Vorrei accodarmi a questo nuovo filone, anziché a quello principale, che è piú difficile da leggere interamente, perché mi sono casualmente imbattuto in un uso particolare della preposizionie
in, che vorrei qui approfondire, anche per completare l'informazione per chi leggerà questo filone in seguito.
Si tratta della costruzione, che ho sempre visto usare, cosí formata: [nome di uno o piú personaggi noti, in veste d'attori o interpreti]
in (seguito o no dai due punti) [nome di un'opera teatrale o cinematografica (possibilmente tra virgolette)].
Alcuni esempi attuali trovati in rete, e uno d'epoca tratto da
Topolino:
Si noti come qui sia usata sempre la preposizione semplice
in, e non la forma
ne, che avrebbe un significato diverso:
Qui, Quo, Qua in "Le avventure di Pinocchio" non è lo stesso di
Qui, Quo, Qua nelle "Avventure di Pinocchio", perché i tre paperini non sono personaggi di quel romanzo, ma degli «ospiti/interpreti celebri».
Come giudicare la correttezza di tale costruzione (di cui non sono riuscito a trovare riferimenti nei dizionari, ma forse perché non ho cercato abbastanza)? Su
Cruscate ho visto che l'argomento è stato brevemente "sfiorato"
qui e poi
qui, ma senza approfondire troppo, e limitandosi a riconoscere come accettabile solamente l'uso metalinguistico.
E questo, che a me non sembra metalinguistico, come dovremmo considerarlo? E in caso di "bocciatura", quale potrebbe essere un'alternativa? Vorrei comunque esprimere la mia opinione in proposito: per me è un uso accettabile (quindi meno censurabile di
ne il) a patto che siano presenti i due punti (a mo' di separatore) e che in corrispondenza di questi, nella pronuncia, venga fatta una bella pausa d'espressione (cosa, peraltro, abbastanza naturale in questi casi). Voi che cosa ne pensate?
