Dell’«italianizzazione»

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Lorenzo Federici
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Dell’«italianizzazione»

Intervento di Lorenzo Federici »

Vorrei aprire una breve discussione sul termine italianizzazione. Morfologicamente è ineccepibile, il problema è la storia che si porta dietro —e che tutti, purtroppo, conosciamo— che lo rende facilmente associabile al Ventennio fascista.

A livello d'immagine nelle reti sociali e in ambienti non specialistici, specialmente quando si parla di neopurismo —e anche purismo è un termine che non sempre è visto di buon occhio— non è particolarmente conveniente parlare d'italianizzazione. Nel privato, io ho iniziato a usare da un annetto il più banale adattamento, ma vorrei valutare con voi altre alternative.

L'unica che mi viene in mente è quella di formare di nuovo la parola ma partendo, piuttosto che dall'italiano, dal latino. L'idea è che se abbiamo un neutrale latinizzazione (così come Latīnē), potremmo avere anche italicizzazione (basandoci su Ītalicē). Facendo una ricerca velocissima, questo termine si trova già in rete e in alcuni libri, ma al contrario dell'altro non ha la connotazione delle camicie nere —o non così tanto— nella mente dell'ingleso* medio.
Fuori tema
* Non era voluto, ma sono finito per coniare involontariamente un termine [scherzosamente] offensivo per chi abusa di anglicismi, ingleso /ingle̍zo/, unendo inglese /ingle̍se/ e leso /le̍zo/, a riprova di quanto sia produttiva in realtà la nostra lingua. :mrgreen:
Da notare che la romanizzazione è invece l'atto di traslitterare in caratteri latini, mentre italic è il nome più comune inglese per indicare il corsivo. Non c'è comunque confusione, tranne che nei casi in cui si dovesse usare un traduttore automatico.

Pareri?
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Re: Dell’«italianizzazione»

Intervento di Infarinato »

Non sono termini intercambiabili: un’italianizzazione non è necessariamente un adattamento, e un adattamento può non essere un’italianizzazione. Romanizzazione, poi, non c’entra nulla, come del resto Lei stesso ha riconosciuto, e non c’è alcun bisogno di neologismi.

Perdipiú, italianizzazione non è di norma associato al fascismo, cosa che non si può dire di purismo, anche se il purismo piú intransigente è stato quello ottocentesco: il purismo di epoca fascista era semplicemente indiscriminato perché fondato sulla propaganda e sull’ignoranza (…il «neopurismo» di Migliorini e il «purismo strutturale» di Castellani sono, invece, cose serie, che poggiano su basi linguistiche solide).
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G. M.
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Re: Dell’«italianizzazione»

Intervento di G. M. »

Lorenzo Federici ha scritto: lun, 13 mag 2024 20:27 Vorrei aprire una breve discussione sul termine italianizzazione. Morfologicamente è ineccepibile, il problema è la storia che si porta dietro —e che tutti, purtroppo, conosciamo— che lo rende facilmente associabile al Ventennio fascista. [...] L'idea è che [...] potremmo avere [...] italicizzazione [...]. Facendo una ricerca velocissima, questo termine si trova già in rete e in alcuni libri, ma al contrario dell'altro non ha la connotazione delle camicie nere —o non così tanto— [...]. Pareri?
A parte la mia ritrosia per questo tipo d'operazioni in generale, già espressa in altri casi, temo che questo cambiamento sarebbe addirittura controproducente :?: quando si tocca il tema della tutela dell'italiano, l'interlocutore di quel genere si mette sùbito a imitare il tono sostenuto della pubblicistica fascista, e uno degli elementi più centrali è proprio la sostituzione di italiano con italico.

Di fatto, se cerchiamo italico nel gruppo della Lingua batte su Facebook, da me citato altre volte e popolato di parecchi itanglomani, le occorrenze sono in grande maggioranza di usi del genere:
hai evidenziato anche "sport" tra i tanto odiati anglicismi di quel titolo. Mi chiedevo quale lemma dall' italico idioma preferissi.. GIUOCO? Forse?
La maggior parte dei post in questo gruppo, da tempo, ripete appelli disperati contro la colonizzazione che la sacra lingua italica subirebbe da parte del lessico inglese, il cui nefasto prodotto sarebbe il mostruoso e temutissimo mostro bicipite detto "itanglese".
I puristi dell'Italica lingua, i patrioti della lingua, sono meravigliosi. La lingua mi sembra una scusa per difendere l'italica razza, ignorando che il genere umano non si divide in razze, piuttosto in etnie...
Nel corso del triste periodo che portò l'Italia alla rovina e al discredito internazionale per il disinvolto voltafaccia del governo Badoglio e degli italiani tutti, c'era un movimento - non propriamente progressista - che voleva usare l'italica lingua a tutti i costi, e anche l'italico caffè ottenuto dalla cicoria. Le cose non sono cambiate molto nello spirito della gens italica.
Grazie per l'opportuna segnalazione: ho eliminato "telefono", parola chiaramente non italica, per il migliore LUNGISONO! Dovrei, per correttezza, eliminare anche l'alloctona "albicocca", per la latina PRECOCA, ma non ho il coraggio
E molte altre simili, se avete la voglia di spulciare i commenti.
Ultima modifica di G. M. in data mar, 14 mag 2024 10:10, modificato 1 volta in totale.
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Lorenzo Federici
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Re: Dell’«italianizzazione»

Intervento di Lorenzo Federici »

Avevo pensato la stessa cosa, effettivamente. Il problema è che allora non ci rimane un termine per parlare di questo fenomeno in maniera neutrale o positiva. :cry:
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Infarinato
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Re: Dell’«italianizzazione»

Intervento di Infarinato »

Certo che ci rimane: italianizzazione, in senso linguistico (moderno). Pronuncia italianizzata etc. sono termini del tutto neutri e comunemente impiegati in linguistica. Certo, se si parla del «processo d’italianizzazione» durante il fascismo, è un’altra cosa.

E poi ci rimangono ovviamente tutti gli altri termini già citati coi loro specifici àmbiti d’uso…
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