Spero che qualcuno possa spiegarmi il motivo per cui buona parte dei vocabolari (forse tutti) dividono in sillabe il termine "gratuito" come segue: gra-tui-to. Tale divisione, a mio avviso, è errata: il gruppo "ui" non è dittongo ma iato. La divisione sillabica corretta dovrebbe essere, quindi, gra-tu-i-to. Una "legge" grammaticale stabilisce, infatti, che si ha iato (due sillabe, per tanto, non una) dall'incontro di due vocali deboli o molli (i, u) quando sulla prima delle due cade l'accento (tonico o grafico): fu-i; cu-i; lu-i. Non è il caso di gratùito?
Riporto anche quanto scrive Aldo Gabrielli:
"Non si ha dittongo ma IATO quando avviene l'unione di una vocale dura
(a,e,o) con una molle (i,u) e viceversa e l'accento cade sulla molle (pa-ù-ra);
quando c'è l'unione di due vocali dure (bo-a-to); quando avviene l'unione di due
vocali molli e l'accento cade sulla prima: flù-i-do; fù-i; cù-i; lù-i".
A chi bisogna dare ascolto, al Gabrielli o ai vocabolari?