«Dritto per dritto»
Moderatore: Cruscanti
«Dritto per dritto»
Siccome nell'ultimo mese l'ho udito – e letto – innumerevoli volte, e non trovandolo in nessuno dei vocabolari a mia disposizione, mi domandavo se il suo uso fosse legittimo.
Da quel che vedo, sembra essere abbastanza diffuso (Google: 931.000; Google Libri: 1.550; Repubblica: 130; Corriere della Sera: 66).
Da quel che vedo, sembra essere abbastanza diffuso (Google: 931.000; Google Libri: 1.550; Repubblica: 130; Corriere della Sera: 66).
Dando uno sguardo ai quotidiani in rete, l’espressione – effettivamente non registrata – sembra mutuata dal linguaggio calcistico e appare talvolta fra virgolette quando usata in senso traslato. Non ne conosco l’origine, né mi viene in mente la matrice. Qualcuno ne sa qualcosa?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Re: «Dritto per dritto»
Salve, è passato un po' di tempo dal post, ma il dubbio resta: è corretto usare "dritto per dritto" o si tratta di un modo di dire improprio o dialettale?
Grazie.
Grazie.
Re: «Dritto per dritto»
In uso almeno dal 1977 al di fuori del linguaggio calcistico (tennistico no?):
https://www.google.it/books/edition/Il_ ... frontcover
Meno evidente il suo significato rispetto a altre espressioni idiomatiche come caso per caso, punto per punto, ora per ora, dì per dì o occhio per occhio, ben più intuitive, mi pare altrettanto opaco di lì per lì o là per là.
Sul GDLI (prima colonna) c'è un "dritto per dritto" di Baruffaldi, che è autore del Settecento!
https://www.gdli.it/JPG/GDLI15/00170.jpg
Sebbene qualcosa non torni: è riportato come opera 6-I di quell'autore, che non è nell'elenco delle sue opere, tra gli autori citati: https://www.gdli.it/sala-lettura/indice ... /24?seq=37
https://www.google.it/books/edition/Il_ ... frontcover
Meno evidente il suo significato rispetto a altre espressioni idiomatiche come caso per caso, punto per punto, ora per ora, dì per dì o occhio per occhio, ben più intuitive, mi pare altrettanto opaco di lì per lì o là per là.
Sul GDLI (prima colonna) c'è un "dritto per dritto" di Baruffaldi, che è autore del Settecento!
https://www.gdli.it/JPG/GDLI15/00170.jpg
Sebbene qualcosa non torni: è riportato come opera 6-I di quell'autore, che non è nell'elenco delle sue opere, tra gli autori citati: https://www.gdli.it/sala-lettura/indice ... /24?seq=37
- Millermann
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Re: «Dritto per dritto»
Piú che «meno evidente» o poco intuitivo, io direi completamente opaco!✺✺✺ ha scritto: lun, 16 set 2024 14:45Meno evidente il suo significato rispetto a altre espressioni idiomatiche come caso per caso, punto per punto, ora per ora, dì per dì o occhio per occhio, ben più intuitive, mi pare altrettanto opaco di lì per lì o là per là.
Almeno io, che non l'ho mai sentito (potrà sembrare incredibile, ma è cosí: evidentemente dalle mie parti non s'usa), mi sto lambiccando per capire cosa significhi esattamente e come parafrasarlo in buon italiano.
La stessa rete è di pochissimo aiuto: l'unico "dizionario" che ne parla estesamente è un dizionario del dialetto perugino, con esempi in vernacolo!

Perfino qui, su un filone di Cruscate "dedicato", non c'è nessuna spiegazione del significato, quasi fosse ovvio per chiunque, mentre invece non è affatto cosí.

