Si sono sempre utilizzati termini come subacuto e cronico, intendendosi col primo il protrarsi di una situazione acuta, sia pure in forma meno grave; e con cronico una condizione clinica persistente, con sintomi meno importanti ab initio.
È interessante notare, a proposito del termine long Covid, che la prima persona ad utilizzarlo in pubblicazioni scientifiche è stata una ricercatrice italiana, Elisa Perego, già agli esordi della pandemia, per indicare le sequele a lungo termine che alcuni pazienti presentavano (long Covid come crasi di long term Covid illness, malattia Covid a lungo termine).
Un anno dopo, quando la forma clinica aveva assunto dignità nosologica a sé stante, il termine aveva subito per alcuni mesi la competizione nelle pubblicazioni da parte dell'acronimo PASC (post-acute sequelae of Covid), coniato dal celebre virologo statunitense Anthony Fauci. Forse le origini italiane di Fauci hanno influenzato la nascita di questo orribile termine; fatto si è che nel long period

il termine long Covid si è imposto definitivamente.
Come sempre in Medicina, le mode terminologiche prendono facilmente piede: attendiamoci pertanto, dopo il long raffreddore, anche una long nebbia cognitiva, una long stanchezza cronica e così via.