Nel fòro se n'è parlato in molti luoghi:computer ‹këmpi̯ùtë› s. ingl. [der. di (to) compute «calcolare»] (pl. computers ‹këmpi̯ùtë∫›), usato in ital. al masch. (e pronunciato comunem. ‹kompi̯ùter›). – Denominazione inglese, largamente nota nell’uso internazionale, del calcolatore elettronico, diffusa anche in speciali locuz. con cui vengono indicate particolari categorie di calcolatori che, per le dimensioni ridotte, la discreta seppur limitata capacità elaborativa e il prezzo contenuto, sono adatti all’uso tecnico-scientifico o aziendale di studiosi, professionisti, uffici, piccole imprese (come il personal computer «calcolatore personale»), o sono destinati alle famiglie (home computer «calcolatore domestico o familiare») per la contabilità domestica e per servizî varî o a scopo ricreativo. Per il c. portatile e il c. palmare v., rispettivam., portatile e palmare. Per estens., c. di bordo, sulle automobili dotate di attrezzatura elettronica di controllo, piccolo computer che gestisce alcune funzioni del veicolo (calcola la velocità media, il tempo trascorso dalla partenza, il consumo e può controllare che la marcia avvenga a una data velocità preimpostata).
- «Computiere»;
- Il computiere alfin riconosciuto;
- Produttività del suffisso «-iere/-iera»;
- Computer vs Calcolatore vs Ordinatore;
- Carosello e il Morbus Anglicus;
- «Scritto a computer»;
- Ceronetti e il "compùtero";
- «Calcolatore»;
- «Computerizzato»;
- Sondaggio «Computer»;
- e inoltre qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui e in parecchi altri punti.
La lista del fòro al momento ha:
Riporto —non per i frequentatori assidui, ma per i nuovi arrivati— un fatto a noi ben noto ma sempre notevole. Computer è spesso portato a esempio dell'inefficacia della traduzione e dell'internazionalità degli anglicismi: «lo traducono solo i francesi!» (= bisogna deriderli). È un luogo comune italiano, falso: anche se alcune lingue usano l'anglicismo come l'italiano, il termine non ha nulla di intrinsecamente difficile da tradurre, ed è infatti normalmente tradotto (con calchi, adattamenti o formazioni originali) in una moltitudine di lingue, per l'uso quotidiano di miliardi di persone: catalano ordinador, cinese 电脑 diànnǎo, estone arvuti, finlandese tietokone, francese ordinateur, portoghese computador o calculador, islandese tölva, spagnolo computador, computadora o ordenador (a seconda dei luoghi), e molte altre.computer: calcolatore, computiere (Castellani 1987), elaboratore [elettronico], ordinatore
In chiusura, una piccola nota personale. Da qualche anno nel mio uso privato lo chiamò talvolta compù, come abbreviazione simpatica affettuosa (di computiere, computatore; ma considerabile anche come adattamento [grafico] scorciato da computer direttamente). La lascio qui, caso mai qualche informatico passasse e gli piacesse per l'uso informale nei fòri in Rete...