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Re: «Dritto per dritto»
Io ricordo di averlo sempre sentito.
È una sorta di rafforzativo, indica qualcosa (o qualcuno) che si muove velocemente in una direzione, senza indugi e senza deviazioni. Come un treno.
È una sorta di rafforzativo, indica qualcosa (o qualcuno) che si muove velocemente in una direzione, senza indugi e senza deviazioni. Come un treno.
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Re: «Dritto per dritto»
Per quel che vale, ho appena chiesto a ChatGP che mi ha risposto così:
Il modo di dire "dritto per dritto" in italiano significa "senza deviazioni" o "direttamente", sia in senso letterale che figurato. Può essere utilizzato per indicare un percorso lineare, senza curve o cambiamenti di direzione, oppure in senso metaforico per indicare un comportamento diretto, senza giri di parole o complicazioni.
Esempio:
Letterale: "Per arrivare in centro, vai dritto per dritto fino alla piazza."
Figurato: "Gliel'ho detto dritto per dritto, senza mezzi termini."
Il modo di dire "dritto per dritto" in italiano significa "senza deviazioni" o "direttamente", sia in senso letterale che figurato. Può essere utilizzato per indicare un percorso lineare, senza curve o cambiamenti di direzione, oppure in senso metaforico per indicare un comportamento diretto, senza giri di parole o complicazioni.
Esempio:
Letterale: "Per arrivare in centro, vai dritto per dritto fino alla piazza."
Figurato: "Gliel'ho detto dritto per dritto, senza mezzi termini."
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Re: [FT] Girolamo Baruffaldi
Fuori tema
Si tratta della Tabaccheide di Girolamo Baruffaldi, p. 61, non «6-1» (tantomeno «6-I»), quindi, stando alle convenzioni del Battaglia, manca semplicemente un 1 alla citazione: erratum «61» corrigendum «1-61».✺✺✺ ha scritto: lun, 16 set 2024 14:45 Sul GDLI (prima colonna) c'è un "dritto per dritto" di Baruffaldi, che è autore del Settecento!
https://www.gdli.it/JPG/GDLI15/00170.jpg
Sebbene qualcosa non torni: è riportato come opera 6-I di quell'autore, che non è nell'elenco delle sue opere, tra gli autori citati: https://www.gdli.it/sala-lettura/indice ... /24?seq=37

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Re: [FT] Riferimenti bibliografici del GDLI
Fuori tema
Chiedo scusa, caro Infarinato, ma secondo me in questo caso non c'è nessun erratum da correggere: semplicemente, nelle citazioni del Battaglia, alcune opere (solitamente la prima di ogni autore) sono riportate solamente col numero di pagina (non esiste, cioè, un numero che indichi l'opera). La Tabaccheide, come si può notare nella pagina delle opere già citata, è una di esse.Infarinato ha scritto: sab, 21 set 2024 19:19Si tratta della Tabaccheide di Girolamo Baruffaldi, p. 61, non «6-1» (tantomeno «6-I»), quindi, stando alle convenzioni del Battaglia, manca semplicemente un 1 alla citazione: erratum «61» corrigendum «1-61».
Né questo numero può essere posto arbitrariamente pari a 1, giacché in alcuni casi l'opera «senza numero» e quella identificata dal numero 1 sono diverse. In questo caso, infatti, la citazione «1-61» costituirebbe un riferimento alla pag. 61 delle Rime serie e giocose dello stesso Autore.

P.S. Spero di non aver preso una cantonata!

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Re: [FT] Riferimenti bibliografici del GDLI
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Sí, è vero (conosco le convenzioni)… Mi sono lasciato trarre in inganno dal fatto che in questo caso dall’elenco manca la n. 2.Millermann ha scritto: sab, 21 set 2024 20:19 Chiedo scusa, caro Infarinato, ma secondo me in questo caso non c'è nessun erratum da correggere: semplicemente, nelle citazioni del Battaglia, alcune opere (solitamente la prima di ogni autore) sono riportate solamente col numero di pagina (non esiste, cioè, un numero che indichi l'opera).

Re: [FF] Ambiguità nei numeri del Battaglia
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Quindi è la fonte usata da Battaglia ad avere un cardinale 1 del tutto uguale a un ordinale maiuscoletto ɪ, e usato anche come ordinale? Se è così, comodo!
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Re: [FF] Ambiguità nei numeri del Battaglia
Fuori tema
Si chiamano numeri maiuscoletti.✺✺✺ ha scritto: lun, 23 set 2024 15:59 Quindi è la fonte usata da Battaglia ad avere un cardinale 1 del tutto uguale a un ordinale maiuscoletto ɪ, e usato anche come ordinale?

Re: [FF] Ambiguità nei numeri del Battaglia
Fuori tema
Si chiamano numeri maiuscoletti di fonte con grazie. Bastava usare una fonte con grazie e una priva, per distinguere i cardinali dagli ordinali e evitare ambiguità, che a questo punto sembrano ricercate qui, visto che la successione delle fonti bibliografiche è espressa con un ordinale.
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Re: [FF] Ambiguità nei numeri del Battaglia
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Certo, perché uno cambia tipo di carattere cosí a capocchia per paura che qualcuno fraintenda, soprattutto in un’epoca in cui la composizione digitale era ancora di là da venire.✺✺✺ ha scritto: lun, 23 set 2024 21:57 Si chiamano numeri maiuscoletti di fonte con grazie. Bastava usare una fonte con grazie e una priva, per distinguere i cardinali dagli ordinali e evitare ambiguità…

L’«ambiguità» dell’1 maiuscoletto, cioè la caratteristica forma che ricorda un i maiuscoletto, è propria di molte, raffinatissime fonti digitalmente ridisegnate, quali l’Adobe Garamond Premier Pro, l’Einaudi Garamond Pro etc.
Direi che siamo ormai da tempo, non fuori tema, sibbene fuori fòro. Chiudo pertanto il filone.
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