscrita.
Re: «Karma»
Visti i libri sopraccitati, evidentemente non tutti gl'indologi la pensano così (abbiamo qualche speranza!Carnby ha scritto: sab, 29 lug 2023 18:50 Vero, però un indologo direbbe che carma non è karma perché nelle trascrizioni del sanscrito c sta per un fonema diverso /c, kç/ rispetto a /k/. Il problema si pone soprattutto se uno scrittore, per enfasi, lo mettesse in corsivo e in tal modo si potrebbe scambiare per una «vera» parola sanscrita.

In generale, comunque, il problema sarà risolto da un uso rigoroso del corsivo; questo si deve a me (notate la nota 5

Circa l'uso del corsivo per enfasi, in un contesto che possa dare un'ambiguità del genere, mi sembra un caso talmente raro che possiamo considerarlo trascurabile ai fini pratici.
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Re: [FT] «Al netto di» 🤮
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Re: [FT] «Al netto di» 🤮
Fuori tema
Mi scusi, non ho capito...

Nel senso che l'indicazione di scrivere i termini in corsivo o in tondo va seguìta se non ci sono altre necessità grafiche che abbiano la priorità (come il corsivo per i titoli dei libri).
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Re: [FT] «Al netto di» 🤮
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Non dico che l’abbia usato in modo sbagliato, ma è pur sempre un burocratismo di stampo commerciale; insomma, è lingua di plastica o calviniana antilingua, che dir si voglia.G. M. ha scritto: sab, 29 lug 2023 20:12 Mi scusi, non ho capito...Ho inteso usare l'espressione col significato indicato da Marco —in senso figurato, chiaramente ('sottraendo', 'a prescindere da')—, non in quello disapprovato ('alla luce di').
Re: [FT] «Al netto di» 🤮
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Ah, va bene! La ringrazio, allora.
(Peccato perché come espressione non mi dispiaceva...
) Cercherò di ricordarmene.


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