«Home office»
Moderatore: Cruscanti
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ilparoliere
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«Home office»
Un altro anglicismo che si è diffuso durante il COVID-19, che letteralmente si potrebbe tradurre in italiano come ufficio a casa, poiché con lavoro da casa s'intende perlopiù lo smart working. Pareri?
- Infarinato
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Re: «Home office»
Veramente, nel Regno Unito Home Office è il Ministero dell’interno. 
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valerio_vanni
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Re: «Home office»
Questa del ministero non la sapevo.Infarinato ha scritto: ven, 17 ott 2025 12:04 Veramente, nel Regno Unito Home Office è il Ministero dell’interno.![]()
Mi viene in mente, però, un'altra espressione: small office - home office, abbreviata in SOHO, che si riferisce appunto a un ufficio dentro alla casa.
In informatica definisce una fascia di prodotti intermedia tra l'uso personale e quello aziendale.
Re: «Home office»
Le cose non stanno così. Il cosiddetto "smart working" è in italiano il "lavoro agile", un tipo di rapporto lavorativo caratterizzato da una maggiore flessibilità in termini di orari, giornate lavorative e luoghi di lavoro rispetto al tradizionale lavoro subordinato. Il lavoro agile può includere il lavorare da casa, ma ciò non necessariamente né esclusivamente.
Infatti si parla di "lavoro (da) remoto" e di "lavoro da casa" per indicare due casi particolari, che non necessariamente hanno a che fare con il lavoro agile. Un lavoratore autonomo, o finto-autonomo, ma questa è un'altra questione, può tranquillamente avere un lavoro da casa e parlare di lavoro da casa, ma senza che questo sia legalmente lavoro agile. Nel caso del lavoratore subordinato che effettui lavoro da casa secondo un contratto di lavoro agile, invece, la casa diventa a tutti gli effetti luogo di lavoro soggetto alla copertura assicurativa dell'INAIL ed a tutti gli obblighi di legge, per il lavoratore e per il datore di lavoro, previsti per i luoghi di lavoro aziendali.
Lo "home office" è quindi "l'ufficio in casa", il luogo di lavoro designato dal contratto per lo svolgimento dell'attività lavorativa, che può essere non solo una determinata residenza del lavoratore, ma, in particolare, una determinata stanza all'interno di quella di residenza. In Italia spesso si hanno contratti che garantiscono dei margini di flessibilità senza essere dei veri contratti di lavoro agile, cioè senza una completa flessibilità e le minuzie legali e contrattuali che questa e quelli comportano.
Infatti si parla di "lavoro (da) remoto" e di "lavoro da casa" per indicare due casi particolari, che non necessariamente hanno a che fare con il lavoro agile. Un lavoratore autonomo, o finto-autonomo, ma questa è un'altra questione, può tranquillamente avere un lavoro da casa e parlare di lavoro da casa, ma senza che questo sia legalmente lavoro agile. Nel caso del lavoratore subordinato che effettui lavoro da casa secondo un contratto di lavoro agile, invece, la casa diventa a tutti gli effetti luogo di lavoro soggetto alla copertura assicurativa dell'INAIL ed a tutti gli obblighi di legge, per il lavoratore e per il datore di lavoro, previsti per i luoghi di lavoro aziendali.
Lo "home office" è quindi "l'ufficio in casa", il luogo di lavoro designato dal contratto per lo svolgimento dell'attività lavorativa, che può essere non solo una determinata residenza del lavoratore, ma, in particolare, una determinata stanza all'interno di quella di residenza. In Italia spesso si hanno contratti che garantiscono dei margini di flessibilità senza essere dei veri contratti di lavoro agile, cioè senza una completa flessibilità e le minuzie legali e contrattuali che questa e quelli comportano.
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valerio_vanni
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- Località: Marradi (FI)
Re: «Home office»
Il lavoratore autonomo parla di "lavoro a casa" o "ufficio a casa".brg ha scritto: sab, 18 ott 2025 13:11 Il cosiddetto "smart working" è in italiano il "lavoro agile", un tipo di rapporto lavorativo caratterizzato da una maggiore flessibilità in termini di orari, giornate lavorative e luoghi di lavoro rispetto al tradizionale lavoro subordinato. Il lavoro agile può includere il lavorare da casa, ma ciò non necessariamente né esclusivamente.
Infatti si parla di "lavoro (da) remoto" e di "lavoro da casa" per indicare due casi particolari, che non necessariamente hanno a che fare con il lavoro agile. Un lavoratore autonomo, o finto-autonomo, ma questa è un'altra questione, può tranquillamente avere un lavoro da casa e parlare di lavoro da casa, ma senza che questo sia legalmente lavoro agile.
"Lavoro da casa" fa supporre l'esistenza di una sede aziendale: il dipendente è collegato a quella rete, accede alle risorse come se fosse lì.
Re: «Home office»
Il luogo dove ho sempre lavorato in casa (quando ho lavorato da casa) è sempre stato lo studio.
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domna charola
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Re: «Home office»
La casa, e la stanza, definiti e soggetti a tutti gli obblighi di legge sono la caratteristica del telelavoro, e costituiscono uno degli elementi che lo distingue dal lavoro agile, che prevede invece più flessibilità anche nei luoghi di svolgimento. Questo è quanto viene spiegato nei corsi di formazione del ministero obbligatori per il dipendente pubblico, con annesse leggi assortite da scaricare.brg ha scritto: sab, 18 ott 2025 13:11 Nel caso del lavoratore subordinato che effettui lavoro da casa secondo un contratto di lavoro agile, invece, la casa diventa a tutti gli effetti luogo di lavoro soggetto alla copertura assicurativa dell'INAIL ed a tutti gli obblighi di legge, per il lavoratore e per il datore di lavoro, previsti per i luoghi di lavoro aziendali.
Lo "home office" è quindi "l'ufficio in casa", il luogo di lavoro designato dal contratto per lo svolgimento dell'attività lavorativa, che può essere non solo una determinata residenza del lavoratore, ma, in particolare, una determinata stanza all'interno di quella di residenza. In Italia spesso si hanno contratti che garantiscono dei margini di flessibilità senza essere dei veri contratti di lavoro agile, cioè senza una completa flessibilità e le minuzie legali e contrattuali che questa e quelli comportano.
In effetti, mentre il collega in telelavoro ha una postazione fissa a casa, che viene verificata periodicamente dal datore di lavoro, per assicurarsi dell'idoneità e della sicurezza del luogo, io che due giorni la settimana sono "agile" non ho mai dovuto dire a nessuno, né alcuno me lo ha mai richiesto, da dove stavo lavorando. L'importante è che mantenga il collegamento, il resto non viene verificato.
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