Non rientrano nella casistica di cui parla né autostop né autogrill. Per il tedesco, Gusmani dà l'esempio di Dressman ("indossatore") aggiungendo che nel linguaggio tedesco della moda Dress ("abito") è di casa da vari decenni.Infarinato ha scritto:Anch’io!Freelancer ha scritto:Io mi riferisco a quelli che vengono detti "falsi esotismi".…Quello che volevo/voglio dire è che generalmente (al di là, cioè, di quei neologismi/occasionalismi creati a ragion veduta da pubblicitari, etc.) gli pseudoforestierismi non sono né «neologismi» [inglesi] né tantomeno «neoformazioni», ma semplici risemantizzazioni di vocaboli/locuzioni esistenti: questo vale per footing e slip (entrambi attraverso il francese: veda il TLFi), smoking [jacket] (tipo di «giacca da pranzo»), night [club], beauty case (q.v. supra), etc.
E questo essenzialmente perché, per «creare» davvero, bisogna avere una dimestichezza con la lingua straniera di molto superiore a quella dell’italiano medio (si veda in proposito anche questa battuta del De Mauro sugli pseudoanglicismi [piú o meno a metà pagina]).
Dice in proposito Gusmani:
Quindi forse possiamo incontrarci a metà strada, Infarinato.Per ribadendo che questo genere di parole esula dall'ambito degli autentici prestiti, bisogna tuttavi ammettere che l'atto creativo è stato influenzato - anche se solo indirettamente - dalla tradizione linguistica straniera, perché esso presuppone la conoscenza di alcune strutture caratteristiche dell'altra lingua* e la volontà di imitarle. Si tratta in sostanza di formazioni analogiche su modelli stranieri noti attraverso altri prestiti o la conoscenza diretta della lingua, modelli che però non vengono direttamente riprodotti (epperciò non ha senso parlare di prestiti), ma soltanto presi come punto di riferimento per ulteriori autonome creazioni: questo tipo di neologismi ricorda in un certo senso i calchi, con la differenza però che la materia di cui sono costituiti è pure d'influsso straniero e che non vi è diretta imitazione di un archetipo. Le componenti possono essere d'origine alloglotta, il prodotto (cioè la parola in quanto tale) resta un'innovazione indigena.
* Quindi non solo degli elementi costitutivi (p.es. Dress, [o stop, aggiungo io]): chi crea questi falsi esotismi ha presente in genere anche la specifica funzione dei morfermi, i meccanismi di derivazione e composizione, ecc.
