«Trigger»
Moderatore: Cruscanti
«Trigger»
Quale potrebbero essere traducenti per l'anglismo trigger inteso come evento, cosa o azione che iniziano o provocano una particolare reazione o risposta?
A me verrebbe di risemantizzare la parola innesco o anche attivante, ma sono sicuro che saprete fornire traducenti migliori dei miei.
A me verrebbe di risemantizzare la parola innesco o anche attivante, ma sono sicuro che saprete fornire traducenti migliori dei miei.
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Re: «Trigger»
Suggerisco di leggere anzitutto la voce trigger in un buon dizionario inglese-italiano come il Ragazzini, in cui vengono suggerite diverse traduzioni in una gamma di ambiti (chimico, medico ecc.) tra cui innesco, stimolo, evento scatenante (ma non attivante). Se poi nessuna di queste soddisfa, allora bisogna dare lo specifico contesto in cui si vorrebbe escogitarne un'altra ancora.
Re: «Trigger»
Principalmente penso all'ambito psicologico, spesso sento di trigger che potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno, specie nei video. Quindi le traduzioni ci sono solo che come al solito a prevalere è sempre l'anglismo?
Re: «Trigger»
È una strada migliore quella della traduzione a confronto con l'anglomane spocchioso; è altrettanto vero che anche la traduzione può portare a danneggiare l'anima di una lingua, infatti se uno pensa soltanto a tradurre termini piuttosto che servirsi della tradizione, rischia di parlare un italiano che di italiano ha solo la fonotassi.
A mio avviso trigger è uno di quei termini gergali che rischiano di soverchiare dalla parlata i vocaboli già da noi presenti.
Sia chiaro, trigger viene adoperato in ambiti anche non gergali e, difatti, pure nel campo dell'informatica possiede un suo valore tecnico; perciò mi prendo la briga di tradurre quei significati che conosco:
trigger, in psicologia è la stizza od irritazione, da qui poi si diramano verbi come aizzare o imbizzire, che giocano sempre sull'innescare una reazione improvvisa, quell'ultimo verbo l'ho recentemente trovato all'interno di una vecchia traduzione de "Il giocatore" di Dostojesky;
trigger, in informatica è l'innesco (una mia scelta personale, ma pure scatto verrebbe inteso), cioè un parametro o agente che scatena un processo;
trigger, in elettronica è lo scatto, cioè una soglia di avviamento imposta su una grandezza fisica del circuito, solitamente in metrologia è l'innesco del campionamento.
A mio avviso trigger è uno di quei termini gergali che rischiano di soverchiare dalla parlata i vocaboli già da noi presenti.
Sia chiaro, trigger viene adoperato in ambiti anche non gergali e, difatti, pure nel campo dell'informatica possiede un suo valore tecnico; perciò mi prendo la briga di tradurre quei significati che conosco:
trigger, in psicologia è la stizza od irritazione, da qui poi si diramano verbi come aizzare o imbizzire, che giocano sempre sull'innescare una reazione improvvisa, quell'ultimo verbo l'ho recentemente trovato all'interno di una vecchia traduzione de "Il giocatore" di Dostojesky;
trigger, in informatica è l'innesco (una mia scelta personale, ma pure scatto verrebbe inteso), cioè un parametro o agente che scatena un processo;
trigger, in elettronica è lo scatto, cioè una soglia di avviamento imposta su una grandezza fisica del circuito, solitamente in metrologia è l'innesco del campionamento.
- Ferdinand Bardamu
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Re: «Trigger»
In Google Tag Manager, si chiamano attivatori (in inglese trigger) le regole in base alle quali un certo tag (cosí chiamato nell’interfaccia italiana; in spagnolo, portoghese e catalano etiqueta, in francese balise, in rumeno etichetă) s’attiva.
- Infarinato
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Re: «Trigger»
Mah? Direi piuttosto che in psicologia trigger vale «fattore scatenante». L’accezione cui fa riferimento Lei, invece, è quella (gergale), propria del linguaggio giovanile, del «gesto o [dell’]affermazione che può infastidire o disturbare l’interlocutore» (Devoto-Oli). Si tratta, però, pur sempre di uno «stimolo», di ciò che provoca un moto di stizza, non della stizza stessa… a meno che i giovani d’oggi non sappiano davvero piú parlare l’italiano.

Re: «Trigger»
Effettivamente stizza è l'effetto, forse sono confuso dal fatto che l'italiano non è solito assegnare alla qualità scatenante dell'evento un corpo separato dal contesto e classificabile; mi suona sempre strano il vocabolo, al pari di un imposizione di pensiero, oltre che un'ipersindromizzazione statunitense, applicata anche ad una semplice reazione naturale causata da quella che potrebbe essere una frase mordace/piccante/tagliente.Infarinato ha scritto: mer, 19 feb 2025 20:48Mah? Direi piuttosto che in psicologia trigger vale «fattore scatenante». L’accezione cui fa riferimento Lei, invece, è quella (gergale)…
Sì, sono pienamente consapevole che non spetti a me stabilire cosa sia degno di traduzione: io do la mia onestà per trovare il traducente più consone alla fraseologia italiana, che non si tratti, ecco, di una purissima sostituzione semantica, e, forse, il trigger dovrebbe essere un meno medico, ma più franco, fastidio. (Cos'è quella cosa che mi irrita e mi alimenta una reazione molesta? È un fastidio).
«Fattore scatenante», invece, come Lei dice, Infarinato, potranno usarlo gli psicologi qualora vogliano un termine più freddamente professionale.
Esisterebbe anche frizzo, ma, non avendolo mai usato, non saprei valutarne la sua adeguatezza.
Fuori tema
La mia è una scelta consapevole: «de il» non è scorretto, solamente antiquato.

- Infarinato
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Re: [FT] «De la», «ne la» etc. sono antiquati; *«de il», *«ne il» sono scorretti
Fuori tema
Il fuori tema su *de il prosegue qui.
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