«Sigismund Schlomo Freud»
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- Lorenzo Federici
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«Sigismund Schlomo Freud»
Neurologo austriaco, fondatore della psicanalisi.
Anche qui come per altri nomi, non abbiamo particolari difficoltà nell'adattamento del nome: Sigismondo Salomone (Shlomo è la variante ebraica del nome, non soltanto una traduzione come da Baruch a Benedictus). Per il cognome, Freudo pronunciato all'italiana /frɛ̍udo/ mi sembra la scelta migliore.
Non ci sono attestazioni, ma il cambio di suono da /frɔ̍id/ (che in tedesco è /fʁɔ̍ʏ̯t/) a /frɛ̍udo/, seppur strano, non è la prima volta che accade in italiano: di fatto, abbiamo già Eulero pronunciato /eulɛ̍ro/, che in tedesco è Euler pronunciato /ɔ̍ʏlɐ/ (in italiano sarebbe /ɔ̍iler/).
Anche qui come per altri nomi, non abbiamo particolari difficoltà nell'adattamento del nome: Sigismondo Salomone (Shlomo è la variante ebraica del nome, non soltanto una traduzione come da Baruch a Benedictus). Per il cognome, Freudo pronunciato all'italiana /frɛ̍udo/ mi sembra la scelta migliore.
Non ci sono attestazioni, ma il cambio di suono da /frɔ̍id/ (che in tedesco è /fʁɔ̍ʏ̯t/) a /frɛ̍udo/, seppur strano, non è la prima volta che accade in italiano: di fatto, abbiamo già Eulero pronunciato /eulɛ̍ro/, che in tedesco è Euler pronunciato /ɔ̍ʏlɐ/ (in italiano sarebbe /ɔ̍iler/).
Re: «Sigismund Schlomo Freud»
Però si dice froidiano.
- Lorenzo Federici
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Re: «Sigismund Schlomo Freud»
L'aggettivo si scrive comunque freudiano. Il DOP ammette anche froidiano. La cosa che mi confonde è che il dizionario di Google, che sinceramente non so che cosa usi come fonte, mette a lemma freudiano con pronuncia (riporto testualmente) /freu·dià·no,froi/: è uno sbaglio o è una pronuncia effettivamente usata?
In entrambi i casi, si avrebbe un cambiamento minimo, dato che l'aggettivo rimarrebbe freudiano e ne cambierebbe soltanto la pronuncia.
In entrambi i casi, si avrebbe un cambiamento minimo, dato che l'aggettivo rimarrebbe freudiano e ne cambierebbe soltanto la pronuncia.
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Re: «Sigismund Schlomo Freud»
Avendo froidiano ed essendo costui a tutti noto come "Froid" (pronuncia), penso che partire da Freud per originare Freudo sia poco conveniente. Forse meglio Froido?
- Infarinato
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Re: «Sigismund Schlomo Freud»
No, sarebbe la prima volta: Eulero, Cartesio etc. sono stati prima latinizzati e come tali sono entrati in italiano, cioè come italianizzazioni delle rispettive latinizzazioni. Solo molto piú tardi (in Italia, direi non prima della seconda metà del XX secolo) si sono cominciati a diffondere (in cerchie assai ristrette di studiosi) anche i cognomi originali.Lorenzo Federici ha scritto: mar, 09 apr 2024 21:38 Non ci sono attestazioni, ma il cambio di suono da /frɔ̍id/ (che in tedesco è /fʁɔ̍ʏ̯t/) a /frɛ̍udo/, seppur strano, non è la prima volta che accade in italiano: di fatto, abbiamo già Eulero pronunciato /eulɛ̍ro/, che in tedesco è Euler pronunciato /ɔ̍ʏlɐ/ (in italiano sarebbe /ɔ̍iler/).
Comunque, Freud si «traduce»… Freud.

Re: «Sigismund Schlomo Freud»
Vedo bene un Sigismondo Allegri(a).
- Lorenzo Federici
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Re: «Sigismund Schlomo Freud»
Io mi limito ad avanzare proposte, molte di queste per quanto mi farebbe piacere usarle so che sarebbero viste come assurde. Per quanto riguarda il solo nome, Lei è a favore di Sigismondo Salomone Freud, lasciando intatto il cognome, o lo reputa troppo recente per essere adattato?Infarinato ha scritto: mer, 10 apr 2024 11:44 Comunque, Freud si «traduce»… Freud.Come ho già detto piú di una volta, non ha alcun senso tradurre i cognomi di personaggi recenti se non per gioco…
Non è di certo uno di quei casi in cui si potrebbe dire «nomen omen».

Re: «Sigismund Schlomo Freud»
Sigismondo Freud è già attestato, e non vedo nulla di male nell'adattare anche il secondo nome: Sigismondo Salomone Freud è intelleggibile a chiunque già per il solo cognome. Ma in genere concordo col signor Infarinato: non vedo alcuna utilità nell'adattare anche i cognomi, tantomeno di persone ormai conosciute da chiunque e la cui pronuncia non è peraltro problematica. Gauss e Freud potrebbero essere benissimo parole di dialetti romanzi come il barese (e in effetti ci andiamo vicino giacché gausc e frois sono parole vere e proprie) 

- Millermann
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Re: «Sigismund Schlomo Freud»
Il fatto che alcuni forestierismi potrebbero inserirsi bene in qualche dialetto può esser vero, ma (ai nostri fini) non ha alcun'importanza: i dialetti d'Italia sono «lingue» a sé stanti e indipendenti dall'italiano. Nel mio dialetto, ad esempio, esistono anche foni non presenti in italiano (come [c], [ç], [ʂ]), ma ciò non vuol dire che una parola (straniera o dialettale) che li contenga sia «accettabile» anche nella nostra lingua! 
Certo, Freud è ben noto, come nota è la pronuncia «italianizzata» /ˈfrɔid/. Quello che per me rappresenta un «problema», e che m'infastidisce non poco, è che la pronuncia dei derivati freudiano e freudismo (parole all'apparenza perfettamente italiane) possa discostarsi da quella regolare. Se in un derivato come, che so, hitchcockiano può sorgere il sospetto che la pronuncia non sia cosí immediata, altri possono essere completamente «insospettabili», a meno che non si vogliano trattare come parole ibride, scrivendole mezze in corsivo e mezze in tondo (freudiano), cosa che, in verità, non mi fa impazzire.
A questo punto, preferisco scegliere fra la pronuncia conforme alla grafia (/freuˈdjano/) e la grafia froidiano (sperando che qualcuno non pensi bene di leggerla... alla francese
).

Certo, Freud è ben noto, come nota è la pronuncia «italianizzata» /ˈfrɔid/. Quello che per me rappresenta un «problema», e che m'infastidisce non poco, è che la pronuncia dei derivati freudiano e freudismo (parole all'apparenza perfettamente italiane) possa discostarsi da quella regolare. Se in un derivato come, che so, hitchcockiano può sorgere il sospetto che la pronuncia non sia cosí immediata, altri possono essere completamente «insospettabili», a meno che non si vogliano trattare come parole ibride, scrivendole mezze in corsivo e mezze in tondo (freudiano), cosa che, in verità, non mi fa impazzire.

A questo punto, preferisco scegliere fra la pronuncia conforme alla grafia (/freuˈdjano/) e la grafia froidiano (sperando che qualcuno non pensi bene di leggerla... alla francese

In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
- Infarinato
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Re: «Sigismund Schlomo Freud»
Ho già detto cosa sia opportuno [continuare a] adattare al giorno d’oggi in àmbito onomastico, e non mi ripeterò. Aggiungo soltanto che non è certo un [Sigmund] Freud [ovviamente italianizzato nella pronuncia] infilato in una frase italiana a inficiarne la comprensione o a minare la fisionomia della nostra lingua, ma capolavori quale il seguente:Lorenzo Federici ha scritto: mer, 10 apr 2024 18:16 Per quanto riguarda il solo nome, Lei è a favore di Sigismondo Salomone Freud, lasciando intatto il cognome, o lo reputa troppo recente per essere adattato?
Ho indossato l’outfit per il meeting con gli stakeholders, dove abbiamo fatto brainstorming sui trend attuali, per comprendere il mood dei mercati e facilitare la nostra spending review.

Re: «Sigismund Schlomo Freud»
Concordo con lei ovviamente, voleva essere più una facezia che non un argomento serio: intendevo dire più che altro che potrebbero essere benissimo parole di lingue italiche sorelle, e che secondo me non ostacolano così tanto la lettura da dover industriarsi a trovare scrizioni alternative.Millermann ha scritto: gio, 11 apr 2024 11:40 Il fatto che alcuni forestierismi potrebbero inserirsi bene in qualche dialetto può esser vero, ma (ai nostri fini) non ha alcun'importanza: i dialetti d'Italia sono «lingue» a sé stanti e indipendenti dall'italiano. Nel mio dialetto, ad esempio, esistono anche foni non presenti in italiano (come [c], [ç], [ʂ]), ma ciò non vuol dire che una parola (straniera o dialettale) che li contenga sia «accettabile» anche nella nostra lingua!![]()
Se dovessi scegliere su quali antroponimi lambiccare il cervello, sceglierei sicuramente quelli polacchi come Jan Łukasiewicz che sono impronunciabili senza una conoscenza della lingua o un aiuto esterno

In generale reputo che entrambe le soluzioni abbiano le loro virtù e i loro difetti a seconda del caso:Certo, Freud è ben noto, come nota è la pronuncia «italianizzata» /ˈfrɔid/. Quello che per me rappresenta un «problema», e che m'infastidisce non poco, è che la pronuncia dei derivati freudiano e freudismo (parole all'apparenza perfettamente italiane) possa discostarsi da quella regolare. Se in un derivato come, che so, hitchcockiano può sorgere il sospetto che la pronuncia non sia cosí immediata, altri possono essere completamente «insospettabili», a meno che non si vogliano trattare come parole ibride, scrivendole mezze in corsivo e mezze in tondo (freudiano), cosa che, in verità, non mi fa impazzire.
A questo punto, preferisco scegliere fra la pronuncia conforme alla grafia (/freuˈdjano/) e la grafia froidiano (sperando che qualcuno non pensi bene di leggerla... alla francese).
- nel primo caso, freudiano e froidiano sono equalmente perspicui: la prima scrizione è favorita dall'etimo e la seconda dalla immediata pronuncia che non lascia spazio ad ambiguità;
- al contrario, nel secondo caso in cui il sostantivo non è così diffuso, freudismo ostacola l'immediata pronuncia ma permette di dedurre di star parlando di Freud, mentre froidismo pare avere una forma talmente ordinaria che l'associazione con Freud non è così ovvia. Ma all'atto pratico, queste due forme sono utilizzate quando si sa a priori che si sta parlando di lui — o perlomeno si capisce a posteriori proseguendo la lettura: quindi una vale l'altra.

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